30/07/11

Salvatore Filotico interviene a proposito della pubblica denuncia discriminazione disabili.

Caro Eliseo e caro Orlando,

leggo con disappunto e rabbia quanto è avvenuto; purtroppo non me ne meraviglio perché certe stupidaggini possono accadere solo in questa società figlia di politiche xenofobe, razziste, omofobe, discriminanti e discriminatorie che nascono dal principio ultraliberista dell’ “Homo homini lupus” ossia dal principio secondo cui in una società deve emergere solo colui che è più forte ed in cui è consentita la negazione dei diritti individuali fondamentali sanciti dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo dell’Onu e riaffermati nella nostra Carta Costituzionale. Le uniche regole valide, secondo questi signori deve dettarle e regolarle il DIO MERCATO.
Quando un ministro della PUBBLICA (e scrivo in maiuscolo e sottolineato questa parola) Istruzione si può permettere di affermare “la nostra scuola è la migliore ma non possiamo permettercela” e ancora “ è ora di smetterla con il vuoto didatticismo ed il pedagogismo” (con quali strumenti dovremmo EDUCARE, che è cosa ben diversa dall’ISTRUIRE, non si capisce) e ancora quando lo stesso Ministro taglia i fondi alla scuola pubblica per spostarli a quella privata (segnatamente a quella di CL) che può allegramente permettersi di non accogliere i disabili c’è poco da stare allegri.
E ancora quando un Ministro può permettersi di affermare che “ la cultura non si mangia “ (Le scelte della regione Puglia in materia ed il massiccio aumento delle presenze turistiche provano il contrario) vuol dire che la politica rinuncia alla sua funzione più importante quella di formare dei Cittadini capaci di scegliere e decidere senza subire le scelte di chiunque abbia un minimo di potere a qualsiasi livello. Vuol dire che si vuole una società nella quale da una parte del fiume (quella ricca, fertile, accogliente, stanno i pochi che hanno avuto i mezzi per guadarlo; dall’altra, quella desertificata e depredata, restano i deboli, gli emarginati, i meno fortunati (magari in attesa che qualcuno dall’altra parte getti loro con un gesto caritatevoli gli avanzi i resti del banchetto).
Quando ancora uno pseudoministro della funzione pubblica si può permettere di affermare che i “precari sono la parte peggiore della società” dimenticandosi che anch’essi sono dei deboli dei ricattati e che la loro condizione è frutto proprio delle politiche ukltraliberiste messe in atto da questo scellerato Governo.
Mi fermo qui con queste considerazioni perché ci vorrebbe un libro per ricordare a tutti da dove vengono certe scelte (che in parte hanno trovato terreno fertile anche in certa sinistra).
Bene ha fatto Orlando a Denunciare questa discriminazione e bene ha fatto Il Controvento a pubblicare la denuncia. Ma occorre non fermarsi qui, caro Orlando occorre, a mio parere arrivare più in alto. Ti invito a scrivere alla stampa locale e nazionale ma anche al presidente della provincia (da sempre attentissimo alle problematiche della disabilità, al Presidente Vendola, ma soprattutto al Sindaco di Ostuni, avv. Tanzarella, persona molto attenta ai problemi dei più deboli ed a fare della sua Città un luogo di accoglienza. Ma si dovrebbe segnalare l’accaduto anche alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento degli Handicap) ed al suo presidente avv. Salvatore Nocera che da sempre si batte affinchè queste vicende non avvengano più.
E’ ora che in Italia emerga chiaramente un concetto: chi si rende responsabile di episodi razzisti e discriminatori deve pagare (così come chiunque danneggi la Cosa Pubblica e leda i Diritti fondamentali ed inviolabili delle persone). Ciò può avvenire solo attraverso un’opera che, sempre riprendendo il Vangelo, deve essere di DENUNCIA ED ANNUNCIO.
Annunciare i diritti fondamentali delle persone e denunciarne la violazione, non tacere mai di fronte a qualsiasi ingiustizia da chiunque commessa e dovunque sono parole contenute nel Vangelo (così come ce l’hanno insegnati sacerdoti come Don Lorenzo Milani, Don Primo Mazzolari, Don Mazzi, Don Andrea Gallo, Padre Ernesto Balducci, Padre David Turoldo, Don Tonino Bello ma sono, altrettanto, parole, scolpite come pietre miliari e sancite dalla nostra Costituzione nata dalla Resistenza. Già: la nostra Costituzione: “un fiore pungente“ come la battezzò don Giuseppe Dossetti per ricordarci che essa nacque dalla lotta e dal sacrificio di un popolo con diverse identità ed appartenenze ma che si ritrovò attorno ad essa per affermare che vi sono principi inviolabili: giustizia, tolleranza, accoglienza, libertà che appartengono a tutti e che scaturiscono dal Diritto Naturale (come afferma il Vangelo) e dal Diritto Storico (come affermano la cultura laica e quella liberale). Nella Resistenza dalla quale nacque il Patto Costituente (con buona pace dei revisionisti di ogni colore) c’era un obiettivo di fondo: ricostruire la Nazione per affermare libertà e diritti dei Cittadini.
Da lì è necessario ripartire: RESISTERE, DENUNCIARE, ANNUNCIARE, sono le parole chiave che devono guidare ed ispirare la nostra azione quotidiana.
Attraverso queste paole possiamo agire per ridare a tutti il DIRITTO SACROSANTO AD ESSERE UNA “ VOCE CHE CONTA “ ED AD AVER PAROLE.
“CHI HA PAROLE HA POTERE“ ci ha insegnato Don Lorenzo Milani con i suoi ragazzi di Barbiana e noi abbiamo imparato che nessuno può liberarsi da solo, occorre un’azione collettiva da esercitarsi in tutti i luoghi pubblici e con tutti i mezzi oggi messi a disposizione dalla tecnologia e per questo il Potere tenta continuamente di azzerare ed annullare l’azione dei mezzi di FORMAZIONE ( scuola, partiti, sindacati, Associazioni, oratori) rendendoli asserviti alle sue logiche e di INFORMAZIONE (attraverso il controllo della proprietà dei media e della stampa.
Per questo, Orlando, Ti invito a non fermarti ed a stimolare l’azione di chi, come noi, continua ad indignarsi di fronte alle ingiustizie commesse da chiunque e dovunque come c’insegnò un tale nei lontani anni 60.
Con affetto.
Oria, 28 luglio 2011
Titti Filotico

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