ORIA - Riceviamo e pubblichiamo da Angelo Lippolis:
[Che delusione. Noi oritani ci eravamo un attimo rilassati. Avevamo per un momento abbassato il livello di guardia, confidando nelle parole del sottosegretario Mantovano che ha aveva assicurato che entro Pasqua la tendopoli sarebbe stata svuotata , e invece, da come stanno andando le cose, si capisce però che la tendopoli nessuno la vuole svuotare.
Domenica ci sono stati i primi 120 permessi. Erano tutti migranti che avevano dichiarato di non avere un lavoro o un familiare da raggiungere e così hanno chiesto aiuto allo Stato italiano. Sono stati tutti trasferiti in centri di accoglienza dell’Emilia Romagna e del Veneto. Lì, adesso, sono liberi di rimanere nel centro che li ha accolti o di andar via alla ricerca di una vita migliore, per i prossimi 6 mesi.
Tutti gli altri tunisini hanno invece dichiarato di sapere dove andare, di avere un probabile lavoro o una famiglia da raggiungere. In questo caso, la macchina umanitaria non interviene. Ti consegna la mitica card valida per 6 mesi se dimostri di avere i soldi per comprare il biglietto del treno per il luogo di destinazione che hai dichiarato di voler raggiungere. Così, ieri, hanno fatto salire sugli autobus circa 70 tunisini che però, arrivati a Taranto per prendere il treno per Roma, sono stati costretti a risalire sull’autobus e ritornare alla tendopoli perché sprovvisti del denaro necessario all’acquisto del biglietto del treno.
Oggi la macchina organizzativa si sta dimostrando più efficace. Sono stati consegnati 200 permessi e i controlli si stanno facendo a terra, alla tendopoli. Prima di salire sull’autobus devi dimostrare di avere i 33 € per comprare il biglietto per Roma, se non ce li hai resti al campo, costando allo stato 35€ al giorno per tutti i giorni di successiva permanenza.
Mi sembra una la Maddalena dei poveri. Lì l’emergenza G8 ha fatto nascere vari hotel e un Centro congressi, giustificato dal fatto che si dovessero ospitare capi di Stato. Qui l’emergenza preferisce tenere i tunisini alla Tendopoli, spendendo 35 € al giorno per chissà quanti giorni invece di comprare un biglietto del treno di 33€ una tantum.
Noi oritani non capiamo. Chi ha interesse a bloccare le partenze dei tunisini dalla tendopoli? Chi ha interesse a continuare a spendere per ogni tunisino 35 € al giorno? E’ un nuovo business sui poveri e sui disperati?
Intanto, oramai il che fa i bisogni per strada a mezzogiorno fa parte del paesaggio e del folklore cittadino. Gli oritani si stanno abituando e fra questi anche i giornalisti che anziché raccontare il nostro disagio, anziché invitare le istituzioni a sorvegliare la strada Oria-Manduria, che ci ha già dato un morto e chissà quanti altri ce ne darà con l’inizio della bella stagione che trasforma la strada provinciale 57 in un’autostrada per il mare, raccontano di ordinanze prefettizie discutibili, in ossequio alle tesi di noti parlamentari vicini al Governo che cercano di buttare acqua sul fuoco delle inefficienze. E così che succede quando qualcuno crede per davvero che il problema non esista...
[Che delusione. Noi oritani ci eravamo un attimo rilassati. Avevamo per un momento abbassato il livello di guardia, confidando nelle parole del sottosegretario Mantovano che ha aveva assicurato che entro Pasqua la tendopoli sarebbe stata svuotata , e invece, da come stanno andando le cose, si capisce però che la tendopoli nessuno la vuole svuotare.
Domenica ci sono stati i primi 120 permessi. Erano tutti migranti che avevano dichiarato di non avere un lavoro o un familiare da raggiungere e così hanno chiesto aiuto allo Stato italiano. Sono stati tutti trasferiti in centri di accoglienza dell’Emilia Romagna e del Veneto. Lì, adesso, sono liberi di rimanere nel centro che li ha accolti o di andar via alla ricerca di una vita migliore, per i prossimi 6 mesi.
Tutti gli altri tunisini hanno invece dichiarato di sapere dove andare, di avere un probabile lavoro o una famiglia da raggiungere. In questo caso, la macchina umanitaria non interviene. Ti consegna la mitica card valida per 6 mesi se dimostri di avere i soldi per comprare il biglietto del treno per il luogo di destinazione che hai dichiarato di voler raggiungere. Così, ieri, hanno fatto salire sugli autobus circa 70 tunisini che però, arrivati a Taranto per prendere il treno per Roma, sono stati costretti a risalire sull’autobus e ritornare alla tendopoli perché sprovvisti del denaro necessario all’acquisto del biglietto del treno.
Oggi la macchina organizzativa si sta dimostrando più efficace. Sono stati consegnati 200 permessi e i controlli si stanno facendo a terra, alla tendopoli. Prima di salire sull’autobus devi dimostrare di avere i 33 € per comprare il biglietto per Roma, se non ce li hai resti al campo, costando allo stato 35€ al giorno per tutti i giorni di successiva permanenza.
Mi sembra una la Maddalena dei poveri. Lì l’emergenza G8 ha fatto nascere vari hotel e un Centro congressi, giustificato dal fatto che si dovessero ospitare capi di Stato. Qui l’emergenza preferisce tenere i tunisini alla Tendopoli, spendendo 35 € al giorno per chissà quanti giorni invece di comprare un biglietto del treno di 33€ una tantum.
Noi oritani non capiamo. Chi ha interesse a bloccare le partenze dei tunisini dalla tendopoli? Chi ha interesse a continuare a spendere per ogni tunisino 35 € al giorno? E’ un nuovo business sui poveri e sui disperati?
Intanto, oramai il
Angelo Lippolis]
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