di Eliseo Zanzarelli e Franco Arpa
ORIA - Qualcuno, ripensando alle dimissioni rassegnate dal coordinatore del Pd Tommaso Carone, continua a parlare di fulmine a ciel sereno. Qualcun altro, invece, pensa che Carone le dimissioni le stesse covando già da tempo. Sta di fatto che si è dimesso, non guida più il partito e, nel frattempo, spunta un documento inedito di poco precedente alle dimissioni, firmato da componenti del direttivo (Emilio Mola (1969), Cosimo Patisso, Mariagrazia Petese, Massimiliano De Michele, Emilio Mola (1981), Domenico D’Ippolito). Lo pubblichiamo integralmente, senza commento:
[DOCUMENTO POLITICO da sottoporre al consiglio direttivo del Partito democratico di Oria. A pochi mesi dalle elezioni amministrative appare in tutta la sua chiarezza l’inconsistenza politica dell’attuale amministrazione comunale, un ammasso eterogeneo di sigle, raggruppamenti e comitati, uniti dalla sola smania di continuare ad amministrare a “modo loro” la cosa pubblica. In pochi mesi la maggioranza che governa la nostra città si è sciolta autonomamente sino a diventare un gruppo esiguo di dieci persone cui si aggiunge un sindaco inerme, che non ha nulla da dire a questa città, nulla da proporre per rilanciare lo sviluppo della nostra comunità, se non regalarci una discarica per raccogliere i rifiuti di 10 comuni limitrofi. L’assenza della politica, il vuoto delle nostre piazze, il disinteresse dei cittadini sono la conseguenza immediata del fallimento della coalizione di centrodestra rivelatasi nei fatti incapace di interpretare l’esigenza di cambiamento che pervade la nostra cittadina. E’ onesto altresì ammettere che anche l’attuale opposizione sembra vivere il momento più buio del quinquennio legislativo ed anch’essa pare ormai un insieme di persone eterogenee che perseguono il solo scopo di sostituirsi all’attuale maggioranza senza indicare chiaramente il perché. Andare incontro alle prossime elezioni amministrative in questo stato, con una cittadinanza stanca e delusa ma soprattutto disillusa ormai dai fatti e dai comportamenti di un intera classe dirigente di destra e di sinistra significherà perdere senza combattere, significherà arrendersi senza aver fatto il minimo sforzo per tentare di cambiare lo stato delle cose. Per questo crediamo che occorre sin da subito confrontarsi su un tavolo programmatico con tutte le forze politiche e le persone che vogliono dare un contributo serio e reale. Crediamo che convincere il Dr. Roberto Carucci a candidarsi a Sindaco della nostra città sia un dovere morale che ognuno deve sentire dentro, una persona fuori dai partiti e dagli schemi dei partiti. Un po’ tutti hanno coltivato l'idea di avere Roberto come proprio candidato sindaco, ma nessuno ha avuto la saggezza e l'altruismo di parlarne agli altri come un qualcosa di condivisibile, di consortile, di bene comune. Ma il Dr. Roberto Carucci da solo non basta, occorre che la gente ed i gruppi politici e non, che lo sostengono gli diano carta bianca nella gestione della cosa pubblica; occorre che abbia la possibilità di scelta dei suoi collaboratori senza che i partiti politici indichino questo o quell’altro, magari indicando sin da subito e non dopo le elezioni e la relativa conta dei numeri, la squadra dei suoi collaboratori. Sarebbe un segnale nuovo di volontà di cambiamento che la cittadinanza, questa volta non potrebbe ignorare. Per questi motivi noi riteniamo che il nostro partito debba impegnarsi nella sua totalità a perseguire questo obbiettivo, debba uscire pubblicamente a sostegno della candidatura del Dr. Carucci ed organizzare intorno movimenti civici e comitati spontanei che per la verità esistono già (si basti pensare ai ragazzi della fabbrica di Nichi che giammai sosterranno la candidatura di Mimino Pomarico, oppure al gruppo di ragazzi under 30 che stanno impegnandosi in una raccolta firme a sostegno della candidatura pro-Carucci); occorre convincere il Dr. Carucci a sacrificare un periodo della sua vita per il bene dei nostri concittadini, dei giovani soprattutto e dei nostri figli; occorre far capire al Dr. Carucci che se lui rinuncia, lo deve fare davanti ai cittadini assumendosene le responsabilità; occorre convincere i movimenti ed i partiti politici che è giunto il momento di fare non uno ma 10 passi indietro. Vogliamo quindi che questo documento sia approvato dalla direzione del nostro Partito e che il nostro Coordinatore se ne faccia portavoce ufficiale. In alternativa e solo in caso di rinuncia, che ci auguriamo non avvenga, chiediamo che il candidato Sindaco sia scelto direttamente dai cittadini attraverso elezioni primarie in modo tale che essi se ne assumano direttamente la relativa responsabilità. Oria 23 settembre 2010 Firmato da: Emilio Mola (1969), Cosimo Patisso, Mariagrazia Petese, Massimiliano De Michele, Emilio Mola (1981), Domenico D’Ippolito.]
Il 24 settembre, due giorni dopo l'invio a Tommaso Carone del documento di cui sopra, compare un altro documento di solo parte del direttivo Pd (Cosimo Patisso, Emilio Mola, Mariagrazia Petese – Dirigenti del PD di Oria). Lo riportiamo integralmente, anche in questo caso:
[Ill. mo sig. Sindaco del Comune di Oria Sig. Cosimo Ferretti Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Oria Dr. Ermanno Vitto “Pur non essendo esperti in materia crediamo che la scuola materna dovrebbe essere un posto fantastico per i bambini, fatto si di lezioni e di regole ma soprattutto di accoglienza, sorrisi, coccole e complicità tra genitori, maestre e bambini e perché no, trasparenza”. Questo è quanto abbiamo ascoltato direttamente da alcuni genitori dei bambini della scuola materna “De Marzo” di Oria, ieri subito dopo l’episodio accaduto. In pratica sembrerebbe che la Dirigente Scolastica di quell’istituto ieri giovedì 23 settembre 2010 ha aspettato alcuni genitori che volevano accompagnare i propri figli in classe e si è messa di traverso alla porta dell’aula non consentendo di fatto ne ai genitori ne ai bambini di entrare. Il tutto sembrerebbe causato da una nuova regola che la dirigente scolastica ha inteso imporre a genitori insegnanti e bambini a partire da questo anno scolastico: i bambini vanno accompagnati solo sino al portone di ingresso (con tapparelle e porte chiuse, senza poter mettere piede nell’edificio e senza poter parlare con le insegnanti) e li lasciati nelle mani dell’unico bidello che provvederà ad accompagnarli nelle rispettive aule. Siccome diversi genitori, ma anche maestre, non hanno condiviso detta imposizione ci avrebbe pensato la dirigente scolastica in persona a far osservare la regola e quindi l’episodio di ieri mattina. A un certo punto, ieri mattina, sembrava un incubo per genitori e bambini, urla, grida, pianti, occhi dei bambini impauriti da quelle urla e da quella violenza verbale, bambini che venivano tolti e trascinati lungo il corridoio mentre piangevano, e ad un certo punto i carabinieri del 112 intervenuti perché chiamati da un genitore; il tutto sotto gli occhi impauriti dei bambini a cui, nonostante le preghiere dei genitori veniva impedito l’accesso in aula da parte della dirigente scolastica. Ora è doveroso da parte nostra chiedere ufficialmente alle istituzioni, Sindaco e Assessore alla Pubblica Istruzioni, e perché no, al Dirigente Scolastico Provinciale e ai Carabinieri del 112 (che avranno certamente verbalizzato il loro intervento) intanto se corrispondono al vero i fatti così come raccolti direttamente dai genitori e fedelmente riportati e poi quali provvedimenti intendono adottare per evitare che mai più si possa verificare un episodio del genere. Il tutto nell’interesse dei bambini che frequentano tale scuola, che alla loro età non dovrebbero assistere ad episodi di così grave portata. Oria lì 24 settembre 2010 Cosimo Patisso, Emilio Mola, Mariagrazia Petese – Dirigenti del PD di Oria]
Ora, la domanda sorge spontanea, diceva qualcuno in tv qualche tempo fa: sono stati questi due comunicati, o comunque iniziative simili, a causare, di fatto, le dimissioni di Tommaso Carone?
A giudicare da un passaggio della sua lettera di dimissioni "irrevocabili", sembrerebbe proprio così:"Partecipazione che è fatta di proposte, di iniziative, anche di critiche, ovviamente, che andrebbero tuttavia trattate nelle sedi istituzionali del direttivo cittadino o dell'assemblea degli iscritti, non diramate dalla poltroncina di un bar o malcelate dalla partecipazione attiva ad iniziative estranee, sconosciute o non condivise dal partito ovvero diramate ai quattro venti in comunicati personali ma impegnativi".
Intanto, qualcuno in seno al partito, adesso, invita Carone a tornare sui suoi passi e addirittura lo indica quale candidato sindaco ideale. Altra domanda che sorge spontanea: e se questa sorta di investitura invece che a posteriori, fosse arrivata a priori, come già cinque anni fa?
1 commenti:
prima si dice che non si fa niente...prima si dice e i PARTITI CHE FANNO???NON VEDONO NON SENTONO???poi una volta che qualcuno si mette e scrivere a chi di competenza per i fatti che accadono nella città,_(comunicati di cui Tommaso sapeva l'esistenza) TRACK!....IO A QUESTO PUNTO, DATE LE CRITICHE DI ALCUNI E I "SILENZI" DI ALTRI SONO LEGITTIMATA A VIAGGIARE DI FANTASIA SU QUESTE DIMISSIONI...PERCHè NO.INFONDO ORMAI PIù NIENTE CI SORPRENDE.
PER CHI CREDE CHE STAREMO FERMI O PERCHI CI HA DETTO DI STARE "FERMI FERMI" VISTA LA SITUAZIONE,CONSIGLIO IL BAR TRE CORONE, SECONDO QUALCUNO C'è UNA BELLA VISTA.
Petese Mariagrazia
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