ORIA – Qualcuno nei giorni scorsi ha storto il naso dinanzi all’eventualità, palesata dagli assessori provinciali francavillesi Maurizio Bruno e Antonio Martina, che sia Oria e non Francavilla a ospitare il realizzando biostabilizzatore. Qualcuno si è allarmato, molti se ne sono rimasti in silenzio.
Qui lo abbiamo spiegato subito: l’idea di Bruno e Martina non nasce dal nulla o da questioni di mero campanilismo. Gli assessori potranno anche appartenere al fronte cosiddetto del Nimby (not in my back yard, non nel mio giardino), ma si sono espressi con cognizione di causa.
Il loro ragionamento è stato chiaro e semplice: se a Oria sono disposti ad accogliere una discarica, figurarsi se si oppongono a un biostabilizzatore, il cui impatto ambientale è notoriamente inferiore. Ma come, a Oria “siamo” – perché toccherebbe a tutti farci i conti - disposti ad accogliere una discarica? Sono in molti a non crederci, eppure è proprio così.
Quando lo abbiamo accennato, sempre su “il Controvento”, ci siamo beccati qualche “complimentuccio” della serie “siete di parte”, “strumentalizzate”, “mistificate la realtà”, e via discorrendo.
Bene, adesso vi dimostriamo che - checché se ne dica o voglia dire - neppure questa volta vi abbiamo raccontato frottole o cose inesatte, e non abbiamo difficoltà a dimostrarlo.
Qui accanto trovate la delibera numero 11 del 5 agosto 2008 (sic!) del Consorzio Ato Br/2, presieduto dal sindaco Cosimo Ferretti, con cui si indica a Provincia e Regione proprio Oria quale sito ideale per la “realizzazione degli impianti di trattamento rifiuti (umido e residuale tal quale) e della annessa discarica di servizio soccorso a servizio del Bacino Br/2.
Oria e non Erchie o Torre, nel cui territorio erano pure state individuate potenziali location, anche per via dell’opposizione espressa dal sindaco di San Pancrazio Domenico Francone.
C’è da aggiungere che la decisione è stata presa dall’Ato “sic et simpliciter”, oltre che in gran segreto, senza il benché minimo coinvolgimento cioè del consiglio comunale di Oria, di fatto svuotato di ogni prerogativa decisionale, e della Consulta delle associazioni ai sensi dell’articolo 63 (vigente ma spesso ignorato) dello Statuto comunale (di Oria, non di Canicattì).
A qualcuno, quindi, non dispiacerebbe che Oria fosse la città del castello, ma anche della discarica e, perché no?, del biostabilizzatore.
Lasciamo i documenti in formato grande, così che li possiate visionare a dovere, eventualmente stampare, farvi un’idea di come davvero stiano le cose e, magari, prendere posizione. (Eliseo Zanzarelli/Franco Arpa)
P.S.: Ultim’ora: pare che stamattina il sindaco Ferretti sarà presente al consiglio comunale e non a quello provinciale, in cui si parlerà appunto anche di rifiuti e sistemi di smaltimento, perché in un certo senso “parte interessata”.
Il loro ragionamento è stato chiaro e semplice: se a Oria sono disposti ad accogliere una discarica, figurarsi se si oppongono a un biostabilizzatore, il cui impatto ambientale è notoriamente inferiore. Ma come, a Oria “siamo” – perché toccherebbe a tutti farci i conti - disposti ad accogliere una discarica? Sono in molti a non crederci, eppure è proprio così.
Quando lo abbiamo accennato, sempre su “il Controvento”, ci siamo beccati qualche “complimentuccio” della serie “siete di parte”, “strumentalizzate”, “mistificate la realtà”, e via discorrendo.
Bene, adesso vi dimostriamo che - checché se ne dica o voglia dire - neppure questa volta vi abbiamo raccontato frottole o cose inesatte, e non abbiamo difficoltà a dimostrarlo.
Qui accanto trovate la delibera numero 11 del 5 agosto 2008 (sic!) del Consorzio Ato Br/2, presieduto dal sindaco Cosimo Ferretti, con cui si indica a Provincia e Regione proprio Oria quale sito ideale per la “realizzazione degli impianti di trattamento rifiuti (umido e residuale tal quale) e della annessa discarica di servizio soccorso a servizio del Bacino Br/2.
Oria e non Erchie o Torre, nel cui territorio erano pure state individuate potenziali location, anche per via dell’opposizione espressa dal sindaco di San Pancrazio Domenico Francone.
C’è da aggiungere che la decisione è stata presa dall’Ato “sic et simpliciter”, oltre che in gran segreto, senza il benché minimo coinvolgimento cioè del consiglio comunale di Oria, di fatto svuotato di ogni prerogativa decisionale, e della Consulta delle associazioni ai sensi dell’articolo 63 (vigente ma spesso ignorato) dello Statuto comunale (di Oria, non di Canicattì).
A qualcuno, quindi, non dispiacerebbe che Oria fosse la città del castello, ma anche della discarica e, perché no?, del biostabilizzatore.
Lasciamo i documenti in formato grande, così che li possiate visionare a dovere, eventualmente stampare, farvi un’idea di come davvero stiano le cose e, magari, prendere posizione. (Eliseo Zanzarelli/Franco Arpa)
P.S.: Ultim’ora: pare che stamattina il sindaco Ferretti sarà presente al consiglio comunale e non a quello provinciale, in cui si parlerà appunto anche di rifiuti e sistemi di smaltimento, perché in un certo senso “parte interessata”.
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