(ANSA) - BARI, 29 MAG - Avrebbero utilizzato in maniera truffaldina almeno 20.000 utenze fisse per l'autoricarica di cellulari propri e di complici i due cittadini pakistani arrestati nelle ultime ore dalla squadra mobile della questura di Bari, in flagranza di reato in una delle centrali Telecom di Ruvo di Puglia (Bari). I due sono accusati di accesso abusivo a sistemi informatici, intercettazione, impedimento o interruzione illecita delle comunicazioni informatiche e telematiche, furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Il dato delle 20.000 utenze sfruttate per l'autoricarica è fornito dal capo della squadra mobile barese, Fausto Lamparelli. Le indagini erano state avviate tre mesi fa. Poco prima gli agenti avevano arrestato, con le stesse accuse, due italiani della provincia di Bari. La polizia ritiene che i pakistani siano i terminali di un'organizzazione ben radicata in Puglia. «Abbiamo in corso - ha detto il capo della Squadra mobile di Bari, Fausto Lamparelli - centinaia di verifiche per risalire a chi ha beneficiato delle ricariche e anche ai cittadini, ignari, che hanno subito la frode. I giovani che abbiamo sorpreso a Ruvo agivano con strumenti artigianali, chiodi e cornette del telefono, per creare ponti e isolare migliaia di utenze, nell'ordine di 20.000, per ricaricare le sim di telefonia mobile». Lamparelli ha anche sottolineato l'importanza della collaborazione avviata con l'ufficio territoriale sicurezza della Telecom, dal momento che le indagini hanno confermato la diffusione del fenomeno in tutta la regione
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