28/02/11

AMMINISTRATIVE 2011, CENTRODESTRA: LA FIAMMA CHE SI SPEGNE E ALTRE AMENITÀ


ORIA – La Fiamma, improvvisamente, s’è spenta. Ai più attenti non era di certo sfuggito quando, qualche giorno fa, avevamo pubblicato la bozza di manifesto del centrodestra o, se si preferisce, “Grande coalizione riconciliatrice del centrodestra”. Insomma, lo schieramento di uomini e soprattutto sigle che alle prossime amministrative sosterranno il candidato sindaco Pino Carbone. La Fiamma in questione, non a caso con la lettera maiuscola, è Fiamma tricolore, illo tempore nata dalle ceneri del Movimento sociale italiano e più a destra rispetto all’allora Alleanza nazionale. In un primo momento, più precisamente quando con apposito comunicato è stato ufficializzato Carbone candidato sindaco, Fiamma tricolore era stata ricompresa tra i simboli pro Carbone. Poi è repentinamente sparita e pare destinata a non comparire sulla prossima scheda elettorale. Il perché non è ben chiaro, ma i bene informati giurano che Emanuele Giaccari ( cui Fiamma tricolore a Oria fa capo, già candidato sindaco nel 2006 contro Cosimo Ferretti e Tommaso Carone) in un modo o nell’altro, direttamente o indirettamente, sarà della partita e sosterrà comunque Carbone. O meglio, alla fine potrebbe decidere di sostenere l’amico di sempre Giovanni Taurisano, che dovrebbe candidarsi nelle fila del Popolo della libertà o, al massimo, della solita Puglia prima di tutto (come già alle scorse regionali, dov’era in competizione sotto lo stesso "tetto" con Carbone, e alle precedenti). Pare questo, dunque, il motivo per cui la Fiamma è destinata a spegnersi. La questione-Fiamma, con lista o senza, tuttavia, è solo uno dei nodi da sciogliere in casa centrodestra dove, individuato non senza difficoltà il candidato sindaco, i problemi e le tensioni restano all’ordine del giorno. Prendiamo per esempio il caso del sindaco uscente Cosimo Ferretti (silurato dalle dimissioni di 11 consiglieri su 21, primo cittadino compreso), cui la mancata ricandidatura sarebbe rimasta un po’ sullo stomaco. Bene, Ferretti per dovere morale e professionale nei confronti del mentore Pino Carbone sarà della partita, quasi costretto a rimboccarsi le maniche e portare acqua al mulino del centrodestra, come già del resto fece nel 2001 per l’allora candidato sindaco Cosimino Moretto (allora Ferretti fu il più suffragato consigliere e ottenne la presidenza del consiglio comunale). Però, c’è un però. Il centrodestra lo vorrebbe, assieme al suo gruppo, con in primis i fedelissimi Antonio Almiento e Angelo Mazza, consigliere e assessore uscenti, candidato nella lista del Pdl. Ferretti, invece, vorrebbe sì dare il proprio contributo alla causa, ma preferibilmente con una propria lista, che in gran parte avrebbe già bell’e compilata (all’interno, si dice, pure Almiento e Mazza). Dettagli, si potrebbe pensare. Più o meno è così, adesso. In caso di vittoria del centrodestra, ma anche in caso di sconfitta, non sarebbe la stessa cosa: quando e se ci sarà da fare la voce grossa nel decidere o nell’imporre questo o quello, vuoi mettere avere alle spalle un gruppo consiliare autonomo (nelle intenzioni quello con il maggiore serbatoio di voti, quindi il più decisivo ai fini elettorali)? (el.zanz.)

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