10/08/10

TARSU, CARONE, PD: "NO AGLI ANONIMI, NO A QUESTA POLITICA, SI' ALLA LEGALITÀ"


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo volentieri, come sempre, dall'avvocato Tommaso Carone, segretario del Pd Oria, un intervento sulla questione Tarsu, che nei giorni scorsi ha toccato da vicino il partito che rappresenta:

[Da coordinatore cittadino del PD vorrei dare un piccolo contributo sulla vicenda dell'esposto anonimo che denunciava alcuni presunti evasori TARSU, vicenda che ha visto il suo terreno di confronto spostarsi progressivamente e pericolosamente, ritengo, sul piano dell'attacco e del discredito delle persone piuttosto che su quello più propriamente politico intorno al quale dovrebbe esprimersi un partito politico e chi fa, o ritiene (non sempre a ragione veduta) di fare, politica.
In tanti hanno preso la parola, io la prendo per ultimo, ma non per avere la sciocca pretesa di dire l'ultima: per ultimo per l'avversione assoluta che nutro per gli esposti anonimi e per la delicatezza della questione quanto per la prudenza che deve contraddistinguere l'agire e il parlare di chi ricopre la mia carica.
Intanto l'anonimato. In questa Città si è dato spesso il caso (?) dell'esposto anonimo quale strumento per dare spazio e voce ad un certo modo di concepire la politica: quello della denigrazione e dell'attacco personale, quello di gettare fango e discredito sulle persone, protetti dalla coltre infame dell'anonimato.
Sull’esposto anonimo, poi, anche politici di dubbia capacità e buona fede hanno cercato di strumentalizzarne i contenuti, nella speranza di ottenere effimeri benefici elettorali, che peraltro i cittadini non sempre e per fortuna hanno riconosciuto.
Ecco perché ricevuto l’elenco degli evasori non ho ritenuto di trasformarmi nel poliziotto telecomandato dall’anonimo redattore, preferendo invece guardare al merito della questione politica che, comunque, l'esposto indubbiamente sollecita.
Per taluni il problema è diventato unicamente cercare di sapere e, purtroppo, di far sapere chi fossero gli evasori, per additarne i nomi e i volti al pubblico ludibrio.
Nessuno ancora oggi mi pare abbia posto il problema politico vero, quello cioè della evasione parziale o totale della TARSU quale problema della gestione del servizio di raccolta degli RSU, dei suoi costi e della ripartizione di essi fra i cittadini in modo equo ed efficiente.
Questo partito e questo coordinatore cittadino hanno proposto con forza in precedenti interventi e lo ripropongono a maggior ragione oggi, cercando su questo la convergenza o la sfida con l’amministrazione comunale, la necessità di un intervento urgente perché i cittadini paghino tutti quanto spetta a ciascuno di loro, senza che possa ulteriormente tollerarsi l’evasione totale della tassa o l’esistenza dei soliti furbi all’italiana che beneficiati da dichiarazioni o accertamenti parziali paghino meno, a volte molto meno, di quanto invece non debbano per legge.
Questo deve essere l’impegno di un buon amministratore, garantire attraverso una efficace azione di accertamento e verifiche e controlli efficienti l’equa ripartizione del costo della raccolta e assicurare l’eliminazione delle sacche di evasione ancora oggi numerose e dannose per gli altri cittadini virtuosi e per la credibilità e serietà della stessa istituzione cittadina.
Questo è un punto che il PD proporrà quale punto irrinunciabile del prossimo programma di governo della Città, a prescindere del come e se verrà oggi affrontato dall’attuale amministrazione, che in passato non si è distinta per efficienza e buona volontà (vedi dati evasione, cartelle pazze e accertamenti inefficaci).
L’azione politica e amministrativa su questa delicata questione deve essere seria e trasparente, forte e incisiva, senza nascondere nulla e nessuno, per far pagare tutti e per scoprire e sanzionare chi non paga: su questo chi si propone di governare la Città si gioca la faccia!
Ed è per questo che una parola e l’esatto rendiconto sullo stato dell’arte quanto all’accertamento e l’evasione della tassa questo partito se li aspetta oggi dall’attuale amministrazione: che cosa è stato fatto, che cosa si intende fare?
Per tornare, brevemente, al nostro anonimo va detto qualcosa sulla questione dell’evasione da parte degli amministratori.
Ebbene, non v’è dubbio che chi sia amministratore, o abbia in animo di proporsi tale, ma anche io credo chi lo sia stato, abbia non solo per obbligo di legge ma soprattutto per dovere morale, quello di non essere un evasore pena la sua credibilità, affidabilità e serietà con la ovvia conseguenza che amministratore non potrà essere o non potrà diventarlo.
Bene ha fatto quindi Giancarlo Marinò accusato allo stato degli atti e delle conoscenze ingiustamente, a difendere il suo ruolo di amministratore esibendo la prova della sua iscrizione nel ruolo TARSU contro chi lo aveva apertamente additato di essere un evasore: diversamente e senza tale prova, il rispetto verso la carica istituzionale e i cittadini contribuenti tutti avrebbero dovuto consigliare di dimettersi.
Averlo attaccato, per quel che oggi consta, ingiustamente e continuare a farne oggetto di critiche appare immotivato e pretestuoso.
Motivi e pretesti di una politica fatta di aggressione personale, infarcita di risentimenti e pregiudizi, costruita con le denunce, che peraltro non ha mai portato utili risultati né a chi la faceva e la pratica tutt’oggi né alla Città che l’ha invece subita e continua a subirla per gli strascichi e l’eredità che tutti noi scontiamo: un pesante velo che non riusciamo ancora a strappare, che condiziona fortemente il modo di far politica e gli stessi rapporti fra forze politiche.
Non vorrei davvero che un modo di far politica non molto diverso continui a sopravvivere oggi, e non vorrei che a praticarlo fosse qualche giovane alla politica, perché questa deve occuparsi dei problemi della Città e dei cittadini e non della eliminazione fisica degli avversari, anche interni.
Questa non è politica e soprattutto non è la politica del PD!
Una brevissima e ultima considerazione su una notizia apparsa sul Controvento.
A Controvento dico che il sottoscritto non ha ricevuto mandato di alcun tipo dal consigliere Giancarlo Marinò per tutelare le proprie ragioni, né potrebbe in ogni caso accettarlo considerata la delicatezza della questione e delle circostanze: non ritengo, infatti, sia opportuno che da consigliere comunale possa accettare un incarico quale legale di fiducia da parte di un altro consigliere comunale per querelare un dipendente comunale.
Notizia questa, come come quella che parlava (25 luglio 2010) dell'appoggio del PD a un candidato sindaco del centro destra, che non rispondono assolutamente al vero e che non rendono alcun utile servizio ai cittadini se non quello, sicuramente involontario, di creare confusione e ambiguità sul partito che mi onoro di rappresentare.
Oria 10 agosto 2010
Il coordinatore cittadino
Avv. Tommaso Carone]

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