di Franco Arpa ed Eliseo Zanzarelli
ORIA – La scuola è appena cominciata, ma già si registrano i primi problemi per le famiglie. La questione trasporto pubblico, per esempio. A dire il vero, a parte i bimbi, i disservizi attuali investono anche i disabili, sebbene per questioni differenti. Ma, come al solito, procediamo con ordine.
C'è fermento, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, tra i genitori perché i mezzi impiegati sarebbero insufficienti a soddisfare la richiesta. Pare, peraltro, che non tutti gli scuolabus a disposizione del Comune stiano venendo utilizzati. Ciò, per una presunta carenza di autisti. Sta di fatto che diversi bimbi rimangono puntualmente appiedati senza che da palazzo di città sia stata fornita qualsivoglia spiegazione in merito. Perché non vengono impiegati tutti gli scuolabus e tutti i conducenti in servizio?, è la domanda.
C'è fermento anche tra le famiglie con figli disabili a carico, questo periodo. Questo, perché il servizio pubblico di trasporto non è ancora stato avviato. Attualmente, si mormora, l'avvio è sospeso per volontà politica. Il Comune, infatti, in quest'ambito si sarebbe organizzato in un modo piuttosto singolare. In pratica, del trasporto vero e proprio dovrebbe occuparsi un privato, un genitore con figlio/a disabile a carico, idoneo a condurre il pulmino di proprietà comunale. A questo genitore il Comune verserebbe ogni mese, a titolo di rimborso spese, una somma che si aggira attorno ai 1.300 euro e forse più. Il mezzo sarebbe concesso in comodato d'uso gratuito e manutenzione, assicurazione e spese di gestione rimarrebbero a carico dell'ente.
Tuttavia, non tutti i genitori, membri dell'associazione Agabh (famiglie con disabili a carico, appunto), sarebbero d'accordo con questo progetto, la cui legittimità peraltro sarebbe tutta da verificare.
C'è fermento, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, tra i genitori perché i mezzi impiegati sarebbero insufficienti a soddisfare la richiesta. Pare, peraltro, che non tutti gli scuolabus a disposizione del Comune stiano venendo utilizzati. Ciò, per una presunta carenza di autisti. Sta di fatto che diversi bimbi rimangono puntualmente appiedati senza che da palazzo di città sia stata fornita qualsivoglia spiegazione in merito. Perché non vengono impiegati tutti gli scuolabus e tutti i conducenti in servizio?, è la domanda.
C'è fermento anche tra le famiglie con figli disabili a carico, questo periodo. Questo, perché il servizio pubblico di trasporto non è ancora stato avviato. Attualmente, si mormora, l'avvio è sospeso per volontà politica. Il Comune, infatti, in quest'ambito si sarebbe organizzato in un modo piuttosto singolare. In pratica, del trasporto vero e proprio dovrebbe occuparsi un privato, un genitore con figlio/a disabile a carico, idoneo a condurre il pulmino di proprietà comunale. A questo genitore il Comune verserebbe ogni mese, a titolo di rimborso spese, una somma che si aggira attorno ai 1.300 euro e forse più. Il mezzo sarebbe concesso in comodato d'uso gratuito e manutenzione, assicurazione e spese di gestione rimarrebbero a carico dell'ente.
Tuttavia, non tutti i genitori, membri dell'associazione Agabh (famiglie con disabili a carico, appunto), sarebbero d'accordo con questo progetto, la cui legittimità peraltro sarebbe tutta da verificare.
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