ORIA - Riceviamo e pubblichiamo da Mino Recchia, presidente di Azione e coraggio:
[Oggi, ascoltando un po' di musica su YouTube, mi sono imbattuto in qualche canzone ormai andata ma sempre attuale. Era il 1984 quando Eros Ramazzotti cantava "Terra Promessa", ma ancor prima il 1966 quando i Dik Dik cantavano "Sognando California". Ragazzi che guardano all'America come terra in cui poter realizzare i propri sogni, le proprie speranze, le proprie aspirazioni, un tema ricorrente nonostante le generazioni passino, una sorta di insoddisfazione eterna. Ascoltando questi vecchi successi della musica italiana, il mio pensiero è stato dirottato verso la gioventù oritana ed un quesito rimbomba ancora nella mia mente :"ma cos'è questa eterna insoddisfazione verso la propria terra, specie se trattasi di periferia provinciale come Oria?"; poi un pensiero ancora è andato ad un rimprovero che, chi mi ha visto crescere in politica, mi pone ancora oggi e cioè quello di vivere di illusioni e fantapolitica!
[Oggi, ascoltando un po' di musica su YouTube, mi sono imbattuto in qualche canzone ormai andata ma sempre attuale. Era il 1984 quando Eros Ramazzotti cantava "Terra Promessa", ma ancor prima il 1966 quando i Dik Dik cantavano "Sognando California". Ragazzi che guardano all'America come terra in cui poter realizzare i propri sogni, le proprie speranze, le proprie aspirazioni, un tema ricorrente nonostante le generazioni passino, una sorta di insoddisfazione eterna. Ascoltando questi vecchi successi della musica italiana, il mio pensiero è stato dirottato verso la gioventù oritana ed un quesito rimbomba ancora nella mia mente :"ma cos'è questa eterna insoddisfazione verso la propria terra, specie se trattasi di periferia provinciale come Oria?"; poi un pensiero ancora è andato ad un rimprovero che, chi mi ha visto crescere in politica, mi pone ancora oggi e cioè quello di vivere di illusioni e fantapolitica!
Mi sforzo, anche se non troppo essendo anch'io ancora un under 30, di rispondere al mio stesso primo quesito. I giovani, terminati gli studi medio superiori, iniziano a conoscere realtà totalmente differenti da quelle conosciute in età adolescenziale ed iniziano insofferenti a vivere stretti in una realtà provinciale, sicuramente differente da quelle che o per ragioni lavorative o ragioni universitarie iniziano a vivere ed apprezzare tanto occasionalmente, tanto come "fuori sede".
Ora però, cerco di fare un ragionamento da esponente politico (o politicante giudicate voi) di questa città. Le elezioni sono alle porte e gli schieramenti si scontrano più che su cosa cambiare, così come proposto da Azione e Coraggio, su chi cambiare! Nessuno, tranne in una tavola rotonda di cui non conosco esiti, si è posto ne si vuol porre il quesito di cosa sarebbe possibile fare con e per le nuove generazioni oritane.Di certo, da giovane che ha ideato la coniugazione delle filosofie dell'Azione e del Coraggio non posso esimermi dall'esprimere un certo distacco da questo modo di far politica basato su personalismi. Ovvio, però, che non resterò e non resteremo silenti ad accettare decisioni altrui, volendo portare qualcosa di nostro (come Azione e Coraggio) nella prossima Amministrazione Comunale.
I giovani hanno come riferimento modelli di città come Lecce, Firenze, Milano, Roma, o per restare nell'ambito delle provinciali quantomeno la bella città bianca di Ostuni. Ma cosa hanno in pù queste città? Partendo dalle metropoli Milano e Roma ovviamente ci si arrende perchè il confronto non regge, belle e ricche di opportunità per qualsiasi ambizione e desiderio.
Osservando più analiticamente città come Lecce, Firenze o addirittura Ostuni, invece, il confronto diventa più appetibile se si programma un futuro, poi, mica tanto utopico. Se ci fermassimo alle prime due il dato non sarebbe completo. Le tre città comprendendo Ostuni, invece, hanno un filo conduttore che non è, quindi, la presenza di un Ateneo universitario, quanto la presenza costante di turisti, la presenza costante di vitalità. Allora cos'è che non funziona e cos'è che occorre fare? Quanto può incidere la Pubblica Amministrazione e quanto il privato?
In realtà ciò che la gente ci ha rimproverato in alcuni casi in modo polemico, in altri casi in modo del tutto propositivo, in quest'ultimo periodo di fine estate è la tenuta del centro storico prima ancora del suo recupero. E' questa, sicuramente, condizione primaria per dar luogo a tutta una serie di migliorie successive. In soccorso c'è da dire che in quest'ultimo anno sono stati recuperati i fondi per i Piani di Riqualificazione delle Periferie che chi come privato aveva aderito al bando per immobili nel centro storico potrà in parte utilizzare, certo sta anche al privato non renderli vani! A parte gli immobili, poi, andrebbe sensibilizzata la Monteco alla miglioria del servizio rifuti ed igiene all'interno del centro storico stesso, attraverso l'utilizzo di uomini e mezzi atti ad una migliore pulizia ed igienizzazione delle strade aldilà del semplice ritiro della differenziata. Una volta fatto ciò, ovvio che occorre ancora una volta sensibilizzare maggiormente la popolazione, affinchè non si predichi bene e si razzoli male, stando attenti a vandali e a varie castronerie-sfoghi adolescenziali o incurie varie, che bisogna evitare da cittadini responsabili. All'Amministrazione Comunale tocca, inoltre, garantire servizi utili al turista con il servizio informazioni ed i servizi igienici.
Avviata in questo senso la riqualificazione del centro storico, con semplici accortezze più che con chissà quali enormi recuperi architettonici, che comunque se possibili vanno fatti senza incidere troppo sull'economia della città, si può iniziare una campagna di promozione dello stesso attraverso l'avvio, in periodo atipicamente turistico (la A davanti non è errata), di una serie di eventi e manifestazioni che diano vita al nostro centro in modo continuato al pari di altre realtà. In questo caso, con lo spalleggiamento dell'Aministrazione Comunale, potrebbero trovare nel centro storico, libero sfogo i giovani che volessero interpretare e pubblicizzare le proprie arti non solo in una semplice notte stellata d'estate, ma anche in periodi diversi. Ciò che avvicina ed innamora della propria città i giovani è la vitalità, c'è poco da fare. Ovvio, che i giovani non vivono d'aria e l'amore per la città non basta per andare avanti, ma per quanto riguarda l'occupazione molto dipende anche dalle politiche regionali e nazionali. Ciò che in tal senso deve , però, fare un'amministrazione "responsabile" che guarda al "futuro" di Oria è porre condizioni e dare degli indirizzi.
Gli indirizzi di sviluppo di una città possono essere quelli riguardanti il tipo di attività su cui si ritiene proficuo investire nel proprio territorio, ad esempio.
Indirizzi o meglio, in questo caso, condizioni di sviluppo possono essere, anche, termini perentori più severi per il completamento o addirittura l'installazione di tutti gli insediamenti dei concessionari dei terreni(per uso specifico) nella zona industriale di pari passo, da parte dell'amministrazione, con il completamento delle condizioni utili agli insediamenti.
Altri tipi di indirizzi e condizioni di sviluppo riguardano l'estensione urbanistica della Città che, una volta definita con certezza, porterebbe possibilità di lavoro alle imprese edili.
Per il "Futuro" dei giovani sarebbe anche positivo, secondo me, un luogo d'aggregazione, senza però che questo sfociasse nel degrado in cui versano i centri sociali.
Per il "Futuro" delle nuove generazioni piacevole ed utile sarebbe trovare un'Amministrazione attenta , ma questa potrebbe essere una mia illusione. Per il "Futuro" piacevole ed utile sarebbe trovare gente disposta a votare chi porta avanti determinate istanze, ma questa potrebbe essere la mia solita "fantapolitica". Sarà illusione, sarà fantapolitica, ma io "me ne frego" e vado avanti umilmente con il coraggio delle mie idee!
Cosimo Recchia]
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