25/03/11

“MAMMA LI LIBICI”, ACCOGLIAMO I PROFUGHI MA LO STATO CI SIA VICINO


ORIA – Capita di considerare lontani anni luce da noi i continui sbarchi di cittadini nordafricani a Lampedusa, magari li si guarda alla tivù, ci si mette nei panni di quei siciliani di confine e amen, che Dio gliela mandi buona. Oggi è diverso, però. La crisi in Libia apre scenari socio-politici fino a qualche giorno fa inimmaginabili e sempre più disperati, libici e tunisini ma non solo, approfittano dell’occasione per cercare l’America. Che poi se si chiama Italia fa lo stesso: L’America è un concetto, uno stato mentale più che fisico di chi cerca miglior fortuna, e noi italiani, popolo di migranti immemori dovremmo saperlo bene. Oggi la questione profughi interessa un’intera nazione e, almeno in teoria dovrebbe essere così, un intero continente. Figurarsi se non deve interessare noi meridionali. L’accoglienza i brindisini sanno già cosa sia, dopo gli albanesi che negli anni Novanta, disperati proprio come i nordafricani adesso, presero letteralmente d’assalto l’Adriatico e a migliaia approdarono a Brindisi. Lungo la provinciale Oria-Manduria, come ormai noto, sorgerà una tendopoli in stile L’Aquila post terremoto, cui lavorano alacremente già da questa mattina vigili del fuoco e genieri dell’esercito. La preoccupazione c’è, com’è inevitabile che sia in presenza di situazioni insolite, ma non pare davvero il caso di gridare “Mamma li libici” scomodando vecchi retaggi. C’è da abituarsi all’idea di accoglierli e convivere pacificamente con questi sfortunati, pur senza però rinunciare alla vicinanza e al sostegno dello Stato. Incrementando di fatto la popolazione residente, seppur temporaneamente, di pari passo aumenterà la necessità di forze dell’ordine sul territorio e non perché quelli sono immigrati ma perché da sempre la presenza di controlli è commisurata alla concentrazione di gente in un determinato posto. I profughi non saranno in regime carcerario, quindi si potranno spostare dal campo e inevitabilmente raggiungeranno i centri limitrofi, in primis Oria e Manduria. L’importante sarà, comunque, presentarsi in grado di fronteggiare qualsivoglia situazione di emergenza nell’emergenza. Il ministero della Difesa, proprietario dell’area ex aeroporto militare (agro di Manduria ma molto vicino anche a Oria), non ha voluto sentir ragioni e, senza interpellare neppure la Regione e le popolazioni locali, ha stabilito che sì, tra Oria e Manduria debba sorgere una sorta di Cie (centro d’identificazione ed espulsione) temporaneo. Qui i migranti saranno appunto ricoverati e successivamente identificati per capire se si tratti di libici, quindi aventi diritto allo status di rifugiato politico, piuttosto che di tunisini o di altri disperati che per la legge Bossi-Fini sono clandestini, quindi andrebbero rimpatriati. In quanti saranno ad affollare la tendopoli è difficile dirlo, ora: il numero dovrebbe oscillare tra 600 e mille, stando alle prime indiscrezioni e al carico fatto direttamente a Lampedusa, ma per saperlo con esattezza si dovrà attendere domenica mattina, quando la nave militare San Marco dovrebbe sbarcare al porto di Brindisi. Fino ad allora, non rimane che attendere e sperare che la sistemazione presso il campo dell’aviazione non sia frutto d’improvvisazione ma di un preciso piano studiato nei minimi particolari perché in fondo accoglienza fa pur sempre rima con emergenza.

Eliseo Zanzarelli

(nell'immagine, una foto scattate stamattina presso l'ex aeroporto militare sulla Oria - Manduria)

4 commenti:

Non ho nessun problema a dire che questa gente va accolta in nome del rispetto dei diritti umani (ignorati da quel signore a cui il nostro pseudopremier sino a ieri ha baciato la mano) per tutti senza alcuna distinzione di razza , colore, idea politica, religione.
Ma mi piacerebbe sapere dal sig Maroni, dal sig Fitto e dal sig Palese con quale tutela della salute e dell'igiene saranno accolte queste persone. Mi chiedo se saranno accolti come persone o come carne da macello per una trattativa politico/diplomatica che sullo sfondo ha il petrolio ed il traffico d'armi?
Invece d'indignarsi e blaterare contro le sacrosante rimostranze di Vendola il buon cattolico praticante Formigoni perchè non ne accoglie una parte anche lui nella ricca Lombardia smistandoli ,magari, in qualcuna delle ville del suo padrone o delle residenze di qualche ducetto leghista preoccupato piuttosto della sistemazione dei propri rampolli?

Sapete dirmi perché l'ex base Usaf di san Vito dei Normanni non è stata utilizzata?

Non c’era posto. Non ce n’era allora, non ce n’è oggi. Non ci fu posto per Gesù, non ce n’è per tanti che portano il suo stesso nome di “uomo”. Non ce n’è per tanti extracomunitari, che pure sono in mezzo a noi, condividono con noi gioie e speranze, in molti casi sono diventati i nostri servitori.

Non c’è posto per essi, che consideriamo di razza inferiore, per il diverso colore della pelle, per la diversità di cultura, per mentalità religiosa, o per altri motivi.

Non c’è posto per essi, perché vivono clandestinamente, sono sbarcati all’improvviso, senza che nessuno li attendesse per accoglierli. Non c’è tuttora posto per essi, che sono sfrattati dalla nostra mensa, senza alcun segno di umanità verso di essi.

Non c’è posto per essi che supponiamo sfrattati dai loro paesi, perseguitati a ragione o a torto; non c’è posto per essi sfuggiti ad un agguato scampati a morte sicura, ricercati per essere distrutti.

Non c’è posto perché non vogliamo che i loro figli giochino con i nostri, perché il divertimento resti un affare di famiglia, privato.

Non c’è posto per essi che sappiamo dediti alla prostituzione e che guadagnano bene. E non pensiamo che c’è fra di noi chi ricorre a loro per soddisfare le proprie passioni, per ripromettersi lucrosi profitti. Non c’è posto per essi, che turbano i nostri sonno tranquilli, che non vogliamo vedere mendicare oggi, per non turbare la serenità di questo giorno. Ma è proprio sereno il giorno in cui non vedo che ogni uomo è mio fratello? L’augurio è allora questo: che il nostro sorriso raggiunga tutti gli uomini, di ogni colore, di ogni razza, di ogni religione e a ciascuno dica: tu sei mio fratello.

Mons. Armando Franco
Il Vescovo della carità


Lorenza Conte

I Signori ministri Fitto, Tremonti & company si sono preoccupati e si sono tanto impegnati a bloccare i fondi per la sanità pugliese, vedi chiusura di ospedali blocco delle internalizzazioni assunzioni, ma non si sono preoccupati a chiedere parere alla regione puglia ai presidenti di BR e TA ai cittadini di Oria e Manduria per la realizzazione del campo profughi, questi signori e il loro governo ci stanno ignorando e maltrattando. Non c'è considerazione nei nostri confronti, ora forse saranno contenti ad averci tolto soldi per garantirci assistenza sanitaria e certezza lavorativa e averli sperperati per questo campo profughi che non ci porterà sicuramente sicurezza e tranquillità!

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