ORIA - Riceviamo e pubblichiamo da Tommaso Perrucci, presidente Asd Oria Calcio:
[Si è conclusa in maniera a dir poco eccellente con la manifestazione di fine anno, che ha coinvolto tutti i genitori dei ragazzi, la prima stagione della neonata società calcistica ASD Oria Calcio.
I risultati ottenuti in termini di iscrizioni hanno spinto i dirigenti e collaboratori tutti a rimboccarsi le maniche già da subito per avviare la prossima annata agonistica che richiederà ancora un maggiore impegno e un maggior afflusso di risorse umane competenti, per gestire le categorie calcistiche che saranno oggetto della stagione 2011/2012.
Un mondo difficile quello dello sport giovanile ed in modo particolare quello del calcio giovanile, dove sembra aleggi purtroppo (anche a questi livelli) l’ombra del doping amministrativo e dove spesso improvvisati talent-scout o presunti procacciatori si mischiano tra gli addetti ai lavori millantando promesse ai giovani atleti o alle famiglie degli stessi, promettendo palcoscenici di serie A o B.
Questo determina inevitabilmente un alterazione sia a livello psicologico nei confronti de bambini e sia dei loro genitori che perdono il senso ed il valore del gioco del calcio, di ciò che esso deve rappresentare per chi ha 7- 8 -9 anni, ma crea anche una spaccatura economica tra i vari assetti societari.]
[Si è conclusa in maniera a dir poco eccellente con la manifestazione di fine anno, che ha coinvolto tutti i genitori dei ragazzi, la prima stagione della neonata società calcistica ASD Oria Calcio.
I risultati ottenuti in termini di iscrizioni hanno spinto i dirigenti e collaboratori tutti a rimboccarsi le maniche già da subito per avviare la prossima annata agonistica che richiederà ancora un maggiore impegno e un maggior afflusso di risorse umane competenti, per gestire le categorie calcistiche che saranno oggetto della stagione 2011/2012.
Un mondo difficile quello dello sport giovanile ed in modo particolare quello del calcio giovanile, dove sembra aleggi purtroppo (anche a questi livelli) l’ombra del doping amministrativo e dove spesso improvvisati talent-scout o presunti procacciatori si mischiano tra gli addetti ai lavori millantando promesse ai giovani atleti o alle famiglie degli stessi, promettendo palcoscenici di serie A o B.
Questo determina inevitabilmente un alterazione sia a livello psicologico nei confronti de bambini e sia dei loro genitori che perdono il senso ed il valore del gioco del calcio, di ciò che esso deve rappresentare per chi ha 7- 8 -9 anni, ma crea anche una spaccatura economica tra i vari assetti societari.]
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