04/01/11

Ad Oria la nuova discarica dell’Ato Br/2. “Ma solo se collegata a un termovalorizzatore”

ORIA – Problema rifiuti in provincia di Brindisi, ma la soluzione è già incartata, sempre che gli oritani siano d’accordo. La delibera licenziata nel 2008 dai nove comuni dell’Ato Br2, sottoscritta dai sindaci di Francavilla Fontana, Ceglie Messapica, Erchie, Latiano, Oria, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, Torre Santa Susanna e Villa Castelli, produrrà i suoi effetti a partire dal nuovo anno, dando il via alle procedure previste per l’apertura di una nuova discarica nella città capofila dell’Ato, Oria per l’appunto. La gestione della stessa, naturalmente, spetterebbe alla Monteco in qualità di gestore unico dell’Ambito. Il progetto, che a ottobre ha già incassato la presa d’atto formale della Provincia di Brindisi, prevede l’apertura di nuovo impianto in contrada Danusci, sulla via che da Oria conduce a Torre Santa Susanna.

Il sindaco Cosimo Ferretti, per parte sua, aveva già dato il suo assenso in qualità di presidente dell’Ato ma anche di sindaco della città federiciana, mettendo a disposizione i terreni nella cava abbandonata di proprietà del Comune che sorge in aperta campagna, fra ulivi secolari e case rurali imbiancate a calce. L’argomento è tornato prepotentemente all’ordine del giorno con l’ordinanza del presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, che il 28 dicembre ha concesso al consorzio Ato Br 1 ed al Comune di Brindisi di proseguire l’esercizio della discarica controllata per rifiuti non pericolosi di contrada Autigno (di proprietà dello stesso ente locale del capoluogo ed al servizio dei Comuni del bacino di utenza dell’Ato Br 1) fino al 30 giugno 2011.

E’ questa la data entro cui dovrebbe entrare in funzione l’impianto di biostabilizzazione del Comune di Brindisi. Nello stesso provvedimento si prevede che dal primo gennaio, per un massimo di trentuno giorni, nella discarica di contrada Autigno vengano accolti anche i rifiuti provenienti dall’Ato Br 2.

La discarica di Francavilla Fontana, infatti, è in esaurimento anche per il sequestro in atto di una porzione dello stesso impianto e per la quale è stato chiesto il dissequestro. Iniziativa finalizzata a scongiurare il rischio di interruzione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani prodotti nei nove comuni del secondo Ato. Soluzione tampone, che naturalmente non risolve l’emergenza.

Il che fare per il futuro prossimo è dunque legato alla futuribile discarica in agro oritano. Il progetto dovrà passare al vaglio dei consigli comunali dei nove comuni dell’Ato interessato, fra cui quello di Oria, per l’appunto. Il punto è che la città federiciana, come è noto, per i prossimi cinque mesi e fino a nuove elezioni resterà in mano al commissario prefettizio che non potrà adottare atti oltre l’ordinaria amministrazione, dunque niente discarica prima di maggio, data delle prossime elezioni che designeranno nuovo sindaco e nuove assise.

“La ricostruzione della vicenda è esatta”, dichiara l’ex sindaco di Oria Ferretti, che però precisa, “ci sono una serie di puntualizzazioni da fare. Innanzitutto bisogna chiarire l’antefatto. Nel 2007, prima di licenziare la delibera in questione, avevamo previsto d’accordo con la Regione che garantiva i finanziamenti, la realizzazione di un impianto di compostaggio che ci avrebbe permesso di ammortizzare gli attuali, esorbitanti costi sostenuti dall’ambito per il trasferimento e lo smaltimento dell’umido a Modugno, per cui fino ad oggi abbiamo speso due milioni di euro. L’impianto non è mai stato finanziato. Le percentuali di raccolta differenziata raggiunte fino a questo momento, pari al 50 per cento circa, avrebbero potuto essere ben altre se avessimo avuto un impianto di nostra proprietà”.

“Sempre la Regione – prosegue Ferretti – ci disse che dovevamo prima mettere a punto il piano d’ambito, individuando il sito della nuova discarica. Oria, Erchie e Torre San Susanna, hanno dato la disponibilità. Ma l’indicazione di massima è caduta su Oria, sul sito comunale in contrada Danusci. Ma si tratterebbe, e su questo non sono ammesse strumentalizzazioni, di una discarica di servizio, dove conferire i rifiuti già trattati per mezzo di un termovalorizzatore”. Che in provincia di Brindisi, non c’è. “Esatto. Perché la Regione continua a promettere finanziamenti che non arrivano. E intanto la discarica di Francavilla Fontana è in esaurimento, fatta eccezione per la parte posta sotto sequestro dalla finanza. La mia previsione è tutt’altro che ottimistica: da qui a breve ci troveremo in una situazione del tutto simile a quella della Campania”.

L’interrogativo che incombe sul territorio resta tutto intero: dalla fine di gennaio a giugno, dove andranno a finire i rifiuti dell’Ato Br 2? Se fosse prorogata la disponibilità di Autigno, non si rischia di portare a rapido esaurimento anche la discarica brindisina? (fonte: www.brindisireport.it)

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