28/06/10

L'ESTATE ORITANA PROSSIMAMENTE A "CHI L'HA VISTO?"

ORIA - È quasi luglio, ma del cartellone eventi nemmeno l'ombra. Avrebbe dovuto pensarci il sindaco, le deleghe a Turismo e Spettacolo, non assegnate agli assessori, sono sue. Prevarrà ancora l'arte dell'arrangiarsi?

ORIA - Le città limitrofe hanno in gran parte presentato già da un pezzo, o lo fanno proprio questi giorni di fine giugno, il programma eventi dell'estate, una lista di appuntamenti più o meno attrattivi per gli eventuali turisti e per chi, anziché partire per le vacanze, preferisca o debba rimanere in città. Come giustamente osservava sul suo sito l'amico Franco Arpa, qui a Oria non c'è ancora neppure l'ombra di un programma. Eppure Oria, oltre che della Notte dei Messapi (17 luglio dopo il successo dell'edizione invernale) ideata e organizzata guarda caso da privati, può fregiarsi dei suoi “riti” estivi, il Corteo-Torneo dei Rioni, obiettivamente una delle migliori tipicità locali, guarda caso perché non ideata da moderne amministrazioni ed enti di promozione turistica.
La responsabilità della mancata preparazione di un programma, d'altra parte problema cronico di questo quadriennio e non solo nell'ambito dell'intrattenimento, o comunque del vistoso ritardo, mai come in questo caso è attribuibile direttamente al sindaco Cosimo Ferretti.
Il primo cittadino, infatti, dopo i litigi seguiti da defenestrazione con chiunque negli anni passati si sia occupato di Turismo e Spettacolo (assessore alla Cultura, invece, è il vicesindaco Giovanni Guida, che l'altro giorno in canottiera, pur non essendo ufficialmente affar suo i Lavori pubblici, dalla macchina seguiva gli operai all'opera all'imbocco di via Francavilla), ha pensato bene di tenere per sé le “scottanti” deleghe.
Dev'essere difficile, del resto, sovrintendere proprio a questi settori se - almeno fino a oggi ma è difficile che la situazione nel frattempo si ribalti - neppure Ferretti è riuscito a imprimervi quella svolta qualitativa (qualità che non sottintende sempre costo elevato ma anzi oculatezza, al massimo ricercatezza) che una città dalle dichiarate ambizioni turistiche - qual è Oria - meriterebbe o, quantomeno, dovrebbe concedersi a prescindere.
I motivi del ritardo (perché si spera che qualcosa purchessia alla fine salti fuori dal cilindro assieme al coniglietto elettorale) non sono noti – neanche qui si è di fronte a una novità -, ma intuibili forse sì.
Per non farla lunga, dovrebbe banalmente trattarsi di soldi, mera pecunia. Pochini, da sempre, gli stanziamenti per settori come Turismo Spettacolo e Cultura (inseriamoci anche lo Sport) che, in considerazione dei numeri e del livello non eccelsi dell'associazionismo locale, non portano voti o, almeno non ne portano in quantità industriale. Perché se da una parte c'è la Fabbrica di Nichi, dall'altra, specie qui, c'è la fabbrica dei voti, molto meno ideologizzata, molto più machiavellica.
E a meno di un anno dalle elezioni, permettete, i voti servono come il pane, più delle scorse stagioni estive. Niente “sprechi”, quindi. Ci sono altri settori più “sensibili” da foraggiare. Qualche esempio? I Lavori pubblici su “commissione”, quelli cosiddetti “in economia” che vengono realizzati direttamente da dipendenti comunali o ditte di fiducia; i Servizi sociali su misura, ecc...Insomma, nulla di nuovo, nemmeno il programma che per ora continua a latitare, sotto il solleone.(Eliseo Zanzarelli)

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