(ANSA) - TARANTO, 24 MAG - «Una scelta anomala, decisione assurda, atteggiamento da spiegare»: così il responsabile del settore siderurgico e membro della segreteria nazionale della Uilm, Mario Ghini, giudica in una nota la decisione della dirigenza dell'Ilva di Taranto di mettere in cassa integrazione, da venerdì scorso e senza data di rientro, 210 lavoratori del Treno nastri 1. «Non vorremmo - sostiene Ghini - che si trattasse di una ritorsione verso i lavoratori dopo l'eccezionale adesione allo sciopero della settimana scorsa tenuto per far riaprire la vertenza per il rinnovo del contratto integrativo scaduto dal 2008. Se la proprietà ritiene di usare metodi ricattatori e grossolani sta sbagliando di grosso. Nei prossimi giorni verificheremo se ci sono le condizioni per riaprire il tavolo della trattativa, e se così non sarà metteremo in cantiere iniziative di lotta ancora più incisive». All'Ilva di Taranto, da mercoledì a venerdì prossimo si voterà per il rinnovo delle Rsu, nelle quali la Uilm ha attualmente la maggiore rappresentanza.
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