31/03/11

PROFUGHI, FILOTICO CITA LEVI: "SE QUESTI SONO UOMINI"


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo da Titti Filotico:

[Ancora una volta debbo ribadire che ho provato un piacevole brivido alla schiena nel leggere l’iniziativa dei Ragazzi della Fabbrica di Nichi. Domattina farò in modo di essere con loro e di dargli una mano per quello che posso e so fare. Questi ragazzi ci stanno dando una lezione di civiltà, intelligenza, responsabilità ed impegno che difficilmente potranno essere dimenticati. Un altro mondo, un’altra politica, altre speranze sono possibili e queste iniziative meritano tutto l’appoggio e la valorizzazione.
Un’altra speranza, un altro brivido ce lo regalano Leonzio e Lorenza con Franco Fistetti che hanno avuto il coraggio e la civiltà di denunciare il Ministro dell’interno per lo scempio ambientale commesso nel distruggere la macchia mediterranea in prossimità del campo. Se si fosse in tempo credo che sia utile che altri firmino quella denuncia e che essa venga inoltrata anche ad associazioni come WWF e Legambiente, oltre che al capo dello Stato.
Ribadisco che un’altra speranza ce l’hanno regalata L’On. Mantovano ed il Sindaco di Manduria : un’altra politica è possibile ( fatta di assunzione di responsabilità, dignità ed ascolto) e ci sono politici che hanno anche una spina dorsale diritta.
Ma voglio anche raccontarvi due pensieri che mi hanno sfiorato oggi e sui quali mi pare importante riflettere.
Il primo pensiero riguarda le persone che, a comando ed in una sorta di guerra mediatica tra poveri, vengono spostate da Lampedusa a Oria/ Manduria e domani ancora, quando qualcuno verrà qui a promettere mirabolanti casinò o chissà che, verranno spostate in Campania o a Potenza o al massimo a Ventimiglia: sempre lontano dai feudi di chi detiene il potere e sempre con il fine di mettere in crisi ed in ginocchio l’economia di territori che non si piegano al signorotto di turno. In questo gioco al massacro ci sono servi e complici di ogni genere che pur di compiacere il signorotto di turno non esitano a svendere il patrimonio turistico, economico e culturale di cui dovrebbero essere custodi. Mi pare di rivedere i famosi carri armati che venivano spostati ad ogni spostamento del Duce prima dell’entrata in guerra.
La seconda riflessione riguarda il Centro di Accoglienza (?) : i principi dell’Accoglienza sono altri (saluto, riconoscimento, accompagnamento, valorizzazione, ascolto….).
A me paiono attualissime le parole di Primo Levi che sotto riporto e che mi fanno rabbrividire se penso alle parole ed agli atteggiamenti di certi leader. Mi chiedevo, mentre camminavo per Oria, cosa penserei se mi trovassi nelle condizioni di queste persone (purtroppo sono affezionato al termine persona e non a qualifiche come migranti, profughi, clandestini o peggio). Non riuscivo a staccare i miei pensieri dagli incontri avutti con tanti bambini di diverse nazionalità incontrati a scuola e mi è saltato alla mente il ragazzino somalo al quale non potevo avvicinarmi alle spalle perché tremava: aveva semplicemente visto ammazzare tutti i suoi compagni ed i genitori sul camion che lo portava via dal villaggio...Cosa sappiamo noi della loro vita e della loro storia?
Cosa sapevano degli italiani arrivati a New York ai primi del 900 i poliziotti statunitensi che li tenevano in quarantena come animali? Appena tornato a casa ho ascoltato la sinfonia dal Nuovo Mondo di Dworak e mentre ascoltavo quella musica profetica rileggevo queste parole :

“ Finalmente si apre un’altra porta...eccoci tutti chiusi...Quando abbiamo finito ciascuno è rimasto nel suo angolo e non abbiamo osato levare gli occhi l’uno sull’altro...
Allora ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per descrivere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo al fondo. Più giù di così non si può andare, condizione umana più misera non è pensabile. Nulla è più nostro...Noi sappiamo che in questo difficilmente saremo compresi, ed è bene che così sia: ma consideri ognuno quanto valore, quanto significato è racchiuso in ciascuna delle più piccole nostre abitudini quotidiane; nei cento oggetti nostri che il più umile dei mendicanti possiede: un fazzoletto, una vecchia lettera, la fotografia di una persona cara. Queste cose sono parte di noi, quasi come membra del nostro corpo, né è pensabile di venirne privati nel nostro mondo, che subito ne troveremmo altri a sostituire i vecchi, altri oggetti che sono nostri in quanto suscitatori e custodi di memorie nostre.
Si immagini, ora, un uomo a cui, oltre alle persone amate, vengano tolte la sua casa, le sue abitudini, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede, sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno senza dignità e discernimento, poichè accade a chi ha perso tutto di perdere anche se stesso; tale, quindi, a tal punto che si potrà decidere, a cuor leggero, della sua vita o morte al di fuori di ogni senso di affinità umana; nel caso più fortunato, in base ad un puro giudizio di utilità. Si comprenderà allora il duplice significato del termine Campo Di Annientamento e sarà chiaro che cosa intendiamo esprimere con questa frase: giacere sul fondo".
(Primo Levi, Se questo è un uomo ed. Einaudi )

Quanto sono attuali oggi?

Un abbraccio e continuiamo a lavorare sul positivo per resistere ed abbattere le barriere della paura e del razzismo

Oria 31 marzo 2011

Salvatore Filotico]



PROFUGHI, STORIE D'IMMIGRAZIONE POSSIBILE



ORIA – “Qui è Guantanamo”, dice il tunisino Said (foto 1, al centro) da dietro la recinzione metallica del campo profughi, però sorride davanti agli obiettivi dei giornalisti e fa il gesto di “ok” con la mano. Kais Al Mezdari (foto 2) mostra orgoglioso il tesserino plastificato - con su stampato il suo nome - che gli dà diritto al pasto di mezzogiorno. Poco oltre le tende, intanto, altri profughi ingannano l’attesa giocando a pallone, che gli è stato portato da alcuni cittadini: loro idolo è il centravanti dell’Inter Eto’o, camerunense. Un “fratello” che ce l’ha fatta. C’è un liberiano, che non ci sta:"Weah, Weah!". Lui preferisce l’ex attaccante del Milan, che qualche anno fa si è anche candidato alle presidenziali in patria. La confusione maggiore, però, è in prossimità dell’ufficio mobile della questura, dove si presentano le richieste di protezione internazionale. La voglia di non dover tornare indietro è tanta, quella di restare qui per raggiungere i familiari, che si trovano soprattutto in Francia, pure. Qualche fuga c’è stata ieri ma, come riferiscono gli operatori del centro profughi, gli ospiti cominciano a capire che pazientare conviene: meno di un mese per ricevere l’attestato nominativo, con il quale possono eleggere domicilio altrove. Per esempio, presso un qualsiasi avvocato che segua l’iter della protezione internazionale e, nel caso di diniego, proponga ricorso: in questo modo passano quattro – cinque anni da regolari a tutti gli effetti. È questo che funzionari della questura e assistenti sociali cercano di spiegare ai nordafricani appena dopo la sistemazione nei container e le visite mediche. “Li sorvegliamo nel loro stesso interesse”, ribadisce il direttore del Cai Nicola Lonoce. “Io resto qua finché non mi cacciano”, dice Samir (foto 3), un ragazzone algerino di oltre due metri che con la testa già supera la rete di protezione, mentre chiede l’ennesima sigaretta. Quelle che passano al centro non bastano: “Sono tunisini, ma fumano come turchi”, ci scherza su un poliziotto allungandogli una bionda. Samir sorride e, contento per le dimostrazioni di affetto, saluta in francese e se ne va. I suoi compagni lo attendono più in fondo, si siede all’ombra e divide con loro la sigaretta. Bassur è uno dei pochi nigeriani e non vede l’ora di uscire. In francese dice: “Voglio lavorare, qui non facciamo niente dalla mattina alla sera, ci annoiamo ma almeno mangiamo”. Poi chiede la macchina fotografica e scatta una foto ai giornalisti. Per lui, uno sprazzo di ilarità nella noia quotidiana. Magdi è arrivato martedì, assieme ad altri 826 disperati ed è già innamorato dell’Italia. Lui non ha tentato di fuggire, quindi le ronde non sa cosa siano. Gli chiediamo come sta, come si trova nel campo: “Qui è meglio di Lampedusa, là stavamo come animali, pane e acqua erano finiti, qua si mangia, grazie Italia”. C’era anche Francesco Patisso, ieri al campo. Francesco è di Oria ma fino a due anni fa lavorava in Tunisia come animatore presso il villaggio turistico “Caribbean World” di Monastir. Lì con lui c’era Assan, che ora è al campo profughi: “Da qualche mese – spiega Francesco – avevo perso le tracce di Assan, che non riuscivo a contattare nemmeno su Facebook. L’altro giorno, quasi per caso l’ho incontrato tra i migranti. Cerco d’incontrarlo ogni giorno, per aiutarlo. Non immaginate la gioia che mi ha dato ritrovarlo”.

Eliseo Zanzarelli


ORIA INVASA DA IMMIGRATI E SCATTANO I CORTEI E LE PROTESTE


ORIA - Riportiamo da La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, pagina 3

A Oria i profughi sono ovunque. E la gente scende in piazza e protesta. Il centralino dei carabinieri è intasato, sono sempre più numerose le segnalazioni di profughi qui e là per il paese. L’altra notte, alcuni giovani a bordo di un furgoncino si sono messi in caccia di tunisini fuggiti dal centro d’accoglienza per riportarli indietro. Le ronde anti-immigrati sono all’ordine del giorno, come gli episodi di giustizia «fai da te».
Oria è un centro in provincia di Brindisi che conta poco più di 15mila abitanti ed è l’unico visibile a occhio nudo dal Cai (centro accoglienza e identificazione), che dista solo una manciata di chilometri. È qui, quindi, che si riversa la maggior parte degli ospiti che decidono di abbandonare la tendopoli presso l’ex aeroporto militare di Manduria. Il fenomeno immigrazione ha colto di sorpresa la popolazione locale, che già da lunedì si ribella contro una decisione piovuta dall’alto. Promossa da un comitato spontaneo, ieri si è tenuta una manifestazione proprio all’imbocco della provinciale. Lo striscione esposto dai manifestanti recitava così: «Dignità agli immigrati, sicurezza per i cittadini».

Così Angelo Lippolis, portavoce del comitato: «Qui rischiamo di diventare una seconda Lampedusa. La nostra non è xenofobia, ma semplice buonsenso: Oria non può già farsi carico dei migranti presenti, figurarsi delle altre migliaia in arrivo. Questa è un’emergenza sociale, perciò chiediamo che le istituzioni ci siano vicine, ci offrano delle garanzie e si adoperino per incrementare la sicurezza, che è carente. E pare debba andare avanti anche per molto, molto altro tempo ancora».
Il Comune per il momento è commissariato, ma si vota a giugno e qualcuno propone l’istituzione di un assessorato all’Immigrazione. I candidati a sindaco sono tre e sull’argomento sono sintonizzati tutti sulla stessa lunghezza d’onda: avanti così, proprio non si può andare. Gli animi, in alcuni casi, sono esasperati.

Una signora, nel corso della manifestazione di ieri, ha preso la parola per sfogarsi: «Ma quale accoglienza? E a noi chi pensa, che stiamo peggio di loro? Mio figlio necessita di un’operazione chirurgica urgente e sa quanto mi hanno chiesto? Diecimila euro! E noi quei soldi non li abbiamo. E la politica che fa? Bada agli immigrati e spende per loro fior di quattrini».

Le scuole da lunedì scorso chiudono le cancellate d’ingresso per riaprirle solo quando suona la campanella dell’ultima ora. I carabinieri, che da anni lamentano problemi di organico, sono tartassati dalle telefonate dei cittadini, oltre che dalle denunce di presunti reati - dalle violazioni di domicilio ai furti alle aggressioni ai tentativi di stupro - dei quali vengono ormai accusati i profughi senza che però si trovi mai alcun riscontro.

Lunedì è stata rubata una macchina che era parcheggiata per strada. Da queste parti accade spesso. I proprietari hanno subito collegato l’e pisodio alla presenza di tunisini, libici, africani in genere. Poi però si è scoperto che a rubarla erano stati i soliti noti del posto.

Eppure, qui come in tutta la Puglia e nel Brindisino in particolare, è ancora vivo il ricordo degli anni Novanta, quando ai tempi dell’esodo albanese anche Oria recitò la propria parte d’accoglienza. A decine qui trovarono casa, famiglia, lavoro: Bujar Arapi è ormai uno dei più noti e apprezzati artisti locali. La generosità, comunque, emerge nelle ultime ore. Sono sempre più i generi di prima necessità – pasta, pane, acqua, ma anche indumenti e scarpe - che i cittadini depositano al centro e sempre meno gli episodi di discriminazione. Segno che forse qualcosa sta cambiando.

È così che Oria, piccolo centro che nel breve volgere di un week end si è scoperto multietnico, vive oggi questa nuova esperienza. Tra paura e solidarietà. A pochi chilometri di distanza, in provincia di Taranto, Manduria si guarda allo specchio ed è percorsa dal brivido del razzismo. Il campo ricade in territorio manduriano. Il paese scruta la ruga più profonda: il segno dell’insicurezza. «Non dite cavolate, giornalisti! Qui ronde non ce ne sono. Siamo cittadini per bene, non siamo contro i tunisini. A loro ho regalato anche le sigarette».

Mentre il sole scende dietro le tende blu e il campo diventa un’enorme sagoma divorata lentamente dal buio, lo specchio in cui si guarda Manduria va in frantumi. «Le ronde sono una vergogna» urla un anziano dal ciglio della strada circondato dai ragazzi della «Rete antirazzista» giunti, ieri pomeriggio, da tutta la provincia di Taranto per manifestare chiedendo «la chiusura del campo perché - spiega il leader Enzo Pilò - non possiamo trovarci di fronte a qualcosa che somigli a Guantanamo».

Di rimando, Angelo, ritenuto una delle anime della protesta, si scaglia contro chi lancia le accuse: «Non sono razzista - grida - e non ci sono ronde. Noi non meniamo nessuno». Poi racconta: «Martedì sera abbiamo fatto un giro alla stazione e abbiamo intercettato trenta tunisini appena fuggiti dal campo. Abbiamo chiamato i carabinieri e, alla fine, i documenti li hanno chiesti a noi. Non abbiamo torto un capello a nessuno. Non siamo “acchiappaimmigrati”; vogliamo solo salvaguardare Manduria. Ci chiamano sceriffi, dicono che organizziamo le ronde. Chi mette gli striscioni definendoci razzisti non ha capito niente. La situazione è invivibile ma la colpa è di altri. Di chi? Di chi fa del male a noi, al nostro paese». (Fulvio Colucci e Eliseo Zanzarelli)

PROFUGHI, LA SINTESI DEL QUINTO GIORNO

ORIA – Giornata interlocutoria e piuttosto tranquilla, oggi al campo profughi lungo la provinciale per Manduria. Potrebbe non essere così domani, quando arriveranno almeno altri 1.700 nordafricani. Qualcuno degli addetti ai lavori parla addirittura di 2.300. Giornata tranquilla in tendopoli anche perché la maggior parte degli ospiti che vi era arrivata nei giorni scorsi è ormai fuori. Fuori dal campo, ma soprattutto fuori da Oria. Circolavano delle indiscrezioni, che non abbiamo potuto verificare perché è stato negato l’accesso ai giornalisti, per le quali all’interno del Cai (centro accoglienza e identificazione) sarebbero rimaste tra le 200 e le 300 persone. La restante parte è per le strade di Oria ma più probabilmente in treno, destinazione Ventimiglia, al confine con la Francia. Là, a quanto si apprende, la polizia transalpina fa blocco e rispedisce al mittente i disperati. Continuano a protestare, gli oritani o almeno parte di essi. È di oggi una provocazione di Angelo Lippolis, portavoce del comitato che nei giorni scorsi ha promosso le manifestazioni pubbliche sull’emergenza: “Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi diventi socio al 50 per cento della mia azienda, ci costruisca un campo da gol e magari pure un casinò. Qui da me ci sono molti alberi di ulivo, ogni oritano che si rispetti ne possiede almeno uno. C’è pure una dependance che io riservo agli amici che vengono a trovarmi da fuori. Lui potrebbe benissimo organizzarci il ‘bunga bunga’. Gli offro su un piatto d’argento questa possibilità di sentirsi anche un po’ oritano, oltre che lampedusano. Sia chiaro, non ci voglio speculare: potrebbe rientrare dall’investimento con i profitti dell’azienda stessa che già senza campo da golf e casinò è ben avviata”. È di oggi pure un’altra novità. Questa mattina il candidato sindaco di centrodestra Pino Carbone l’ha buttata lì: “I candidati sindaco alle prossime amministrative ritirino tutti le candidature per protesta contro il campo profughi”. L’idea pare gli fosse venuta ieri sera, mentre era a cena all’Orchidea, ora Villaggio Malibù, con i frequentatori del Centro anziani. Fatto sta che l’ipotesi è tramontata nel giro di poche ore. Gli avversari non l’hanno accolta di buon grado. Il candidato del centrosinistra Mimino Pomarico ha fatto sapere che non è la sua parte politica ad aver fallito nella gestione dell’affaire campo profughi, quindi non si ritira. Il candidato della Lista Pilu Franco Arpa, invece, motiva così il rifiuto della proposta: “Primo. Quelli che hanno portato qui il campo profughi non siamo noi, ma i politici tradizionali, da cui abbiamo preso le distanze proponendoci come alternativa. Secondo. Credo che la proroga della gestione commissariale non gioverebbe ad Oria, dato che ci sono molti problemi da risolvere nell’immediato. Terzo. Al massimo siano i cittadini a protestare disertando le urne a maggio”. Oggi, però, oltre che di polemiche, è stata una giornata di solidarietà: diversi cittadini di Oria e Manduria sono stati al campo profughi non per protestare, ma per portarci cibo, acqua e indumenti. Peccato che gli operatori li abbiano dovuti cacciare indietro, dal momento che a quanto pare anche per portare aiuti umanitari c’è da rispettare un preciso protocollo: ci si deve rivolgere agli organismi accreditati e conferire loro il materiale. La burocrazia non risparmia neppure l’emergenza. Intanto, Lorenza Conte e Leonzio Patisso, per il tramite dell’avvocato Pasquale Fistetti hanno denunciato alla procura della Repubblica di Taranto nientemeno che il ministro dell’Interno Roberto Maroni e tutti coloro che con lui si sono assunti la responsabilità di far sorgere la tendopoli presso l’ex aeroporto militare di Manduria. Facendo ciò, si apprende, potrebbero aver violato non una, ma ben due normative: il piano paesaggistico regionale, che vieta la distruzione della “macchia mediterranea” (che copiosa nel campo dell’aviazione prima che entrassero in azione le ruspe dei vigili del fuoco) e il piano d’assetto idrogeologico, che considera l’area del Cai ad alto rischio.
Eliseo Zanzarelli


PROFUGHI, SI ORGANIZZANO GLI AIUTI


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo:

Domattina alle 9,00 nei pressi di piazza Manfredi ci sarà una riunione di coordinamento. La proposta è di dividere gli aiuti in 2 gruppi: uno che coopererà con il presidio permanente del campo sito a manduria, l'altro si apposterà nelle prime ore della sera nei pressi della stazione per dividere il cibo e il vestiario raccolto in buste ognuna contenente: bottiglia d'acqua, cibo (scatolame, pane, frutta), un ricambio da distribuire nella sera ai profughi fuggitivi che devono affrontare la notte in stazione tramite alcuni volontari che si recheranno con auto private senza destare troppo nell'occhio, anche dei carabinieri che saranno lì per cercare di recuperarli. Servono: Abiti - Biancheria Intima - Medicinali Generici- Saponi per Igiene
Personale (compreso dentrificio e spazzolino).
I punti raccolta sono:

AVETRANA
- Ass. ARCI Ress - Via montegrappa, info:3454109017
http://www.facebook.com/group.php?gid=49642445874

MANDURIA
- Presidio permanente al Campo di Manduria ( dalle 16 in poi)
http://www.facebook.com/event.php?eid=103158779768863

- Ass.Naturalmente a Sud- Via Castorio Sorano,20 naturalmenteasud@libero.it
http://www.facebook.com/profile.php?id=100000120304981

MARUGGIO:
- ASS. ARCI "Paisà"- Via V. Emanuele 14, apertura mat:11:00 alle 12:15
pom: dalle 17: 00 in poi . info: 3486356148
3204214640

TARANTO:
- Radio Popolare Salento - Via Istria 14 (piazza Pio X) , info:
Stefania :3275343350
http://www.facebook.com/pages/RADIO-POPOLARE-SALENTO/328050579930
ORIA

Piazza Manfredi contattare Francesco Patisso e Attilio Ardito tel 3391083417

SONO INVITATI TUTTI COLORO CHE HANNO FILMATI AUDIOVISIVI IN MERITO ALL'EMERGENZA PROFUGHI A COMUNICARCELO ALLO SCOPO DI REALIZZARE UN DOCUMENTARIO SUL CAI IMPOSTO DAL MINISTRO DEGLI INTERNI MARONI

ANTONIO DELLI SANTI]

MODUGNO: "CHE ORRORE LA CACCIA AL CLANDESTINO"


ORIA - Riportiamo da Casa del Popolo Francavilla:

[Sto facendo diversi giri nei dintorni di Francavilla, Oria e Manduria incontrando tantissimi immigrati. Cerco soprattutto di parlare con questa gente per sostenerli moralmente, una piccola parola di conforto da sempre una mano, cerco di spiegare che ritornare nel campo può essere l'unica possibilità per loro di rimanere in italia con una sorta di visto temporaneo e che scappare significherebbe andare incontro ad un espulsione immediata. Per quelli che hanno già deciso di non tornare al campo: spiego loro che la situazione è tutt'altro che tranquilla visto gli indecenti atteggiamenti di alcuni nostri concittadini che, abbandonato l'ormai datato "turismo dell'orrore", sono passati ad un nuovo passatempo: la caccia al clandestino; una sorta di giustizia fai da te che le forze dell'ordine dovrebbero assolutamente arginare, visti gli ultimi avvenimenti tipo il ricovero in ospedale di tre cittadini tunisini brutalmente aggrediti l'altra notte per le vie di Oria. Molti degli immigrati "sognano" di raggiungere la Francia e quando spiego loro che la frontiera è stata chiusa vedo in loro uno sconforto crescente dovuto già ad un impensabile situazione vissuta nei giorni precedenti, mi dicono che nel soggiorno a Lampedusa son rimasti senza cibo per due giorni, i pasti non sono sufficienti per tutti visto l'enorme sovraffollamento. Ho portato ad alcuni di loro acqua e cibo e fornito informazioni circa orario e costo dei treni (il biglietto vogliono pagarlo con quei pochi risparmi di cui sono forniti, in barba a chi dice e pensa che quei soldi li hanno rubati).
Cosa che mi preme fare principalmente è sensibilizzare i nostri concittadini, far capire loro che questa gente sta vivendo un periodo di speranza che sta scappando da una guerra che non è loro e che noi non abbiamo alcun diritto di interrompere questa speranza, specie con le maniere forti...vogliamo spiegare che l'arrivo di queste persone è un loro diritto e che nostro dovere morale è accoglierli nel migliore dei modi...compiere una buona azione verso di loro significherebbe guadagnarsi un rispetto che, grazie a queste indecorose azioni, stiamo perdendo.
Non ci si può commuovere vedendo un bimbo che soffre la fame se poi perseguitiamo i suoi genitori e non si può professare la pace, il rispetto verso il prossimo, il perdono se vediamo una minaccia continua in un altro essere umano, tutto ciò si chiama XENOFOBIA!!!!

Per ultimo, a tutte quelle persone che continuamente dicono di aver visto questa gente rubare e occupare case dico: non vi crediamo, vogliamo prove certe non diffamazioni.

Antonio Modugno

http://casadelpopolo.myblog.it/archive/2011/03/31/turismo-dell-orrore.htm]

"LA PASSIONE DI CRISTO IN ORIA", IL LIBRO DEL PROF. NEGLIA


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo da Emilio Pinto:

[Dopo circa due anni d’intense e laboriose ricerche, vede la luce un ulteriore lavoro fortemente voluto dal Gruppo di Promozione Umana e realizzato dal prof. Luigi Neglia, noto studioso di Storia locale, il quale, con il solito rigore, ha ricostruito le vicende della Passione di Cristo in Oria dagl’inizi, per la verità nebulosi, sino ad oggi.
L’Autore, dopo essersi soffermato, nella prima Parte, sulla genesi e sullo sviluppo delle Sacre Rappresentazioni italiane, di cui le Passioni delle varie regioni costituiscono le vestigia, passa, nella seconda Parte, a ripercorrere tempi, luoghi, episodi, interpreti, inseriti in tre grandi fasi scandite dalla successione degli organizzatori, per presentare, nella Parte conclusiva, le schede analitiche delle manifestazioni annuali dal 1969 al 2010: il tutto corredato di una rilevante documentazione iconografica e fotografica inedita.
Grazie anche a questa iniziativa, in piena sintonia con la vocazione cristiana della Città, antica e prestigiosa Sede Vescovile, il Gruppo, che organizza la rappresentazione dal 1995 e le ha dato una veste nuova, curando particolarmente le luci, le scenografie, i costumi, ed utilizzando un proprio copione in lingua italiana pienamente fedele alla narrazione evangelica, si fa interprete della religiosità del nostro popolo, ma anche salvatore, custode e diffusore di tanta parte del patrimonio storico-culturale di Oria, altrimenti destinata, forse, all’oblio.
La presentazione del libro avverrà Sabato 9 aprile p.v. alle ore 19,30 presso il Teatro dei PP. Rogazionisti. Interverranno alla presentazione la Dott.ssa Paola Baldassarre, Asseszsore Prov.le alla Cultura, il Prof. Cosimo D’Angela, Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia.
Il libro sarà presentato dal Dott. Gianluca Paternoster, Direzione Nazionale Ass. Europassione per l’Italia, mentre le conclusioni saranno tenute dall’autore del libro, Prof. Luigi Neglia.
La serata sarà coordinata dal Dott. Emilio Pinto, Presidente del Gruppo. Inoltre, durante la serata saranno eseguiti alcuni brani musicali,saranno declamati testi della tradizione oritana e sarà proiettato un video fotografico sulla Passione dagli anni ’60 ad oggi presentati dalla dott.ssa Emilia Cardone. Nel teatro sarà allestita una mostra di manifesti pubblicitari della Passione dalla fine degli anni ’60 ai nostri giorni.

Scheda del Libro:
Titolo: La Passione di Cristo in Oria: dalle origini ai giorni nostri, dal teatro alla
strada
Autore: Luigi Neglia
Editore: Gruppo di Promozione Umana
Anno e mese di edizione: 2011, aprile - Pagg. 80
Riproduzioni fotografiche: Laboratorio Fotografico Farina – Oria
Stampa: Italgrafica Edizioni – Oria]



30/03/11

PROFUGHI, LA SINTESI DELLA GIORNATA


ORIA - Quarta giornata di convivenza con i profughi del centro d'accoglienza e identificazione, oggi. Continuano le fughe dei nordafricani, che si riversano per le strade della città, diretti soprattutto alla stazione. Continuano le proteste dei cittadini, ma cresce anche la solidarietà: i cittadini portano in tendopoli sempre più generi di prima necessità, pane, pasta, acqua, ma anche scarpe e indumenti. Nel pomeriggio si è tenuta la manifestazione sull'emergenza organizzata nei giorni scorsi da Angelo Lippolis. Discreta la partecipazione popolare, ma non sono mancate le polemiche. Per qualcuno c'era troppa politica, per qualcun altro ce n'era troppo poca. Per alcuni i candidati sindaco non avrebbero dovuto partecipare, per altri avrebbero dovuto partecipare e non starsene in silenzio. Solo Franco Arpa, a manifestazione finita, si è espresso così: "Credo che a questo punto spetti al commissario prefettizzio farsi portavoce delle istanze dei cittadini e convocare quanto prima le forze politiche e sindacali per fare il punto della situazione. Dopodiché dovrebbe essere il commissario stesso a farle pervenire al governo. Io non accetto che per esempio non molto tempo fa siamo stati invitati a discutere della fiera di San Cosimo e ora non veniamo convocati per discutere di quest'emergenza. Inoltre, mi preme ricordare che, a termini di legge, il Comune entro domani 31 marzo dovrebbe comunicare la disponibilità degli immobili comunali per pubblici incontri, dibattiti, assemblee, ecc. Qualora non fossero reperiti immobili comunali agibili, ho già pronta una proposta: c'è un ampio e accogliente locale che ospita il centro anziani, non sarebbe affatto male che almeno in questo periodo là si ballasse un po' di meno e si discutesse di più". Questo, invece, il commento di Lippolis: "Qui rischiamo di diventare come Lampedusa, nei prossimi giorni arriveranno altri 1.500 profughi e la situazione potrebbe collassare. Come detto nei giorni scorsi, siamo per l'accoglienza, ma non a tutti i costi. Pretendiamo garanzie da questo governo e l'interessamento della politica locale. I candidati sindaco devono inserire la questione immigrati nei programmi elettorali e lancio una proposta: venga istituito l'assessorato all'Immigrazione, dato che a quanto pare saremo costretti a convivere con i profughi per molto, molto tempo ancora". Si è registrato l'intervento di una signora, decisamente contraria alla presenza dei profughi: "Ma cosa badate ai profughi? Ma perché spendere tanti soldi per loro quando noi qui stiamo già come stiamo? Mio figlio avrebbe bisogno di essere sottoposto a un'operazione chirurgica, e ci hanno chiesto 10mila euro, che non abbiamo. E qui si pensa ai profughi!". Diversa la posizione dell'associazione Spazio libero e de La fabbrica di Nichi, che sono per la solidarietà ma contro i nuovi arrivi e le condizioni in cui i mgranti vivono nel Cai. I ragazzi vendoliani, inoltre, lamentano il modo capzioso con cui il governo nazionale ha imposto la tendopoli in Puglia pensando già da ora alla prossima tornata elettorale e a non spezzare l'asse con la Lega Nord. A partire da domani proporremo delle storie di immigrati, corredate da foto e testimonianze, per meglio raccontare come Oria e i suoi nuovi ospiti vivono quest'esperienza.
(e.z.)

PROFUGHI, «RESTATE A MANDURIA, VI DIAMO IL PERMESSO DI SOGGIORNO»


ORIA - Riportiamo da La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, pagina 2:

ORIA (BRINDISI). La «sala di comando» della tendopoli - la prima di 13 previste in tutto il territorio nazionale - attivate dal ministero dell’In - terno per fronteggiare l’ondata di clandestini che si sta riversando sull’Italia meridionale è diretta da Nicola Lonoce (foto). In quest’intervista alla «Gazzetta», il direttore Lonoce chiarisce alcuni aspetti giuridici e burocratici sulla tendopoli da 3mila posti sorta presso l’ex aeroporto militare di Manduria, a pochi chilometri da Oria.

Qual è l’esatta denominazione del campo?

«È un Cai, sigla che significa “Centro accoglienza e identificazione”. Qui i profughi vengono accolti e identificati, non sono reclusi, quindi è inesatto parlare di evasioni, ma sorvegliati nel loro stesso interesse».

E perché dovrebbero avere interesse a rimanere nel campo?
«Perché è qui che possono presentare richiesta per aspirare a diventare regolari: le pratiche sono già state avviate dalla mattina di lunedì».

In che modo diventano regolari?
«Presentando istanza di protezione internazionale, sussidiaria o umanitaria: la prima dura cinque anni, la seconda tre e l’ultima un anno».

Che differenza c’è fra le tre richieste?
«La protezione internazionale altro non è che il vecchio “asilo” ed è più completa delle altre due, che sono per così dire residuali. Le ultime due, nel caso di specie, si addicono più alle condizioni di quei cittadini stranieri che non provengono dalla Libia. La protezione internazionale, tra gli altri casi, è accordata ai cittadini provenienti da Paesi in guerra o discriminati in patria per motivi religiosi e sessuali, come è per gli omosessuali in alcune parti del mondo».

Quali sono i tempi per istruire le pratiche?
«In genere almeno due-tre mesi per pratica, ma al richiedente viene prima rilasciato dalla Commissione territoriale, con sede a Bari, il cosiddetto attestato nominativo. Il cittadino straniero in possesso di questo documento può eleggere un domicilio diverso dal campo profughi ma sempre e comunque in Italia, il primo Stato in cui sono stati foto-segnalati e sono state loro prese le impronte digitali». direttore tendopoli manduria Nicola Lonoce

Quelli che fuggono prima della fine di questo iter diventano clandestini?
«Sì, e qualora sconfinino all’estero, vengono rispediti in Italia dove, in quanto clandestini, potrebbero essere rimpatriati. Ecco perché dico che ai migranti nordafricani conviene attendere qui anziché tentare la fortuna».

Che cosa succede se la protezione internazionale viene negata?
«Il richiedente si può opporre e nel frattempo possono trascorrere anche due - tre anni nel corso dei quali, nelle more del procedimento, lo straniero è a tutti gli effetti regolare. Qualora il ricorso fosse ulteriormente respinto, c’è sempre la possibilità di valutare la concessione della protezione sussidiaria o umanitaria».

Quindi ai migranti converrebbe pazientare e attendere almeno quei due – tre mesi?
«Gliel’ho detto: evitare di fuggire è nel loro stesso interesse, ma spesso non sono così pazienti: hanno fretta di raggiungere la Francia ignorando che una volta là saranno respinti».

Ma queste cose a loro le spiegate?

«Certo, dopo la sistemazione negli alloggi e le visite mediche è la prima cosa che cerchiamo di fare, ma purtroppo non è facile spiegare in maniera semplice la burocrazia italiana».

(Eliseo Zanzarelli)

PROFUGHI, FILOTICO: "IO LI VEDO COSÌ "


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo da Titti Filotico:

[Purtroppo oggi non ho potuto essere alla manifestazione perchè ero ad una visita di controllo a Francavilla programmata da tanto tempo.
Apprezzo l'iniziativa degli splendidi ragazzi e ragazze della Fabbrica di Nichi e degli altri che condividono e condivideranno l'inziativa. Se avranno bisogno di una mano sono printo a offrirla volentieri. Credo che la strada che loro propongono sia valida ed utilissima anche per andare oltre le sterili polemiche e le paure immotivate che sono alla base, poi, degli attegiamenti di intolleranza.
Chi ha quegli atteggiamenti ha solo paura ed allora cerca di mascherare la sua paura con gli atteggiamenti alla Borghezio.
Mi è capitato proprio ieri sera di incontrare alcuni di questi ragazzi provenienti dal campo; dopo una diffidenza inziale si sono fermati a parlare con me e lo hanno fatto in un francese correttissimo e molto migliore del mio. Alcuni di loro erano laureati; hanno paura ed hanno un solo intento(almeno quelli che mi è capitato d'incontrare): ricongiungersi con i propri cari ed avere una speranza per il futuro. Capisco le paure di chi li accoglie, dettate anche e soprattutto da certa propaganda mediatica e dalla improvvisazione e dalla impreparazione di chi (ministro dell'Interno in testa) doveva presdisporre l'accoglienza.
Vorrei, poi, sottolineare che mi sono reso conto che avevo di fronte persone, ragazzi, con vite, storie, problemi, risorse. Non avevo di fronte il profugo, il clandestino, il criminale, ma persone vere, fratelli.
Vorrei anche concludere facendo una parziale ammenda sulle mie critiche al Sindaco di Manduria, ed al sottosegretario Mantovano. Lo faccio da avversario politico riconoscendo loro un atto di dignità e coraggio nel rassegnare le dimissioni come segnale politico a chi dovrebbe decidere e provvedere a risolvere la situazione.
Credo che oggi siano venuti con la proposta dei ragazzi della Fabbreica di Nichi, con il gesto del Sindaco Tommasino e del sottosegratario Mantovano, ma anche con la lettera del dottor Conte dei segnali positivi.
Continuiamo su questa strada. Per quanto mi riguarda cercherò di impegnarmi per dare una mano ai ragazzi della Fabbrioca, ma anche a chi vorrà mettere in campo gesti concreti senza fare show mediatici come quello di qualcuno a Lampedusa.
Se voleva fare un gesto forte, il signor Berlusconi la villa avrebbe dovuto acquistarla e donarla ai poveri, non aggingerla al suo già enorme patrimonio.
Ma si sa, i bisogni dei poveri e degli ultimi li comprendono solo gli ultimi.
Salvatore Filotico]

PROFUGHI, DALLE FABBRICHE DI NICHI DI ORIA E MANDURIA UN CENTRO RACCOLTA VIVERI


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo:

[Le fabbriche di Nichi di Oria e Manduria, al fine di evitare polemiche di natura politica e con l'unico intento di migliorare la situazione umanitaria venutasi a creare dalla decisione del Ministero degli Interni di costruire in poco più di 24 ore un centro di accoglienza profughi tra i comuni di Oria e Manduria, ha deciso di costituire una rete di coordinamento tra cittadini indipendenti e volontari. La rete oltre ad aver avuto l'adesione di vari ragazzi di Oria e Manduria, si è allargata in altri comuni quali Sava, Grottaglie, Maruggio, Francavilla Fontana. Si stanno avendo contatti con le Arci per cercare di creare un centro di raccolta viveri e indumenti e si stanno portando avanti proposte che prevedono informative per i cittadini e i profughi. Nel movimento nato su facebook le collaborazioni aumentano ogni giorni,al momento siamo arrivati a più di100 adesioni. si sono messi a disposizione mediatori culturali, professionisti sanitari e traduttori. Abbiamo scritto un volantino in francese, inglese e arabo al fine di informare i rifugiati dei loro diritti e dei loro doveri; i ragazzi di Francavilla Fontana si stanno adoperando per mettere sul territorio indicazioni stradali nelle tre lingue sopra citate, stiamo cercando di creare una collaborazione con l'associazione Nuvola e con l'ARCI Taranto. Ci stiamo attivando a livello nazionale e regionale per creare manifestazioni di solidarietà e sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Sono arrivati messaggi significativi da Roma e Bologna, Firenze e Bari, da molte associazioni e centri sociali nazionali. Ora cerchiamo qualcuno che metta a disposizione uno stand tra il campo profughi e la stazione di Oria, per poter raccogliere e distribuire ai fuggiaschi viveri e vestiario e ci stiamo attivando a creare un punto di presidio permanente sul territorio.
Ribadiamo che l'associazione ha solo scopo umanitario e come tale prende le distanze dagli atteggiamenti di intolleranza manifestati sia da alcuni cittadini, sia dall'organizzazione di ronde anti straniero e sia dalla manifestazione xenofoba realizzata due giorni fà dai militanti di Forza Nuova. Invitiamo questi ultimi a tralasciare le strumentalizzazioni politiche e a non dare notizie poco veritiere alla popolazione, la collaborazione con il nostro comitato prevede il principio di solidarietà umana, di antirazzismo e antifascismo. Mantenendo questi principi, invitiamo inoltre i candidati sindaci di Oria, il sindaco di Manduria e i partiti politici locali ad evitare ulteriori strumentalizzazioni di campagna politica e ad azionarsi concretamente sviluppando i propri canali al fine di migliorare la situazione venutasi a creare. Ritorneremo a scrivere e a parlare di politica solo al termine dell'emergenza umanitaria. Il gruppo nato si trova al seguente indirizzo
facebook http://www.facebook.com/pages/emergenza-umanitaria-tra-oria-e-manduriaCERCASI-
VOLONTARI-e-PROPOSTE/189499627759399]

PROFUGHI, DA RIFONDAZIONE UN VOLANTINO CON LE INDICAZIONI DI VIAGGIO


ORIA - Quello qui di seguito il testo di un volantino che Rifondazione comunista distribuisce questi giorni ai profughi:

[Nous voulons vous aider

Cherchez d’arriver à Taranto en train. Vous devriez partir de la gare qui se trouve près le lieu où maintenant vous êtes (Oria, Francavilla Fontana,... Manduria).

Prenez le train qui part de Taranto et arrive à Rome. De Rome vous pouvez parvenir aux autres destinations.

Attention: si vous voulez arriver en France, la frontière est fermée.

Nous exprimons la plus grande solidarité pour les peuples libyens et tunisiens.

Voilà les horaires des trains et les coûts des billets :

TARANTO 14.00 ROMA 20.41 42.50 EURO

TARANTO 22.44 ROMA 6.05 28.30 EURO

Tous les Italiens ne sont pas vos ennemis. Nous sommes nombreux pour vous aider. Ayez de la patience et vous réussirez à améliorer votre condition ! ! !

BONNE FORTUNE

Vi vogliamo aiutare!!!!!!

Cercate di arrivare a Taranto con il treno, dalla stazione più vicina al posto in cui vi trovate.(Oria, Francavilla fontana, Manduria)

Da Taranto prendete un treno per Roma e da Roma riuscirete a raggiungere qualsiasi destinazione.

Tenete presente, che se volete arrivare in Francia, la frontiera è stata chiusa.

Esprimiamo profonda solidarietà verso i popoli Libici e Tunisini e cercheremo di aiutarvi in qualsiasi modo.

Questi sono gli orari dei treni e i costi dei biglietti:

TARANTO 14.00 ROMA 20.41 42.50 EURO

TARANTO 22.44 ROMA 6.05 28.30EURO

Non tutti gli Italiani sono vostri nemici, a volervi aiutare siamo in tanti, abbiate pazienza e anche voi riuscirete a migliorare la vostra condizione!!!

BUONA FORTUNA]

CAFFÈ LETTERARIO, APERITIVO LOMBARDO


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo:

[Venerdì 1 aprile ore 21.30.

Caffè letterario Alessandro Manzoni

Serata degli Aperitivi d’Italia dedicata alla Lombardia, con PESCE D’APRILE DOLCE.

Djset Deep-Techno-Minimal by MUMU, la nuova Dj del caffè letterario.

Verrà riproposto l’acclameto gioco dei Versi-Per-Versi e verranno esposti quelli scritti venerdì scorso.

Evento supervisionato da Officine del peperoncino

Per info Antonella Viapiana 333.68.28.875

Caffè letteario Alessandro Manzoni

Via Manzoni 42 Oria (BR)

IDEA RADIO, A "DETTO TRA NOI" FABIO MARINI

MESAGNE - Riceviamo e pubblichiamo:

[Nuovo appuntamento, sulle onde di Idea Radio – Mesagne, della trasmissione “Detto tra noi…a microfoni aperti” condotta da Cosimo Saracino. Il programma che chiede agli ospiti di dire la verità, nient’altro che la verità avendo di fronte l’occhio vigile della telecamera, che registra l’evento e lo trasmette sul sito internet www.idearadionelmondo.it nella sezione Mesagne TV. Nuovo ospite è Fabio Marini, presidente dell’associazione Antiracket e antiusura “Legalità e Sicurezza” di Mesagne. Con Marini sono stati affrontati diversi argomenti come la ragione del suo impegno nell’associazione antiracket, gli aiuti che l’organizzazione può dare ai commercianti e uno spaccato del suo impegno professionale come locatio Manager. Marini ci ha raccontato di un nuovo film che verrà girato a Brindisi. “Detto tra noi..a microfoni aperti” ha come obiettivo anche quello di promuovere le aziende del nostro territorio, per questo è stata pensata come “trasmissione itinerante”. L’appuntamento con Marini è stato registrato nella “Pasticceria” di Antonio Mangogna in piazzale stazione a Mesagne.]

IL 2 APRILE ERCHIE FESTEGGIA ANCORA I 150 DELL'UNITÀ


ERCHIE - Riceviamo e pubblichiamo:

[Ad Erchie continuano i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Prossimo appuntamento per il 2 aprile.

Dopo la grande manifestazione inaugurale, proseguono senza sosta le iniziative celebrative per il cento cinquantenario dell’Unità. Sabato 2 aprile, la tanto attesa “Notte Tricolore”, che si terrà all’interno del Parco delle Rimembranze a partire dalle 20.30.

Una serata ricca che si avvia con “I CANTACÙNTI”, la presenza dell’attore e regista Gino Cesaria e la compagnia teatrale “TEATRO E VITA”, Davide Berardi e “PREKARI ÒRKESTRA”. E dalle ore 21.00 degustazione bruschette tricolore e cioccolata calda, Face Painting per i più piccoli, brindisi augurale all’Unità e per finire spettacolo pirotecnico celebrativo.]

MANIFESTAZIONE PROFUGHI, "FLI" ADERISCE


La sezione di Oria di Futuro e Libertà aderisce alla manifestazione odierna che si terrà presso il rondò di via Manduria nella consapevolezza che occorra sensibilizzare le istituzioni nazionali, nonché le forze dell’ordine, al fine di razionalizzare gli interventi e limitare situazioni di allarmismo e pericolo.

Riteniamo che sarebbe opportuno un impegno immediato del Governo a garanzia della sicurezza sia dei cittadini Oritani sia degli stessi immigrati.

Vorremmo attirare l’attenzione del Governo soprattutto sulla pericolosità delle fughe, per lo più attuate nelle ore serali e notturne, caratterizzate da movimenti massicci di profughi per le strade urbane ed extraurbane che potrebbero determinare episodi sconvenienti e provocare situazioni di panico.

Nel corso della manifestazione, intendiamo richiamare l’attenzione dei partecipanti proprio sulla necessità di razionalizzazione di quanto accade sul nostro territorio.

Il Circolo Cittadino di FLI

(Resp. Dr. Egidio Conte)

PROFUGHI, QUESTA SERA INTERVISTE, AGGIORNAMENTI, CURIOSITÀ


ORIA - Questa sera foto, interviste, aggiornamenti e curiosità sulla situazione profughi, che continua a destare l'attenzione dei cittadini e della stampa locale e nazionale. "ilControvento" vi proporrà immagini e opinioni esclusive, come sempre. Testimonianze ed esiti della manifestazione prevista nel pomeriggio. E ringraziandovi sin d'ora per l'attenzione che giorno dopo giorno ci state dedicando, per le manifestazioni d'affetto e gli incoraggiamenti, vi invitiamo già da ora a collegarvi numerosi, ne varrà la pena. Almeno speriamo. La redazione.

29/03/11

PROFUGHI, DOMANI MANIFESTAZIONE PRESSO IL RONDÒ IN VIA MANDURIA


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo:

[Il giorno 30 marzo 2011 la Cittadinanza tutta, le forze politiche e gli organi di stampa sono invitati a partecipare al pubblico incontro di protesta per l’emergenza profughi che si terrà alle ore 16,30 presso il rondò che dal centro abitato di Oria immette alla provinciale per Manduria. L’iniziativa intende sensibilizzare le istituzioni nazionali, nonché le forze dell’ordine, verso i problemi che dopo l’arrivo dei migranti nordafricani attanagliano il territorio oritano. Questo pubblico incontro sostituisce il corteo inizialmente previsto in data 29 marzo 2011 ma non autorizzato dalle questure di Taranto e Brindisi. Come noto, purtroppo, già i primi giorni presso la tendopoli lungo la provinciale Oria – Manduria hanno prodotto considerevoli difficoltà alla popolazione. I migranti, moltissimi dei quali fuggiti dal campo loro riservato, si sono introdotti in diverse proprietà private ingenerando preoccupazione nei residenti. Ci sono stati anche dei momenti di tensione. Per giunta, nel corso della giornata di oggi ci sono stati 827 nuovi arrivi, ma i profughi sono destinati ad aumentare ulteriormente nei prossimi giorni. La situazione, dunque, può solo peggiorare. Vi sono evidenti carenze di Sicurezza e rischi per la Salute pubblica. Lunedì 28 il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano è stato a Manduria e ha promesso interventi risarcitori da parte del governo nazionale: ma ad Oria chi pensa? La manifestazione all’imbocco della provinciale Oria-Manduria mira ad evidenziare i disagi che sta patendo Oria. La maggior parte dei migranti fuggiti dal campo, infatti, si sono riversati nelle strade di Oria e non a Manduria, dove tutto sembra più tranquillo. Si pregano vivamente la Cittadinanza, i politici locali e la stampa di partecipare numerosi perché la voce delle popolazioni locali finalmente giunga a chi di dovere.

Il Comitato organizzatore]

CARBONE: "PROTESTARE SÌ, MA PER DEI VALIDI MOTIVI"


ORIA - Registriamo qui di seguito la posizione - a proposito di emergenza profughi - di Alfredo Carbone, un cittadino che, per impegni improrogabili, non ha potuto partecipare alla manifestazione in municipio lunedì scorso:

"Credo che protestare si possa, ma contestare una decisione presa dalle massime istituzioni nazionali per il bene comune può solo creare un inutile intralcio. A me pare che questi giorni siano troppe le voci di paese che non trovano riscontro, con cui politici e giornali disseminano allarmismo gratuito. A me pare troppa la gente che vuol fare politica senza conoscere davvero l'argomento di cui si discute. Se si deve protestare soltanto per fare rumore e per provare l'ebbrezza della megalomania, meglio rimanersene a casa. La decisione è stata presa e, volenti o nolenti, la dobbiamo accettare o, se si preferisce, subire. L'unica cosa che ci compete è dimostrare a tutta l'Europa di essere all'altezza dell'emergenza e di saper essere civili e non 'cafoni' nei riguardi dei nostri ospiti stranieri. C'è bisogno di allargare le vedute e d'informarsi meglio, senza cioè attingere informazioni dal vicino di casa o dal passante per strada, bensì dai libri e dalle normative. I politici locali non strumentalizzino la situazione per fini elettoralistici: quanti avrebbero preso parte alla manifestazione dell'altro giorno senza le elezioni alle porte? Credo sia ora di smetterla con questo provincialismo a tutti i costi: prima bisogna conoscere, poi parlare ed esporsi. Se così avvenisse, si eviterebbero moltissime figuracce. Qui non c'è da dire se sia giusto o ingiusto ospitare gli immigrati, c'è da conoscere le leggi che ne regolano la presenza nel campo profughi (domani su ilControvento sarà pubblicata a questo proposito un'interessante intervista al responsabile del Cai, dottor Nicola Lonoce, ndr) e di conseguenza esercitare diritti e doveri di cittadini. Senza essere perbenisti e xenofobi a oltranza. Nella viva speranza che la legge Bossi-Fini stia venendo applicata alla lettera".


PROFUGHI, OGGI AD ORIA ANCHE “ZORO”


ORIA – C’era anche Diego Bianchi (in foto), in arte “Zoro”, noto personaggio tivù (Parla con me, Rai3), scrittore e giornalista (collabora con “il Venerdì di Repubblica”) oggi ad Oria. Prima è stato al campo profughi, poi ha realizzato un servizio, che dovrebbe andare in onda nei prossimi giorni, sul presidio di protesta dei ragazzi de La fabbrica di Nichi e di Spazio libero. I servizi di Zoro, tanto quelli televisivi quanto quelli cartacei, si caratterizzano per ironia e originalità. Il suo è un modo tutto particolare, e per questo molto apprezzato, di fare giornalismo e opinione. Sono famosi e simpaticissimi - li si trova tranquillamente sul web (basta digitare su YouTube “diego bianchi zoro”) - i suoi monologhi sul Partito democratico, sin dalla nascita tormentato da correnti, polemiche e dubbi esistenziali. Ultimamente, però, Diego si dedica sempre più spesso ai reportage d’attualità che “gira” e monta in proprio.

(e.z.)

PROFUGHI: NUOVI ARRIVI, NUOVE FUGHE, NUOVE PROTESTE



ORIA – Oggi sono arrivati al campo profughi presso l’ex aeroporto militare di Manduria 827 nuovi profughi. (seconda foto) Tra loro anche 14 donne, delle quali quattro incinte. Per evitare disordini e tentativi di stupro, sono state sistemate a parte, lontane anche dai rispettivi uomini. Come del resto gli altri giorni, ci sono state delle fughe e dei tentativi di fuga repressi. Cresce il numero dei nordafricani e crescono le polemiche. Le questure di Brindisi e Taranto non hanno autorizzato il corteo promosso dal comitato di protesta – impossibile bloccare la provinciale Oria - Manduria -, ma un gruppo di esponenti de La fabbrica di Nichi e Spazio libero (terza foto) si sono comunque radunati prima all’altezza del rondò di via Manduria poi in un’area privata lungo la provinciale stessa, nonostante la pioggia intensa. “Questa manifestazione non ha colore politico – hanno dichiarato – e noi protestiamo non contro i profughi, ma contro la politica locale e nazionale, che ha fallito: si dimettano in blocco, tutti”. Purtroppo si sono registrati ancora episodi di auto-giustizia, con alcuni cittadini che hanno riaccompagnato a forza i profughi in fuga al campo. Iniziative da non intraprendere per alcun motivo, queste, dato che gli operatori del Cai (centro accoglienza e identificazioni) hanno ricevuto precise istruzioni: i responsabili sono passibili di denuncia penale. Intanto, per domani a partire dalle 16,30 è prevista un’altra manifestazione, questa volta autorizzata, all’altezza del rondò che immette alla provinciale per discutere ancora dell’emergenza profughi.

(e.z.)


RIONE LAMA, RINNOVO ORGANI DIRETTIVI


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo:

[È già entrato in attività il nuovo consiglio direttivo del Rione Lama, eletto domenica 20 marzo. Infatti già la scorsa settimana, nel consiglio d’insediamento, sono state assegnate le cariche dirigenziali agli eletti. Affiancheranno il capitano Giuseppe Proto, che già in precedenza ha più volte rivestito tale ruolo, il giovane vicepresidente Salvatore Schirinzi e il cassiere Pierino Toscano. A Maurizio Carone è stata affidata la responsabilità degli addobbi e del materiale rionale, a Vincenzo D’Oria e Luigi Viapiana la responsabilità delle manifestazioni rionali, mentre responsabili tecnici del gruppo atleti sono stati nominati Pierluigi Campanella, Attilio Pastore e Tonino Cacciatore, volti storici dell’atletica oritana legata al Torneo dei Rioni; curerà i rapporti con l’omonimo gruppo musici e sbandieratori Mauro Laboragine, mentre la segreteria del Rione è stata affidata alla giovanissima Francesca Danese.

Nello stesso consiglio d’insediamento sono state tracciate le linee programmatiche che tale dirigenza intende seguire nel prossimo quinquennio. Anzitutto, riconoscendo la validità della precedente gestione in capo all’imprenditore Antonio Madaghiele, si proseguirà in tal senso pur aprendo le porte alle idee e alle capacità dei giovani soci; segno concreto di tale impegno del resto è riscontrabile nell’aver eletto alla vicepresidenza il giovane Salvatore Schirinzi. Ulteriore impegno assunto è quello di coinvolgere sempre più la popolazione del Rione Lama organizzando iniziative di vario genere e coinvolgendo il gruppo di giovanissimi soci che da alcuni anni si è avvicinato alla realtà rionale.

Alle cariche suindicate, derivanti dall’elezione del consiglio direttivo, potranno aggiungersi altri ruoli di collaborazione, ovviamente finalizzate all’esclusivo raggiungimento delle finalità sociali che il Rione Lama ha prefissato.]

PROFUGHI, LA FABBRICA DI NICHI E SPAZIO LIBERO MANIFESTANO UGUALMENTE


ORIA - La fabbrica di Nichi e l'associazione Spazio libero, nonostante le forze dell'ordine abbiano inibito nella tarda serata di ieri il corteo di cittadini, manifesteranno comunque lungo la provinciale a partire dalle ore 16 muovendo da via Manduria. "Non abbiamo intenzione di fare i ribelli - dice Francesco Patisso de La fabbrica - ed eviteremo d'intralciare il traffico. Vogliamo solo protestare contro l'insulsa decisione del governo di ammassare qui, e nelle condizioni in cui si trovano, tutte quelle centinaia di disperati, contro i quali, sia chiaro, non abbiamo nulla. Si tratta di far sentire la nostra voce di cittadini indignati: se non potremo praticare la provinciale, vorrà dire che ci dirigeremo al campo profughi attraverso le campagne sui lati. Non ce la sentiamo di fermarci proprio ora". (e.z.)

PROFUGHI, LE FORZE DELL'ORDINE NON AUTORIZZANO IL CORTEO


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo:

[Il corteo inizialmente previsto per le 16 del giorno 29 marzo 2011 con partenza dal rondò che immette da cui si accede alla provinciale Oria-Manduria non è stato autorizzato dalla questura di Brindisi e dalla stazione dei carabinieri di Oria. La comunicazione è giunta al comitato organizzatore soltanto una manciata di minuti fa e ci si scusa per il disagio. La manifestazione, stando a quanto scritto nella comunicazione delle forze dell’ordine, potrebbe intralciare il transito dei veicoli che condurranno già da domani nuovi profughi presso il campo allestito presso l’ex aeroporto militare di Manduria. “Ci atterremo alle prescrizioni delle autorità – dichiara il portavoce del comitato Angelo Lippolis – ma questa comunicazione così tempestiva ci fa riflettere: significa che l’impegno profuso nel corso della manifestazione odierna presso il Comune di Oria non è stato vano. Qualcuno comincia a tener conto di ciò che pensa la popolazione oritana se ritiene un gruppo di cittadini in grado di ostacolare il flusso di automezzi lungo la provinciale. Per questo non abbiamo alcuna intenzione di mollare proprio ora: il corteo è soltanto è soltanto rimandato, non di certo annullato. Perché – è bene sottolinearlo – nostra intenzione è muoverci e far valere le nostre ragioni sempre e comunque entro i confini della legalità”. ]



28/03/11

PROFUGHI, L'INIZIATIVA: INDICARE LA VIA E SCORTARLI FINO ALLA STAZIONE


ORIA - Proviene da Rifondazione comunista di Francavilla un'originale iniziativa per agevolare la fuga degli immigrati: piazzare per le strade indicazioni in inglese e francese perché i nordafricani raggiungano la stazione. Qui di seguito l'annuncio di Emanuele Modugno (foto), responsabile della sezione Che Guevara:
"CERCASI VOLONTARI ORIA E DINTORNI: operazioni per agevolare in ogni modo la partenza degli immigrati fuggiti dal centro di via Manduria. piazzando dei fogli plastificati, una sorta di cartelli stradali in francese e inglese per indicare la strada per la stazione (arrivano praticamente tutti da via Fratelli Bandiera e qualcuno da Via Manduria). Inoltre servono volontari che possano "scortare"questa gente fino alla stazione evitando il ripetersi di spiacevoli derive razziste e xenofobe e di giustizia fai da te (come quelle che si sono verificate ieri, comuni cittadini che catturano gli immigrati)".

CORTEO PROFUGHI, IL FAX DI LIPPOLIS


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo:

[FAX A:

SIGNOR QUESTORE di BRINDISI

e p.c. COMMISSARIO STRAORDINARIO COMUNE di ORIA

OGGETTO: Esito assemblea cittadini oritani circa problema profughi nordafricani presso Centro Accoglienza e Identificazione sulla strada prov/le Oria-Manduria.

CORTEO - MANIFESTAZIONE in data 29.3.2011.

Egregio Signor Questore,
per quanto di competenza di codeste Autorità di P.S. si trasmette l'allegato documento sottoscritto al termine dell'assemblea cittadina che si è tenuta presso il Comune di Oria in ordine alla problematica indicata in oggetto.
Si evidenzia quindi che, salvo contrario e motivato avviso di codeste Autorità, alle ore 16,00 di domani 29 marzo 2011, dal rondò posto all'incrocio fra la circonvallazione Oria – Cellino S.M. e la strada prov.le per Manduria, partirà un corteo di cittadini diretti all'ex campo aviazione, oggi sede della tendopoli in argomento, dove si terrà un pubblico dibattito.

Distinti saluti.

Oria, lì 28 marzo 2011

Firmato: Angelo Lippolis referente comitato spontaneo cittadini.

Per iscriversi a parlare, inviare una mail a angelo@lippolis.biz

PROFUGHI, DOMANI PUBBLICO CORTEO


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo:

[Il giorno 29 marzo alle ore 16 la Cittadinanza tutta, le forze politiche e gli organi di stampa sono invitati a partecipare al pubblico corteo di protesta per l’emergenza profughi che partirà dal rondò che immette alla provinciale Oria-Manduria. L’obiettivo dell’iniziativa, scaturita dalla pubblica assemblea tenutasi oggi 28 marzo 2011 presso il Comune di Oria, è sensibilizzare le istituzioni nazionali, nonché le forze dell’ordine, verso i problemi che dopo l’arrivo dei migranti nordafricani attanagliano il territorio oritano. Come noto, purtroppo, già i primi giorni presso la tendopoli lungo la provinciale Oria – Manduria hanno prodotto considerevoli difficoltà alla popolazione. I migranti, moltissimi dei quali fuggiti dal campo loro riservato, si sono introdotti in diverse proprietà private ingenerando preoccupazione nei residenti. Ci sono stati anche dei momenti di tensione. Per giunta, in arrivo ci sarebbero altri 870 profughi, destinati ad aumentare ulteriormente nei prossimi giorni. La situazione, dunque, può solo peggiorare. Vi sono evidenti carenze di Sicurezza e rischi per la Salute pubblica. Lunedì 28 il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano è stato a Manduria e ha promesso interventi risarcitori da parte del governo nazionale: ma ad Oria chi pensa? Il corteo bloccherà, almeno per qualche ora, la provinciale Oria-Manduria nella speranza che qualcuno finalmente si accorga dei disagi che sta patendo Oria. La maggior parte dei migranti fuggiti dal campo, infatti, si sono riversati nelle strade di Oria e non a Manduria, dove tutto sembra più tranquillo. Si pregano vivamente la Cittadinanza, i politici locali e la stampa di partecipare numerosi perché la voce delle popolazioni locali finalmente giunga a chi di dovere.

Il Comitato organizzatore]

"SPAZIO LIBERO": "I PROFUGHI FUORI DALLA CAMPAGNA ELETTORALE"


ORIA – I giovani della neonata associazione politico-culturale Spazio Libero, nel corso della manifestazione sul centro immigrati presso il municipio, hanno esposto uno striscione con su scritto: “La xenofobia è una malattia, curatevi”. Il motivo ce lo spiegano Stefania Carlucci e Claudia Semeraro, responsabili dell’associazione: “Da una parte abbiamo voluto mettere in risalto quanto sbagliata sia questa paura del diverso, dall’altra lanciare una provocazione: appena abbiamo esposto lo striscione, tutti i politici si sono concentrati su quello ‘dimenticando’ di fare proposte concrete. Infatti, se ci si fa caso, l’unico discorso un po’ più concreto è stato quello di Emilio Mola (solidarizzare con i migranti, farci amicizia, insegnare loro l'italiano e magari giocarci a pallone), che non è un politico. Questa situazione è un’emergenza sociale, deve rimanere fuori dalla politica e soprattutto dalla prossima campagna elettorale. Che senso ha fare comizi sui profughi? Cosa possono fare i politici locali al riguardo? A nostro avviso la questione va affrontata obiettivamente e da cittadini, non sotto l’aspetto politico”.

(e.z.)

MANIFESTAZIONE PROFUGHI, "ECCOLI, PRENDETELI!"


ORIA – “Eccoli, prendeteli!”. Questo il grido della folla quando, a un certo punto della manifestazione, un gruppetto di quattro-cinque migranti (foto) è passato dall’altra parte del piazzale del municipio. Il solerte invito era indirizzato ai carabinieri presenti sul posto in servizio d’ordine, che proprio non ci si capacitava stessero lì impalati mentre “quelli” camminavano indisturbati lungo il marciapiede opposto. Ci mancavano soltanto le torce e i forconi, poi l’ambiente sarebbe stato quello giusto. C’è tensione e preoccupazione, fobia per il diverso. Si moltiplicano le iniziative private per far rispettare la legge: specie i cittadini più giovani, si organizzano e cercano gli immigrati, poi li caricano in macchina e nella migliore delle ipotesi li riportano indietro alla tendopoli. A più di qualcuno, però, sfugge che presso l’ex aeroporto militare sulla Oria-Manduria non è stato allestito un carcere a cielo aperto, ma un cosiddetto Cai (centro accoglienza e identificazione). Cosa sia e a cosa serva di preciso, per il momento non lo sanno neppure i responsabili, ma tutto sarà meno che un carcere. Fino a prova contraria, i profughi non sono dei galeotti, ma dei potenziali rifugiati in cerca di protezione internazionale. In ogni caso, non sta ai cittadini stabilire se siano clandestini o abbiano il diritto di rimanere in Italia: spetterebbe alle forze di polizia, che sono in evidente difficoltà e ancora non sanno che pesci pigliare, se trattenere a forza o meno tutta quella gente sotto la propria sorveglianza o, piuttosto, chiudere un occhio quando non addirittura tutti e due come pure accaduto almeno in 150 casi.

(el.zanz.)

PROFUGHI, LA PROVOCAZIONE DE "LA FABBRICA DI NICHI"


ORIA – Per la Fabbrica di Nichi in Comune erano presenti Francesco Patisso e Antonio D’Alessano, che hanno voluto lanciare una provocazione: “Il governo non sperperi denaro pubblico per allestire campi profughi come quello di Oria, ma destini quelle risorse ai giovani disoccupati. Di più, incaricasse i giovani disoccupati di tenere a bada i profughi direttamente al largo di Lampedusa: sarebbe un successo. Partirebbero migliaia e migliaia di volontari per le coste al confine della Sicilia. Tenere abbandonati lì presso l’ex aeroporto militare quei disperati, in quelle condizioni inumane, per di più senza aver prima interpellato le popolazioni locali, non sembra proprio la scelta più azzeccata. È un territorio particolare, questo, come dimostrano gli episodi di quei cittadini che nella notte hanno pensato di ergersi a paladini della giustizia e andare a caccia di immigrati da riaccompagnare al centro d’accoglienza”.

(e.z.)

MANIFESTAZIONE PROFUGHI, ACCOGLIENZA O XENOFOBIA?


ORIA – È andata in scena questo pomeriggio l’iniziativa promossa da un gruppo di cittadini, con in testa Angelo Lippolis, sulla questione profughi. È stata discreta la partecipazione popolare così come quella degli organi di stampa. Dopo l’introduzione del promotore Lippolis, si sono susseguiti gli interventi dei candidati sindaco Franco Arpa, Cosimo Pomarico e Pino Carbone, tutti d’accordo nel dire che Oria debba fare la propria parte per accogliere i profughi, ma alle giuste condizioni. Loro, così come diversi altri cittadini, hanno poi sottoscritto un documento dal titolo “Campo profughi: la vergogna. I cittadini di Oria chiedono rispetto della Sicurezza e della Salute pubblica”, che pubblicheremo a breve. Diversi cittadini hanno voluto prendere la parola. Emma Stasi è stata drastica: “Se ne devono andare, è uno spreco spendere tanti soldi per gli immigrati”. Rita Labbro Francia, invece, si è concentrata su di un altro aspetto: “Bisogna rifuggire dall’auto-giustizia, i cittadini devono rivolgersi alle istituzioni e non prendere iniziative da sé contro i profughi”. Presso il piazzale del Comune c’era pure Mimmo Proto, uno dei presunti protagonisti di questi episodi di giustizia “fai da te”: “Io e chi era con me non ci siamo fatti giustizia da soli, semplicemente abbiamo accompagnato al campo un gruppetto di immigrati. Qui abbiamo tutti qualcosa da perdere. E le donne poi, chi le difende? Siamo oritani e ci sembra giusto badare prima agli oritani”. Cosimo Iacovazzi ha invocato il tradizionale spirito di ospitalità di Oria, mentre per Pino Destradis ed Egidio Conte così avanti non si può andare. Mino Recchia chiede che l’Europa faccia la propria parte accollandosi non solo gli onori ma anche gli oneri dell’intervento in Libia: profughi in primis. Non sono mancati momenti polemici. Stefania Carlucci e Claudia Semeraro per l’associazione Spazio Libero e Francesco Patisso e Antonio D’Alessano per La Fabbrica di Nichi a un certo punto hanno esposto uno striscione con su scritto: “La xenofobia è una malattia, curatevi!”. Domani alle 16, intanto, dal rondò che immette sulla provinciale per Manduria partirà un pubblico corteo di protesta, direzione campo profughi. (el.zanz.)

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