09/04/11

PROFUGHI, LA CONVIVENZA SI FA DIFFICILE. E LA CITTÀ DI NOTTE È TERRA DI NESSUNO


ORIA. Il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico da una parte, la realtà quotidiana denunciata dai cittadini dall’altra. Le forze di polizia che smantellano i presidii dopo le nove, parrebbe per questioni legate a turni e straordinari. Intanto gli episodi spiacevoli con protagonisti gli ospiti del centro d’accoglienza si moltiplicano di giorno in giorno, di ora in ora. La notte, Oria diventa una sorta di “no man’s land”, una terra di nessuno in cui tutto e il contrario di tutto diventano possibili. La gente è impaurita. L’altra sera, la commessa di una gioielleria è stata aggredita da un tunisino che le cercava dei soldi. Le ha messo le mani al collo facendo il gesto di strangolarla. È stato provvidenziale l’intervento dei passanti, i quali hanno impedito che la situazione degenerasse. Più o meno la stessa sorte è spettata a un orefice, sempre di sera. I gradini della sua abitazione erano occupati da una coppia di migranti, che prima di farlo entrare gli hanno intimato: “O ci dai i soldi, o ti tagliamo la gola”. Poi sono fuggiti quando l’orefice ha mostrato la pistola che, proprio per difendersi dai rapinatori, tiene con sé in bottega. L’altro ieri in piazza, un barista è stato costretto a tirare giù la saracinesca e barricarsi dentro il suo locale per difendersi dall’assalto di alcuni nordafricani ubriachi che pretendevano ancora da bere, per di più senza pagare. L’ordinanza con cui il commissario prefettizio vieta vendita e consumo di alcolici dalle 16 alle 21 è difficile da far rispettare. Gli ospiti – lo dicono i pubblici esercenti - spesso alzano un po’ troppo il gomito e finiscono per creare disordini: domenica notte due diverse “fazioni” se le sono date di santa ragione dietro il Sedile, a due passi da piazza Manfredi. Baruffe come questa sono all’ordine del giorno. Il centro storico è sporco e maleodorante, una latrina a cielo aperto. Ciò, nonostante sia stata già effettuata una prima disinfestazione. Ieri pomeriggio sono stati installati in piazza Lorch e nel piazzale antistante la stazione i bagni chimici, ma la maggior parte è datata, scassata e mal funzionante. I vigili urbani, dopo le critiche per l’iperattività dei primi giorni, sono bloccati: non possono intervenire perché non dispongono di direttive specifiche in tema d’immigrazione. Insomma, per loro “mani legate”. Così il comandante offre a questura e carabinieri l’ufficio della polizia municipale per allestire un presidio fisso interforze destinato a funzionare 24 ore su 24 fintantoché si protrarrà l’emergenza. La proposta, però, non si sa bene che fine sia destinata a fare. Intanto, è cessato finanche il tempo dell’ospitalità a tutti i costi. Il gruppo di volontariato “Filia Mundi” mantiene attivi i centri di raccolta, ma la bancarella con su cibo, bevande, indumenti e medicinali - montata in stazione nei giorni scorsi - è stata smantellata: troppo rischioso andare avanti senza un minimo di collaborazione da parte delle istituzioni. L’assenza dello Stato – come riferiscono alcuni cittadini esasperati – si avverte sempre più e a una certa ora, dopo il calar del sole, la città diventa deserta. Quasi scattasse il coprifuoco.

Eliseo Zanzarelli


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