ORIA - Riceviamo e pubblichiamo da Angelo Lippolis:
[Il Commissario Prefettizio chiede ai Romanin la riapertura del Castello
Una lettera aperta, poi una denuncia sottoscritta da un centinaio di cittadini Oritani, una petizione popolare che continua, una TV che si è particolarmente affezionata al caso e soprattutto un Commissario Prefettizio sensibile ai temi della cultura e dei diritti dei cittadini: Oritani – Romanin 1 a Zero.
Ci ha pensato oggi, alle 14:00, il TG di Telerama nei titoli di copertina (http://www.facebook.com/video/video.php?v=160362447355641&comments&ref=nf) a comunicarci il risultato. Gli Oritani segnano il primo punto a proprio favore. Ieri, 22 marzo, la Dottoressa Iaculli ha inviato una lettera alla Borgo Ducale S.r.l. e per conoscenza alla Soprintendenza ai Beni Culturali. Facendo seguito alla petizione ed alla documentazione ricevute, documentazione da cui emerge l’obbligo in capo al proprietario del Castello di renderlo fruibile ai visitatori, il Commissario Prefettizio ha preso penna e carta intesta del Comune e ha chiesto alla famiglia Romanin di ottemperare a tale obbligo comunicando, di comune accordo con la Soprintendenza, gli orari e i giorni di apertura del Castello.
La palla ora è nella metà campo dei Romanin anche se noi Oritani auspichiamo che i contrasti con la Famiglia Romanin finiscano qui. Noi Oritani, auspichiamo che la famiglia Romanin , dia una lettura più attenta all’atto di Provenienza del Castello da cui emerge un obbligo “privatistico” a rendere fruibile il Castello nei normali orari di un normale museo. Noi Oritani auspichiamo che la Famiglia Romanin tenga conto dell’Art. 48 della Costituzione e dell’art. 832 del Codice Civile che sanciscono il principio secondo cui la proprietà privata è libera, ma la legge “ne determina i limiti allo scopo di assicurarne la funzionalità sociale e di renderla accessibile a tutti”. La Famiglia Romanin sa bene che nel caso del Castello vi è un interesse Pubblico che supera quello Privato e sa che è su tali principi, Diritto Costituzionale e Diritto Privato, che si basa la richiesta della Dottoressa Iaculli.
Ma, al di la del Diritto, spero che la Famiglia Romanin sappia, che tutti i sottoscrittori della petizione e sicuramente quasi tutti gli Oritani, vorrebbero, al di là di quanto il diritto preveda ed al di là della richiesta della Dottoressa Iaculli, che la Famiglia Romanin riconsiderasse le proprie posizioni e si riconciliasse con la cittadinanza restituendoLe la possibilità di visitare il Castello.
La Famiglia Romanin dovrebbe sapere che noi Oritani siamo geneticamente un po’ cortigiani e dovrebbe sapere che a noi Oritani i Principi piacciono e ci piace servirli ed omaggiarli. Lo abbiamo fatto per più di mezzo secolo con la Famiglia Carissimo e vorremo farlo in futuro con i Romanin. Non chiediamo molto. Chiediamo il rispetto di ciò che avevamo e che ci spetta: visitare il castello e concederci di vederlo ben illuminato nelle ore serali e notturne.
Nell’attesa,
Angelo Lippolis
PS: tutti i video dei tg di Telerama sono su
http://www.facebook.com/group.php?gid=86064472993]
[Il Commissario Prefettizio chiede ai Romanin la riapertura del Castello
Una lettera aperta, poi una denuncia sottoscritta da un centinaio di cittadini Oritani, una petizione popolare che continua, una TV che si è particolarmente affezionata al caso e soprattutto un Commissario Prefettizio sensibile ai temi della cultura e dei diritti dei cittadini: Oritani – Romanin 1 a Zero.
Ci ha pensato oggi, alle 14:00, il TG di Telerama nei titoli di copertina (http://www.facebook.com/video/video.php?v=160362447355641&comments&ref=nf) a comunicarci il risultato. Gli Oritani segnano il primo punto a proprio favore. Ieri, 22 marzo, la Dottoressa Iaculli ha inviato una lettera alla Borgo Ducale S.r.l. e per conoscenza alla Soprintendenza ai Beni Culturali. Facendo seguito alla petizione ed alla documentazione ricevute, documentazione da cui emerge l’obbligo in capo al proprietario del Castello di renderlo fruibile ai visitatori, il Commissario Prefettizio ha preso penna e carta intesta del Comune e ha chiesto alla famiglia Romanin di ottemperare a tale obbligo comunicando, di comune accordo con la Soprintendenza, gli orari e i giorni di apertura del Castello.
La palla ora è nella metà campo dei Romanin anche se noi Oritani auspichiamo che i contrasti con la Famiglia Romanin finiscano qui. Noi Oritani, auspichiamo che la famiglia Romanin , dia una lettura più attenta all’atto di Provenienza del Castello da cui emerge un obbligo “privatistico” a rendere fruibile il Castello nei normali orari di un normale museo. Noi Oritani auspichiamo che la Famiglia Romanin tenga conto dell’Art. 48 della Costituzione e dell’art. 832 del Codice Civile che sanciscono il principio secondo cui la proprietà privata è libera, ma la legge “ne determina i limiti allo scopo di assicurarne la funzionalità sociale e di renderla accessibile a tutti”. La Famiglia Romanin sa bene che nel caso del Castello vi è un interesse Pubblico che supera quello Privato e sa che è su tali principi, Diritto Costituzionale e Diritto Privato, che si basa la richiesta della Dottoressa Iaculli.
Ma, al di la del Diritto, spero che la Famiglia Romanin sappia, che tutti i sottoscrittori della petizione e sicuramente quasi tutti gli Oritani, vorrebbero, al di là di quanto il diritto preveda ed al di là della richiesta della Dottoressa Iaculli, che la Famiglia Romanin riconsiderasse le proprie posizioni e si riconciliasse con la cittadinanza restituendoLe la possibilità di visitare il Castello.
La Famiglia Romanin dovrebbe sapere che noi Oritani siamo geneticamente un po’ cortigiani e dovrebbe sapere che a noi Oritani i Principi piacciono e ci piace servirli ed omaggiarli. Lo abbiamo fatto per più di mezzo secolo con la Famiglia Carissimo e vorremo farlo in futuro con i Romanin. Non chiediamo molto. Chiediamo il rispetto di ciò che avevamo e che ci spetta: visitare il castello e concederci di vederlo ben illuminato nelle ore serali e notturne.
Nell’attesa,
Angelo Lippolis
PS: tutti i video dei tg di Telerama sono su
http://www.facebook.com/group.php?gid=86064472993]
4 commenti:
Sin dall'inizio vi è stato un pregiudizio della Amministrazione Comunale di centrodestra nei confronti dei nuovi proprietari del castello. Come cittadina che ha sottoscritto la petizione, non in termini strumentali come ha fatto qualcuno, auspico anche che il Comune voglia autorizzare la proprietà del Castello a svolgere tutte quelle attività per le quali non si è capito neppure il motivo per il quale è stata negata l'autorizzazione. Ho interpretato la posizione dei Romanin come una protesta, sia pure sbagliata, per rendere più consapevoli i cittadini di Oria sulle conseguenze negative per la intera Comunità di certe incomprensibili prese di posizione degli apparati comunali. Ero consapevole sin dall'inizio che la clausola contenuta nella originaria cessione del Castello obbliga i proprietari a rendere fruibili alcuni spazi dello stesso. Pur avendo sottoscritto la petizione non mi sfuggiva neppure, in caso di inerzia del Comune, la possibilità di esercitare l’azione popolare prevista dall’art. 9 del Testo Unico degli Enti Locali (Decreto legislativo 8 agosto 2000, n. 267) per far valere in giudizio "le azioni e i ricorsi che spettano al Comune” come previsto anche dall’art. 74 dello Statuto.
Lorenza Conte
Salve Oritani ed Oria tutta,il mio nome è Maria Flora Rini di Corato. Leggendo i vari link su Oria sono capitata sul Vostro Blog, davvero esaudiente. Vorrei essere la testimonianza diretta di quanto mi è accaduto a riguardo il vostro castello. Avendo ricevuto l'invito per il matrimonio a Brindisi di mio nipote per il 22 marzo 2011, ho pensato bene d'informarmi se il castello fosse visitabile. Ho contattato il numero sul sito(ed era il 16 dicembre 2010)e gentilmente mi è stato risposto che era visitabile e che trattandosi si persona fuori Oria era possibile visitarlo anche su appuntamento. I'appuntamento è stato offerto come servizio e non restrizione. Domenica sono giunta ad Oria senza alcun orario ho richiamato il numero e cortesemente mi è stato risposto che erano ben lieti attenderci. Abbiamo visitato il castello e vogiamo ringraziare chi ci ha accolto e consigliato di visitare la Cattedrale. Grazie Oria A presto
Maria Flora
Renato
Paola
Mimma
Gianpaolo
Ottavio
Bastava chimare il numero di telefono sul sito e per scoprire che il castello è aperto alle visite. io ho fatto così....
I miei complimenti a chi è riuscito a visitare il Castello con una semplice telefonata.
La mia esperienza, come quella di molti altri è andata diversamente. sono andato al Castello, all'ingresso c'erano 2 uscieri ed ho chiesto loro di poterlo visitare. Mi è stato risposto che il castello era chiuso e mi è stato indicato il numero di telefono a cui telefonare per poter organizzare le visite. Ho prontamente chiamato il numero e mi è stato risposto che le visite erano consentite solo a gruppi di almeno 30 persone.
Gentilissima Signora Rini, poichè leggo che è stata molto fortunata e apprezzo moltissimo il fatto che la vicenda la ha particolarmente appassionata tanto da scriverne un articolo e da avere la premura di partecipare ai diversi commenti degli articoli a riguardo ... potrebbe essere così gentile da informarmi in occasione della sua prossima visita al Castello? io e i miei figli, che non siamo fortunati come Lei, vorremmo approfittare dei suoi buoni uffici e magari visitare il Castello assieme a Lei.
Prima di salutarla, Le farebbe cosa gradita se estendessi l'invito anche al Commissario Prefettizio della Città di Oria che a quanto pare, come me e i miei figli, il Castello, da anonima cittadina, non è riuscita a visitarlo.
Cordiali saluti,
Angelo Lippolis
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