24/09/10

CONSIGLIO COMUNALE, QUANDO NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO

di Franco Arpa ed Eliseo Zanzarelli


ORIA – Lo avrà capito la maggioranza: non tutte le ciambelle riescono col buco. La seduta del consiglio odierno, quella sui punti all’ordine del giorno richiesti dall’opposizione, quella per nulla pubblicizzata (basta guardare nelle foto il "pubblico", quasi assente e senza sedie - quelle due della foto erano riservate ai consiglieri assenti) probabilmente sarebbe dovuta andare simpaticamente deserta, dato che gran parte della maggioranza non si è presentata in aula.
Il consiglio, però, si è celebrato lo stesso grazie alla presenza del coraggioso Francesco Caniglia, capogruppo Pdl, che è rimasto al suo posto (garantendo la sussistenza del numero legale) nonostante l’opera di convincimento ad andarsene del suo coordinatore Ermanno Vitto e dell'assessore Pino Destradis. All’inizio della seduta, a dire il vero, si sono presentati anche il presidente delle assise Bruno Viapiana e il consigliere Francesco Greco, che sono andati via dopo un po’. Attorno alle 18 si è affacciato, giusto il tempo di prendere la presenza (come Greco, del resto) e “arrivederci e grazie”, pure il consigliere Giacomo Italiano.
La presidenza è stata assunta da Egidio Conte dopo che Fullone e F.sco Caniglia hanno dichiarato di rinunciare.
Ma come al solito, andiamo per ordine. Cotanto snobismo della maggioranza nei confronti del consiglio odierno è stato probabilmente giustificato dalla scomodità dei temi in scaletta: chiusura pomeridiana del cimitero comunale in estate (sic!); concorsi per dirigente comunale; discarica consortile.
Per quanto concerne il cimitero, il consiglio comunale con 10 voti contro uno (quello di Caniglia) ha censurato il comportamento del sindaco, che con ordinanza ne ha disposto la chiusura pomeridiana nei mesi di luglio e agosto, senza peraltro averne il potere: in merito avrebbe dovuto decidere il dirigente competente e non il primo cittadino. Il consigliere Pd Tommaso Carone ha sottolineato come Cosimo Ferretti, ignorando le oltre 500 firme raccolte dall’esponente della Sinistra Unita Lorenza Conte, abbia in sostanza “sputato in faccia a quei cittadini”.
Comportamento simile, a detta di Carone (che ne ha chiesto apertamente le dimissioni) e degli altri suoi colleghi, questa volta anche di Caniglia, il sindaco Ferretti e l’Ato Br/2 avrebbero tenuto nell’indicare Oria quale location ideale per la prossima discarica a servizio del consorzio, senza aver minimamente investito della questione né il consiglio né i cittadini. Il “no” alla discarica, quindi, è stato approvato all’unanimità dei presenti.
Per quanto concerne i concorsi, invece, il consiglio ha deliberato impegnando l’amministrazione a rivedere l’intero iter procedurale che ha condotto alla nomina dei componenti le commissioni esaminatrici. In particolare, secondo i consiglieri - a eccezione di Caniglia - non la Giunta ma il Direttore Generale avrebbe dovuto nominare i commissari.
La notizia positiva, alla fine, è che il consiglio non sia saltato. Quella negativa è che, fosse stato per la maggioranza, sarebbe dovuto saltare. Intenzione scientifica, questa, se solo si considera che attorno alle 20, quando i lavori si sono conclusi, sul piazzale del Comune sono arrivati il sindaco e diversi altri consiglieri. Il motivo? L’ennesima riunione con il coordinatore provinciale del Pdl Luigi Vitali per riorganizzare le fila in vista delle elezioni (per saperne di più, clicca QUI). Tuttavia, ora è ben possibile che quanto deliberato, proprio perché di provenienza opposizione, rimanga lettera morta e venga del tutto ignorato dal sindaco e dai suoi.
Altra novità saltata fuori quasi a sorpresa dal consiglio di oggi: il segretario generale Irene Di Mauro se ne va da Oria, destinazione Lizzano. Così, nella riunione di questa sera potrebbe rientrare anche l’affaire nuovo segretario. Chi sarà il prossimo nominato?

1 commenti:

Grazie per questo resoconto. E' grazie a chi segue e divulga il lavoro dell'amministrazione comunale che possiamo recuperare un mininmo di spirito civico. Ma ognuno deve fare il suo, occorre che ci rimbocchiamo le maniche un po' tutti.

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