25/02/11

QUELLI CHE "DOPO LE ELEZIONI"...FATECI SOGNARE VA'


ORIA – La campagna elettorale non si è ancora aperta ufficialmente ma già di qua e di là (essendoci, per il momento, due soli schieramenti) si parla del dopo elezioni. Ci sono i vicesindaci (uno per parte), gli assessori e i consiglieri in pectore. C’è finanche, almeno nelle dichiarazioni casa per casa, il prossimo futuro gruppo misto trasversale, formato cioè da consiglieri dell’uno e dell’altro schieramento che, una volta eletti, ambiscono sin d’ora a essere l’ago (o l’ego) della bilancia. La ricordate la storia dell’undicesimo uomo, con le maggioranze che negli ultimi anni sono sopravvissute, quale più quale meno, grazie all’apporto di 11 consiglieri (sindaco compreso) su 21 complessivi? Bene, la prossima amministrazione potrebbe fare di peggio: dopo i tagli agli enti locali, i consiglieri saranno 17 (sindaco compreso) e dunque l’asticella dell’instabilità, come per magia, si abbasserà a quota 9. Il che, per il futuro sindaco, potrebbe costituire un significativo passo in avanti: vuoi mettere accontentarne 11 e accontentarne 9? Più gestibile la seconda opzione, senza dubbio. Tutto starà nella migliore scelta possibile dei nove cavalieri (economici, fedeli e in salute per collezionare presenze e voti favorevoli in consiglio) per tirare avanti il più a lungo. Chi pensa che queste previsioni siano premature o azzardate, quando ancora manca qualche mese all’appuntamento con le urne, potrebbe sbagliarsi di grosso. Infatti, è bene ribadire, sebbene sia ormai risaputo e i tour “home to home” lo confermano, che in seno alle coalizioni, prim’ancora di arrivare all’ufficializzazione dei candidati sindaco, c’è già stata la spartizione delle futuribili poltrone: tu assessore a questo, tu a quello, tu presidente del consiglio, tu consigliere delegato a…In qualche caso (ne siamo sicuri), non ci è chiaro se in tutti, gli interessati se ne vanno in giro custodendo ben bene tra gli effetti personali tanto di dichiarazione scritta e sottoscritta dai compagni di ventura in cui è messo nero su bianco che, in caso di vittoria elettorale, al signor X spetterà la carica Y. E in tutto questo, vi starete chiedendo, cosa c’entrano i consiglieri indipendenti in pectore? C’entrano, c’entrano. In linea di massima possono essere definiti come quei candidati consiglieri dell’uno e dell’altro schieramento a cui: o non è stato garantito alcunché o è stato offerto troppo poco rispetto alle aspettative (legittime?). Certo, se a urne chiuse e a spoglio effettuato ci saranno stati exploit inattesi (leggasi candidati consiglieri andati oltre ogni più rosea previsione), è chiaro che le situazioni potranno essere ridiscusse almeno un po’, ma si può ben dire che il più è fatto. D’altra parte, è vero o non è vero che nei vari comunicati stampa diramati nei giorni scorsi (e pubblicati volentieri anche qui) si accenna sempre e comunque, sebbene con formule variabili e talora tra le righe, al fatto che “il candidato sindaco e la coalizione ci hanno offerto le garanzie che avevamo chiesto”? Ciò è confermato dalla scarsa attenzione ai programmi per la città nel corso delle riunioni delle due coalizioni. Questo non equivale a dire che di programmi non s’è discusso, semplicemente non s’è discusso di programmi per la città (e candidamente, da una parte e dall’altra, lo ammette ma mai pubblicamente gente che a quelle riunioni ha partecipato). Come dire? I programmi sono l’ultima cosa, dichiarazioni d’intenti (più o meno attendibili e soprattutto concretizzabili) da dare in pasto ai cittadini elettori. Pensate che spesso e volentieri vengono riproposti tali e quali, al massimo con qualche aggiustamento e aggiornamento qua e là, nel corso degli anni: se presterete attenzione, si assomiglieranno tutti. Il turismo, le opere pubbliche, i giovani, il rilancio dell’agricoltura e del commercio, l’immancabile zona Pip, le assunzioni al Comune, ecc. ecc. Spesso e volentieri materie in cui un Comune, specie in questa stagione di vacche magre e tagli alla spesa pubblica decentrata, pochissimo o nulla può e potrà. Libri dei sogni, insomma. E allora, almeno, fateci sognare va’. E continuante a sperare che la sveglia non suoni neppure stavolta, altrimenti…
(Eliseo Zanzarelli)

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