08/04/11

PROFUGHI, LA CONVIVENZA SI FA DIFFICILE E ORIA DI NOTTE È TERRA DI NESSUNO




ORIA - L'ospite - dice il proverbio - dopo il terzo giorno comincia a "puzzare". Qui, da quando sono arrivati i primi ospiti del centro d'accoglienza, di giorni ne sono trascorsi ben 13 e la convivenza si fa sempre più difficile. Si registrano i primi episodi spiacevoli e accertati con protagonisti proprio i migranti e i cittadini non ne possono già più. La commessa di una gioielleria è stata aggredita, a un orefice è stato persino impedito di entrare in casa sua: "O ci dai i soldi, o ti tagliamo la gola", gli è stato detto. Per fortuna portava con sè la pistola che possiede a fini precauzionali contro eventuali rapine, altrimenti chissà come sarebbe andata a finire. Il titolare di un noto bar del centro si è dovuto barricare nel locale per difendersi dall'assalto molesto di alcuni nordafricani che, già ubriachi, continuavano a pretendere da bere. Per di più senza pagare. Le baruffe notturne tra migranti sono ormai all'ordine del giorno. Il centro storico è sporco e maleodorante, nonostante nei giorni scorsi sia stata effettuata una disinfestazione. La prossima è prevista per domani. Oggi sono stati montati nel piazzale della stazione e in piazza Lorch i bagni chimici, ma sono datati, scassati e mal funzionanti. Il comandante dei vigili Emilio Dell'Aquila, dopo il sopralluogo, si è messo in contatto con l'Ufficio tecnico del Comune per lamentarsi della situazione. I vigili, che per il momento in assenza di direttive d'azione continuano ad avere le mani legate, hanno messo a disposizione delle forze dell'ordine gli uffici di piazza Lorch perché li sorga un presidio fisso interforze attivo finché perdurerà l'emergenza. Probabilmente, però, non se ne farà nulla. Polizia e carabinieri sono meno presenti di prima e comunque smontano alle nove di sera. Dopo la città è una terra di nessuno in cui tutto può succedere e infatti succede. L'assetto demografico di Oria è mutato, ma molti ancora non se ne rendono conto. Il problema è di Manduria, si dice in tivù e nelle sedi istituzionali tutte. Peccato che a Manduria ci si debba proprio impegnare per intravedere l'ombra di un profugo. Il caso nazionale, gli eventuali risarcimenti, oltreché gli appalti per la gestione della tendopoli, però, sono tutti - o quasi - là. Oria, invece, è una sorta di "no man's land" e di questo passo tale rimarrà.

(Eliseo Zanzarelli)

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