ORIA – Il Pd è tornato a riunirsi, dopo una pausa di riflessione, ieri sera per discutere, tanto per cambiare, di prossime amministrative.
Come al solito negli ultimi tempi, il direttivo si è diviso a più riprese, compreso quando è stato avanzato il nominativo di un potenziale candidato sindaco: Sergio Ardito.
Candidatura dal passato con furore, ma il già dieci anni sindaco conserva numerosi estimatori all'interno del centrosinistra e della sinistra.
Gli ultimi dieci anni di centrodestra, secondo qualcuno, in qualche modo avrebbero rivalutato figura e opere di Ardito. Comunque non tutti in seno al direttivo sarebbero d'accordo su questa linea, ma questo costituirebbe soltanto uno dei punti di frattura tra i due o più gruppi attualmente presenti.
L'impressione è che per davvero, alla fine, il Pd non appoggerà l'auto-candidato Mimino Pomarico e che, invece, potrebbe convergere proprio sulla figura di Ardito, che rimane pur sempre più uomo di sinistra rispetto alle altre ipotesi in ballo.
Certo, alcuni dirigenti propendono per un candidato nuovo di zecca, che poco o nulla c'entri con la politica degli ultimi vent'anni, ma il problema in questo caso è prima individuarlo, poi convincerlo a mettersi in gioco accettando di non poter probabilmente contare su di una coalizione estesa e coesa.
Sembrerà strano, tuttavia nel corso dell'assemblea di ieri si è accennato pure ai programmi.
In particolare, si sarebbe deciso all'unanimità di procedere a tamburo battente, di qui a breve, su tre punti ritenuti di fondamentale importanza e che, in quanto tali, saranno inseriti proprio nel programma da sottoporre agli elettori: il Pug, la discarica consortile, il concorso per comandante della Polizia municipale. Tutti, cioè, nodi annosi che ancora tardano a venire al pettine.
Pochi cenni e confusi, invece, per quanto concerne i potenziali alleati. L'Udc non è ancora ben chiaro, forse neanche agli stessi responsabili del partito, come abbia intenzione di comportarsi. Sel sembra dover appoggiare, con o senza le primarie, Mimino Pomarico. L'Idv è un partito giovane a Oria, ma difficilmente si schiererà con Pomarico. Pertanto, il tema della coalizione con cui affrontare l'importante tornata elettorale del prossimo anno rimane il vero e proprio rebus da sciogliere prima di qualsivoglia altra discussione. Chiaro è che pensare agli alleati,dovrebbe venire sempre dopo risolvere le beghe intestine. (Eliseo Zanzarelli/Franco Arpa)
Come al solito negli ultimi tempi, il direttivo si è diviso a più riprese, compreso quando è stato avanzato il nominativo di un potenziale candidato sindaco: Sergio Ardito.
Candidatura dal passato con furore, ma il già dieci anni sindaco conserva numerosi estimatori all'interno del centrosinistra e della sinistra.
Gli ultimi dieci anni di centrodestra, secondo qualcuno, in qualche modo avrebbero rivalutato figura e opere di Ardito. Comunque non tutti in seno al direttivo sarebbero d'accordo su questa linea, ma questo costituirebbe soltanto uno dei punti di frattura tra i due o più gruppi attualmente presenti.
L'impressione è che per davvero, alla fine, il Pd non appoggerà l'auto-candidato Mimino Pomarico e che, invece, potrebbe convergere proprio sulla figura di Ardito, che rimane pur sempre più uomo di sinistra rispetto alle altre ipotesi in ballo.
Certo, alcuni dirigenti propendono per un candidato nuovo di zecca, che poco o nulla c'entri con la politica degli ultimi vent'anni, ma il problema in questo caso è prima individuarlo, poi convincerlo a mettersi in gioco accettando di non poter probabilmente contare su di una coalizione estesa e coesa.
Sembrerà strano, tuttavia nel corso dell'assemblea di ieri si è accennato pure ai programmi.
In particolare, si sarebbe deciso all'unanimità di procedere a tamburo battente, di qui a breve, su tre punti ritenuti di fondamentale importanza e che, in quanto tali, saranno inseriti proprio nel programma da sottoporre agli elettori: il Pug, la discarica consortile, il concorso per comandante della Polizia municipale. Tutti, cioè, nodi annosi che ancora tardano a venire al pettine.
Pochi cenni e confusi, invece, per quanto concerne i potenziali alleati. L'Udc non è ancora ben chiaro, forse neanche agli stessi responsabili del partito, come abbia intenzione di comportarsi. Sel sembra dover appoggiare, con o senza le primarie, Mimino Pomarico. L'Idv è un partito giovane a Oria, ma difficilmente si schiererà con Pomarico. Pertanto, il tema della coalizione con cui affrontare l'importante tornata elettorale del prossimo anno rimane il vero e proprio rebus da sciogliere prima di qualsivoglia altra discussione. Chiaro è che pensare agli alleati,dovrebbe venire sempre dopo risolvere le beghe intestine. (Eliseo Zanzarelli/Franco Arpa)
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