29/08/10

QUANDO LO SPORT DIVIDE. LA PROPOSTA: “TERZO TEMPO” AL TORNEO DEI RIONI



ORIA – Prendiamo spunto da un recente fatto di cronaca, le cui conseguenze per fortuna non sono state gravi, per concentrare l’attenzione su un fenomeno piuttosto diffuso, purtroppo anche alle nostre latitudini: la violenza nello sport. Qualche giorno fa Paolo Ferraioli, che chi gioca a calcetto nel Brindisino non può non conoscere, è stato aggredito selvaggiamente mentre si trovava al campo presso il campetto del circolo Cafarnao (per intenderci sopra le Poste vecchie, il campetto che ha preso il posto della necropoli messapica) per giocare appunto a pallone con amici. Almeno stando alla sua denuncia e all’evidente ecchimosi che suo malgrado si ritrova, Ferraioli all’improvviso è stato raggiunto in pieno volto dal violento pugno del 24enne F.M., che ora sarà chiamato a risponderne nelle aule di giustizia. Partiamo da questo episodio particolare, che non avremmo mai voluto commentare, per addentrarci in un discorso più generale: la frequente assenza di fair play nelle manifestazioni sportive. A quanto pare, i dissapori tra Ferraioli e il suo presunto aggressore sono originate durante il Torneo dei Rioni, e non è stata la prima volta che questo si è verificato. Per questo, oltre ad appellarci alla responsabilità e al buonsenso dei partecipanti, lanciamo un sassolino nello stagno, speranzosi che la Pro Loco voglia raccoglierlo, tanto più perché a costo zero. Proponiamo cioè, come già fatto dalle più importanti federazioni sportive nazionali, calcistiche comprese, di introdurre il cosiddetto “Terzo tempo” al termine delle gare del Torneo. Ciò consisterebbe, appunto, in una fase post-agonistica obbligatoria in cui gli atleti e in generale gli esponenti di ciascun rione sarebbero chiamati a stringere la mano agli avversari, tanto perché sia ben chiaro il vero spirito “sportivo” dell’evento, al di là di chi e come vinca o perda. Riteniamo che, qualora questa proposta venisse accolta, la manifestazione potrebbe soltanto guadagnarne in qualità. Le rivalità, purché circoscritte alla competizione, non guastano affatto se alla fine dei giochi si ritorna alla normalità, al carattere festoso dell’evento. Speriamo solo che in questo caso questa proposta non sia lasciata cadere nel vuoto. A tal fine invitiamo atleti, sbandieratori, musici e contradaioli che ci leggono a esprimere la propria opinione in merito. (Eliseo Zanzarelli)
[nella prima foto, tratta da www.senzacolonne.it, Paolo Ferraioli con l'occhio tumefatto, nella seconda, un esempio di Terzo tempo nella serie A di calcio)

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