BRINDISI - La Provincia di Brindisi non può continuare ad essere la Cenerentola della sanità pugliese. E’ quanto ha affermato il Presidente Massimo Ferrarese al termine di un’approfondita valutazione e comparazione dei dati con le altre Province Pugliesi.
Centinaia di milioni sono stati investiti nella sanità pugliese ma ben poco è stato fatto negli ultimi dieci anni nella nostra provincia.
E’ opportuno rilevare che la provincia di Brindisi è l’unica a gestire il 98% dei posti letto ospedalieri in erogazione diretta, perché è praticamente inesistente la presenza di operatori privati che, al contrario, sono numerosi nelle altre province.
Proprio per questa ragione avremmo dovuto avere per il territorio brindisino maggiore attenzione e, pertanto, più investimenti. Si è avuto, invece, il contrario. E cioè che anche il rapporto dei posti-letto disponibili rispetto alla popolazione risulta il più basso della regione.
Si passa da un eccesso di posti letto a Bari e Foggia ad un soddisfacente equilibrio di Lecce e Taranto ad un’inadeguatezza totale della nostra provincia.
Pertanto è doveroso e più che giustificato - continua il Presidente della Provincia di Brindisi - richiedere oggi gli investimenti necessari, almeno per 100 milioni di euro per i nostri presidi ospedalieri da reperire con fondi F.A.S., F.S.R. e di edilizia ospedaliera che ricomprendono anche le nuove tecnologie.
Non si possono avere, come ho già avuto modo di rilevare in altre occasioni nel 2010, ancora liste di attesa di 7 – 8 mesi. Perché in provincia di Brindisi vi è una sola risonanza magnetica quando in provincia di Lecce ce ne sono più di dieci? Alla battaglia sulle tecnologie, per alleviare il disagio dei cittadini e portare le liste di attesa a soli 15 giorni, deve aggiungersi quella di istituire all’Ospedale Perrino la Cardiochirurgia per fornire il territorio di un vero e proprio reparto salva-vita.
Perché a Brindisi non c'è un reparto di cardiochirurgia di almeno dieci posti-letto quando a Lecce ve ne sono due per cinquanta posti-letto?
Ritengo indispensabile – continua il Presidente Ferrarese - avviare un confronto con la Regione e L’A.S.L. per individuare le priorità di un concreto piano di investimenti ed evitare, in ogni caso, che possa ulteriormente aggravarsi il rapporto posti letto-personale addetto.
Perché la Provincia di Brindisi deve bloccare il tourn over del personale pur avendo già un rapporto inferiore rispetto alle necessità mentre le altre province presentano un rapporto più favorevole? In questo modo il divario sulla qualità e la quantità di servizi offerti non potrà mai colmarsi e quindi la provincia di Brindisi resterà eternamente penalizzata.
Insomma, al Presidente Vendola dico – conclude Ferrarese - che la sanità brindisina non può permettersi altre “disattenzioni” ed è pertanto necessario che si recuperi il terreno perso negli ultimi per far tornare il servizio sanitario pubblico competitivo almeno come nel resto della Puglia e per consentire quindi ai cittadini della provincia di Brindisi di non sentirsi discriminati.
E’ opportuno rilevare che la provincia di Brindisi è l’unica a gestire il 98% dei posti letto ospedalieri in erogazione diretta, perché è praticamente inesistente la presenza di operatori privati che, al contrario, sono numerosi nelle altre province.
Proprio per questa ragione avremmo dovuto avere per il territorio brindisino maggiore attenzione e, pertanto, più investimenti. Si è avuto, invece, il contrario. E cioè che anche il rapporto dei posti-letto disponibili rispetto alla popolazione risulta il più basso della regione.
Si passa da un eccesso di posti letto a Bari e Foggia ad un soddisfacente equilibrio di Lecce e Taranto ad un’inadeguatezza totale della nostra provincia.
Pertanto è doveroso e più che giustificato - continua il Presidente della Provincia di Brindisi - richiedere oggi gli investimenti necessari, almeno per 100 milioni di euro per i nostri presidi ospedalieri da reperire con fondi F.A.S., F.S.R. e di edilizia ospedaliera che ricomprendono anche le nuove tecnologie.
Non si possono avere, come ho già avuto modo di rilevare in altre occasioni nel 2010, ancora liste di attesa di 7 – 8 mesi. Perché in provincia di Brindisi vi è una sola risonanza magnetica quando in provincia di Lecce ce ne sono più di dieci? Alla battaglia sulle tecnologie, per alleviare il disagio dei cittadini e portare le liste di attesa a soli 15 giorni, deve aggiungersi quella di istituire all’Ospedale Perrino la Cardiochirurgia per fornire il territorio di un vero e proprio reparto salva-vita.
Perché a Brindisi non c'è un reparto di cardiochirurgia di almeno dieci posti-letto quando a Lecce ve ne sono due per cinquanta posti-letto?
Ritengo indispensabile – continua il Presidente Ferrarese - avviare un confronto con la Regione e L’A.S.L. per individuare le priorità di un concreto piano di investimenti ed evitare, in ogni caso, che possa ulteriormente aggravarsi il rapporto posti letto-personale addetto.
Perché la Provincia di Brindisi deve bloccare il tourn over del personale pur avendo già un rapporto inferiore rispetto alle necessità mentre le altre province presentano un rapporto più favorevole? In questo modo il divario sulla qualità e la quantità di servizi offerti non potrà mai colmarsi e quindi la provincia di Brindisi resterà eternamente penalizzata.
Insomma, al Presidente Vendola dico – conclude Ferrarese - che la sanità brindisina non può permettersi altre “disattenzioni” ed è pertanto necessario che si recuperi il terreno perso negli ultimi per far tornare il servizio sanitario pubblico competitivo almeno come nel resto della Puglia e per consentire quindi ai cittadini della provincia di Brindisi di non sentirsi discriminati.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI
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