16/06/10

CONSIGLIO COMUNALE-LAMPO, PER L'OPPOSIZIONE NON C'È SCAMPO



ORIA - “Quanta fretta, ma dove corri, dove vai?”, esordiva nella sua “Il gatto e la volpe” Edoardo Bennato qualche anno fa, a pensarci bene più di qualche anno fa, era il 1993.
Ci fosse stato, probabile avrebbe trovato l'ispirazione per ricantarla anche l'altro ieri pomeriggio, quando gli “undici” di maggioranza si sono prodotti nel più classico dei “colpi gobbi”, come già un paio d'anni fa, bruciando letteralmente sul tempo la minoranza e approvando a strettissimo giro di posta – beninformati dicono 10 minuti – tutti e due i punti fissati all'ordine del giorno.
Punti fondamentali e presumibilmente strumentali, come tutti quelli che d'ora in poi finiranno in consiglio come del resto spesso è stato nei quattro anni alle spalle, ad affrontare al meglio, senza patemi, i mesi rimasti di qui alle prossime elezioni comunali 2011.
Si è trattato di una variazione al Piano triennale delle opere pubbliche 2010-2012 ed Elenco annuale 2010 (approvato qualche giorno fa) e di un'altra al Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2010 (approvato qualche giorno fa).
Ma qual è stato il motivo di tanta fretta? Da escludere la partita della Nazionale italiana, che avrebbe giocato alle 20,30. Improbabile qualcuno degli “undici” fosse interessato alla partita del Camerun, che proprio intorno alle 16 battezzava il suo mondiale, a sorpresa perdendo di misura, contro il Giappone.
Escluso quello sportivo, il “movente” di queste lesioni (qualcuno parla addirittura di ferimento a morte) gravi e dolose alla democrazia, forse, va ricercato altrove.
Probabile sia da individuare nel nervosismo interno alla maggioranza, dove tutti starebbero chiedendo di più proprio in vista dell'imminente fine mandato (quando si voterà i consiglieri eletti non saranno più 20 ma 16, quindi non si sa mai, qualcuno potrebbe non farcela), oppure anche nel vespaio esterno alla maggioranza scatenatosi attorno all'affaire “Oratorio Sing”, assurto questi giorni agli onori delle cronache e, quantomeno per alcuni, a comodo pretesto per serrare i ranghi e preparare l'agognata riscossa.
E così, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, l'amministrazione preferisce starsene da sola con se stessa, ma neanche troppo: pare che tra alcuni degli stessi “commilitoni” di maggioranza ultimamente non corra ottimo sangue e così si limitino ai soli freddi rapporti istituzionali. Per il bene del paese, ovviamente.
Tuttavia, sempre secondo indiscrezioni bene informate, proprio sulla questione oratorio sarebbe in corso di studio la versione “ufficiale” che, dopo i giorni di mutismo più assoluto, sarà appannaggio di tutti gli uomini di Ferretti, consiglieri e assessori, che dovranno farne uso consono e razionale.
C'è attesa, dunque, perché il silenzio, che attanaglia il governo della città sin da quando Francesco Caniglia (poi nominato capogruppo Pdl) reclamava più “visibilità”, starebbe per essere rotto. E si mormora che i cocci potrebbero ferire qualcuno. Ma non ancora. (el.zanz.)
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