16/08/10

IMMIGRAZIONE: PROVINCIA BRINDISI, IN CIE SERVE PRESIDIO PS


(ANSA) - BRINDISI, 16 AGO - Il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese (Udc), chiede al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, l'istituzione nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Restinco di un 'posto fisso di polizià, con l'impiego di almeno 25 agenti. La richiesta viene fatta all'indomani di una fuga di una trentina di immigrati dal Cie di Restinco, alle porte di Brindisi, eludendo la sorveglianza delle forze dell'ordine e scavalcando il muro di cinta. Una ventina dei fuggiaschi sono stati poi rintracciati e riportati nella struttura. «L'obiettivo - afferma Ferrarese - è quello di ottenere la chiusura di questa struttura ma, siccome tutto ciò non sarà possibile nell'immediato, ritengo improcrastinabile questa costante presenza di poliziotti in quanto attualmente, ad ogni emergenza (trasformatasi purtroppo in una consuetudine), i pochissimi uomini a disposizione vengono dirottati su Restinco lasciando sguarnito tutto il territorio provinciale, già così colpito da fenomeni delinquenziali». Sottolineando che dal Cie di Restinco «sempre più frequentemente si verifica la fuga di decine di immigrati, tra cui potrebbero nascondersi esponenti della criminalità organizzata dei rispettivi paesi di appartenenza», Ferrarese chiede come, «per questo, si può garantire sicurezza ai cittadini, soprattutto a coloro che in questa stagione abitano in campagna o in contrade isolate». «Non voglio introdurre una polemica tra Nord e Sud nè questioni di carattere politico, tanto più perchè me lo impone il ruolo istituzionale, ma è inconfutabile - aggiunge Ferrarese - che la provincia di Brindisi ha la stessa dotazione organica di forze dell'ordine di quella di Gorizia che però ha un terzo degli abitanti. Io mi attengo ai fatti, nell'interesse delle popolazioni che amministro. Ed è per questo che mi auguro di non dover riscontrare, come spesso accaduto in passato, pericolosi ritardi che rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini brindisini»

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