ORIA - In relazione all'intervento di Eliseo Zanzarelli su “il Controvento” di domenica scorsa qualche doverosa precisazione.
La prima, ovviamente, è che costituisce semplicemente fantapolitica l'ipotesi secondo la quale il PD appoggerebbe un candidato proveniente dal centro destra.
Stiano tranquilli e certi tutti, questo partito ha le idee ben chiare e non ha di certo bisogno di appoggiare un candidato di centro destra per ritrovare la propria identità.
In vista dell'appuntamento elettorale del prossimo 2011 per il PD la priorità era e resta la costruzione di un'alleanza forte e salda, di governo e non solo elettorale, fondata sulle proposte per la soluzione dei problemi della Città.
Anzi, il PD ha proposto l'apertura di un tavolo politico-programmatico, con la disponibilità a non porre pregiudiziale alcuna sulla scelta del candidato sindaco senza alcuna preventiva contropartita (altro che volponi, altro che giochi di potere): ma tant'è, evidentemente questa prospettiva non ha avuto la giusta considerazione.
L'UDC non può accusare chicchessia di aver fatto o preparato i giochi: la posizione del PD era ed è questa, chiara e forte, unitaria e coerente sino ad oggi.
D'altronde, se ha delle proposte politiche da fare o candidature da proporre perché non le offre all'attenzione delle altre forze politiche?
E peraltro, la posizione del PD era ed è chiarissima: per vincere ad Oria è imprescindibile la costruzione di un’alleanza politica e programmatica ampia e coesa, di cui facciano parte la Lista Ferrarese, l'UDC, la SEL, aperta a tutte le altre forze politiche, movimenti e gruppi d’opinione, più o meno organizzati, presenti in Città e alternativi al blocco di governo di centro destra, costruita e percepita dai cittadini come un’alleanza di governo, capace di darsi nuovi metodi nelle scelte di governo e della classe dirigente.
Quanto alla scelta del candidato sindaco il PD ha fatto una proposta, aperta alla discussione come è normale che sia nel confronto e nella dialettica democratica, non ha posto una condizione e men che meno un aut aut.
Se il candidato non riuscissero o non riescono a trovarlo le forze politiche attraverso i loro organismi dirigenti e con il dibattito al loro interno, ovvero, invece di rimanere fermi alla conta sul candidato sindaco, o di trasferirla su altri tavoli, proviamoci con le primarie di coalizione a scegliere il candidato sindaco, in modo che la scelta sia il grande risultato di una grande e partecipata consultazione e partecipazione di popolo e di cittadini.
Quanto all'intervento di una giovane iscritta, ebbene si tratta della personale e spontanea presa di posizione, peraltro largamente condivisibile, di una iscritta al PD, partito che fa del confronto democratico e della pratica della dialettica politica il segno distintivo del suo DNA politico, anche quando, come nel caso di specie, sono rappresentate posizioni critiche verso lo stesso partito.
Per ritornare alle precisazioni imposte dall'articolo in riscontro, non c'è bisogno alcuno di riferimenti a contrasti interni fra vecchio e nuovo o fra volponi e non.
Sul primo, questo partito, e questa segreteria, è da tempo impegnato nel rinnovamento della classe dirigente e nell'affermazione della politica che si occupa dei problemi e delle soluzioni, che non fa a gara per chi arriva primo nei giochi di potere e nella spartizione delle poltrone e degli incarichi: d'altronde la dialettica interna è la prova della capacità di confrontarsi e della reale ed effettiva apertura del partito a nuove istanze e alle nuove generazioni.
Quanto alla querelle fra volponi e non, spiace vedere che vengono prese a prestito categorie e linguaggio propri di chi non dà alcun contributo alla crescita della politica ad Oria, impegnato com'è nella sistematica e pregiudiziale demonizzazione della politica e di chi la politica la fa e la interpreta senza interesse personale, incapace di proposte e strategie concrete, nascosto e protetto dall'anonimato.
Il PD non è un partito di volponi, è un partito di uomini e di donne aperto a chi vuole entrarvi anche solo per discutervi, che guarda con serietà e con responsabilità ai problemi urgenti della città e dei cittadini, che crede fermamente nel dibattito e nel confronto tra le forze politiche, i gruppi d’opinione e le associazioni, in modo che esso sia plurale e responsabile, senza dogmi e senza pregiudiziali, scevro da rivendicazioni o risentimenti personali.
Quanto al panorama politico descritto nell'articolo, auspico che tutti si torni alla ragionevolezza e al senso di responsabilità, che si impongono se vogliamo veramente candidarci, come diciamo di voler fare, alla guida e al rinnovamento della Città.
Oria 26 luglio 2010
Il coordinatore
Avv. Tommaso Carone
La prima, ovviamente, è che costituisce semplicemente fantapolitica l'ipotesi secondo la quale il PD appoggerebbe un candidato proveniente dal centro destra.
Stiano tranquilli e certi tutti, questo partito ha le idee ben chiare e non ha di certo bisogno di appoggiare un candidato di centro destra per ritrovare la propria identità.
In vista dell'appuntamento elettorale del prossimo 2011 per il PD la priorità era e resta la costruzione di un'alleanza forte e salda, di governo e non solo elettorale, fondata sulle proposte per la soluzione dei problemi della Città.
Anzi, il PD ha proposto l'apertura di un tavolo politico-programmatico, con la disponibilità a non porre pregiudiziale alcuna sulla scelta del candidato sindaco senza alcuna preventiva contropartita (altro che volponi, altro che giochi di potere): ma tant'è, evidentemente questa prospettiva non ha avuto la giusta considerazione.
L'UDC non può accusare chicchessia di aver fatto o preparato i giochi: la posizione del PD era ed è questa, chiara e forte, unitaria e coerente sino ad oggi.
D'altronde, se ha delle proposte politiche da fare o candidature da proporre perché non le offre all'attenzione delle altre forze politiche?
E peraltro, la posizione del PD era ed è chiarissima: per vincere ad Oria è imprescindibile la costruzione di un’alleanza politica e programmatica ampia e coesa, di cui facciano parte la Lista Ferrarese, l'UDC, la SEL, aperta a tutte le altre forze politiche, movimenti e gruppi d’opinione, più o meno organizzati, presenti in Città e alternativi al blocco di governo di centro destra, costruita e percepita dai cittadini come un’alleanza di governo, capace di darsi nuovi metodi nelle scelte di governo e della classe dirigente.
Quanto alla scelta del candidato sindaco il PD ha fatto una proposta, aperta alla discussione come è normale che sia nel confronto e nella dialettica democratica, non ha posto una condizione e men che meno un aut aut.
Se il candidato non riuscissero o non riescono a trovarlo le forze politiche attraverso i loro organismi dirigenti e con il dibattito al loro interno, ovvero, invece di rimanere fermi alla conta sul candidato sindaco, o di trasferirla su altri tavoli, proviamoci con le primarie di coalizione a scegliere il candidato sindaco, in modo che la scelta sia il grande risultato di una grande e partecipata consultazione e partecipazione di popolo e di cittadini.
Quanto all'intervento di una giovane iscritta, ebbene si tratta della personale e spontanea presa di posizione, peraltro largamente condivisibile, di una iscritta al PD, partito che fa del confronto democratico e della pratica della dialettica politica il segno distintivo del suo DNA politico, anche quando, come nel caso di specie, sono rappresentate posizioni critiche verso lo stesso partito.
Per ritornare alle precisazioni imposte dall'articolo in riscontro, non c'è bisogno alcuno di riferimenti a contrasti interni fra vecchio e nuovo o fra volponi e non.
Sul primo, questo partito, e questa segreteria, è da tempo impegnato nel rinnovamento della classe dirigente e nell'affermazione della politica che si occupa dei problemi e delle soluzioni, che non fa a gara per chi arriva primo nei giochi di potere e nella spartizione delle poltrone e degli incarichi: d'altronde la dialettica interna è la prova della capacità di confrontarsi e della reale ed effettiva apertura del partito a nuove istanze e alle nuove generazioni.
Quanto alla querelle fra volponi e non, spiace vedere che vengono prese a prestito categorie e linguaggio propri di chi non dà alcun contributo alla crescita della politica ad Oria, impegnato com'è nella sistematica e pregiudiziale demonizzazione della politica e di chi la politica la fa e la interpreta senza interesse personale, incapace di proposte e strategie concrete, nascosto e protetto dall'anonimato.
Il PD non è un partito di volponi, è un partito di uomini e di donne aperto a chi vuole entrarvi anche solo per discutervi, che guarda con serietà e con responsabilità ai problemi urgenti della città e dei cittadini, che crede fermamente nel dibattito e nel confronto tra le forze politiche, i gruppi d’opinione e le associazioni, in modo che esso sia plurale e responsabile, senza dogmi e senza pregiudiziali, scevro da rivendicazioni o risentimenti personali.
Quanto al panorama politico descritto nell'articolo, auspico che tutti si torni alla ragionevolezza e al senso di responsabilità, che si impongono se vogliamo veramente candidarci, come diciamo di voler fare, alla guida e al rinnovamento della Città.
Oria 26 luglio 2010
Il coordinatore
Avv. Tommaso Carone
Condividi con altri:
0 commenti:
Posta un commento