06/06/11

REFERENDUM, PARADOSSALE NON ANDARE A VOTARE


ORIA - C'è del paradossale nel decidere di non andare a votare - sì o no - ai referendum, che costituiscono le elezioni più democratiche in assoluto, con i cittadini - assenti i listini bloccati del "porcellum" - ancora davvero protagonisti del proprio destino. È incredibile che la politica e soprattutto la gente pensino più alle elezioni "spicciole", quelle che tanto per intendersi portano poltrone e indennità, e non a quelle che possono incidere in maniera diretta e decisiva sulla vita della comunità. È deprecabile che i partiti tutti non si schierino, non facciano campagna elettorale e, peggio ancora, invoglino gli elettori ad andare al mare perché non sia raggiunto il quorum. Quando meglio, molto meglio sarebbe spronarli ad andare a votare, per il sì o per no, ovviamente cercando di convincerli perchè sia giusto o meno esprimere un sì o un no. Perciò, al di là degli schieramenti per cui si simpatizzi e di quali abbiano proposto i quesiti referendari, il 12 e 13 giugno è opportuno andare a votare perché una democrazia non è fatta soltanto di presidenti, parlamentari, sindaci, assessori e consiglieri assortiti e più o meno giustamente ben pagati.

[e.z.]

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