di Eliseo Zanzarelli e Franco Arpa
ORIA – I parcheggi a pagamento, è noto, non hanno fatto granché furore in città. Cioè, non avrebbero prodotto gli effetti sperati e quindi, per qualcuno soprattutto, reso alle casse comunali e a quelle della concessionaria del servizio, la Maggioli Service del gruppo Maggioli S.p.a., quanto inizialmente sperato. Da quel che si sa, ieri pomeriggio si è tenuta una riunione in Comune tra alcuni esponenti dell'amministrazione e alcuni altri della ditta. Questi ultimi, si mormora, siano piuttosto irati con il Comune di Oria per i risultati finora (non) raggiunti, evidentemente non all'altezza delle pur rosee aspettative. C'è da ricordare che in principio gli addetti al servizio a pagamento, i cosiddetti ausiliari del traffico, sarebbero dovuti essere tre. Poi il numero degli assunti, sebbene a tempo determinato, è salito a quattro grazie alle garanzie personali offerte dall'amministrazione. Gli stalli blu avrebbero portato ordine, disciplina e civiltà al traffico cittadino, qualcuno sbandierò ai quattro venti. Dati alla mano e conti fatti, invece, così non è stato. Tant'è vero che attualmente è rimasta in servizio una sola addetta (in realtà ci sarebbe un turn over di una settimana a testa tra le diverse ragazze) al controllo dei “grattini”, dato che le macchinette automatiche spesso e volentieri sono fuori servizio. Per avere un'idea del fenomeno, è sufficiente chiedere a qualche rivenditore autorizzato dei biglietti per la sosta (50 cent. 30 minuti, 80 cent. 60 minuti). Noi una prova l'abbiamo fatta e da una rivendita abbiamo appreso che, effettivamente, dei “gratta e perdi” non c'è grande richiesta. Sempre stando a quanto ci hanno riferito alcuni testimoni – per ovvie ragioni, così come il rivenditore, li manteniamo anonimi – molti automobilisti preferiscono parcheggiare nelle strade in cui la sosta non sia a pagamento, ma ce ne sono parecchi che se ne “impipano” del tutto: parcheggiano nelle strisce blu, scendono dalla macchina, si allontanano, fanno quel che devono fare, tornano, risalgono in macchina e arrivederci e grazie. Nessuna sanzione. Proprio la cosiddetta tolleranza sarebbe stato uno degli argomenti principali nel corso della riunione tra amministrazione e Maggioli, i quali sostengono ve ne sia stata troppa. Dall'altro canto, invece, qualcuno sostiene che quattro ausiliarie (tutte donne) siano state troppo poche per monitorare costantemente tutto il territorio, cioè sarebbero occorse più unità. Fatto sta che ora, almeno da quel che si vede in giro per la città, n'è rimasta una sola (sebbene a turno settimanale). E, sempre a giudicare dal suo peregrinare da uno stallo all'altro, si deduce che il rapporto Comune-Maggioli, nonostante lo spirare degli accordi, per il momento vada avanti. Sarebbe interessante conoscere a quali condizioni, se più vantaggiose per palazzo di città o per la ditta concessionaria, che avrebbe tutto l'interesse a recuperare il “terreno” perduto, o piuttosto a condizioni ugualmente vantaggiose (o svantaggiose) per entrambi.
ORIA – I parcheggi a pagamento, è noto, non hanno fatto granché furore in città. Cioè, non avrebbero prodotto gli effetti sperati e quindi, per qualcuno soprattutto, reso alle casse comunali e a quelle della concessionaria del servizio, la Maggioli Service del gruppo Maggioli S.p.a., quanto inizialmente sperato. Da quel che si sa, ieri pomeriggio si è tenuta una riunione in Comune tra alcuni esponenti dell'amministrazione e alcuni altri della ditta. Questi ultimi, si mormora, siano piuttosto irati con il Comune di Oria per i risultati finora (non) raggiunti, evidentemente non all'altezza delle pur rosee aspettative. C'è da ricordare che in principio gli addetti al servizio a pagamento, i cosiddetti ausiliari del traffico, sarebbero dovuti essere tre. Poi il numero degli assunti, sebbene a tempo determinato, è salito a quattro grazie alle garanzie personali offerte dall'amministrazione. Gli stalli blu avrebbero portato ordine, disciplina e civiltà al traffico cittadino, qualcuno sbandierò ai quattro venti. Dati alla mano e conti fatti, invece, così non è stato. Tant'è vero che attualmente è rimasta in servizio una sola addetta (in realtà ci sarebbe un turn over di una settimana a testa tra le diverse ragazze) al controllo dei “grattini”, dato che le macchinette automatiche spesso e volentieri sono fuori servizio. Per avere un'idea del fenomeno, è sufficiente chiedere a qualche rivenditore autorizzato dei biglietti per la sosta (50 cent. 30 minuti, 80 cent. 60 minuti). Noi una prova l'abbiamo fatta e da una rivendita abbiamo appreso che, effettivamente, dei “gratta e perdi” non c'è grande richiesta. Sempre stando a quanto ci hanno riferito alcuni testimoni – per ovvie ragioni, così come il rivenditore, li manteniamo anonimi – molti automobilisti preferiscono parcheggiare nelle strade in cui la sosta non sia a pagamento, ma ce ne sono parecchi che se ne “impipano” del tutto: parcheggiano nelle strisce blu, scendono dalla macchina, si allontanano, fanno quel che devono fare, tornano, risalgono in macchina e arrivederci e grazie. Nessuna sanzione. Proprio la cosiddetta tolleranza sarebbe stato uno degli argomenti principali nel corso della riunione tra amministrazione e Maggioli, i quali sostengono ve ne sia stata troppa. Dall'altro canto, invece, qualcuno sostiene che quattro ausiliarie (tutte donne) siano state troppo poche per monitorare costantemente tutto il territorio, cioè sarebbero occorse più unità. Fatto sta che ora, almeno da quel che si vede in giro per la città, n'è rimasta una sola (sebbene a turno settimanale). E, sempre a giudicare dal suo peregrinare da uno stallo all'altro, si deduce che il rapporto Comune-Maggioli, nonostante lo spirare degli accordi, per il momento vada avanti. Sarebbe interessante conoscere a quali condizioni, se più vantaggiose per palazzo di città o per la ditta concessionaria, che avrebbe tutto l'interesse a recuperare il “terreno” perduto, o piuttosto a condizioni ugualmente vantaggiose (o svantaggiose) per entrambi.
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