31/03/11

PROFUGHI, FILOTICO CITA LEVI: "SE QUESTI SONO UOMINI"


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo da Titti Filotico:

[Ancora una volta debbo ribadire che ho provato un piacevole brivido alla schiena nel leggere l’iniziativa dei Ragazzi della Fabbrica di Nichi. Domattina farò in modo di essere con loro e di dargli una mano per quello che posso e so fare. Questi ragazzi ci stanno dando una lezione di civiltà, intelligenza, responsabilità ed impegno che difficilmente potranno essere dimenticati. Un altro mondo, un’altra politica, altre speranze sono possibili e queste iniziative meritano tutto l’appoggio e la valorizzazione.
Un’altra speranza, un altro brivido ce lo regalano Leonzio e Lorenza con Franco Fistetti che hanno avuto il coraggio e la civiltà di denunciare il Ministro dell’interno per lo scempio ambientale commesso nel distruggere la macchia mediterranea in prossimità del campo. Se si fosse in tempo credo che sia utile che altri firmino quella denuncia e che essa venga inoltrata anche ad associazioni come WWF e Legambiente, oltre che al capo dello Stato.
Ribadisco che un’altra speranza ce l’hanno regalata L’On. Mantovano ed il Sindaco di Manduria : un’altra politica è possibile ( fatta di assunzione di responsabilità, dignità ed ascolto) e ci sono politici che hanno anche una spina dorsale diritta.
Ma voglio anche raccontarvi due pensieri che mi hanno sfiorato oggi e sui quali mi pare importante riflettere.
Il primo pensiero riguarda le persone che, a comando ed in una sorta di guerra mediatica tra poveri, vengono spostate da Lampedusa a Oria/ Manduria e domani ancora, quando qualcuno verrà qui a promettere mirabolanti casinò o chissà che, verranno spostate in Campania o a Potenza o al massimo a Ventimiglia: sempre lontano dai feudi di chi detiene il potere e sempre con il fine di mettere in crisi ed in ginocchio l’economia di territori che non si piegano al signorotto di turno. In questo gioco al massacro ci sono servi e complici di ogni genere che pur di compiacere il signorotto di turno non esitano a svendere il patrimonio turistico, economico e culturale di cui dovrebbero essere custodi. Mi pare di rivedere i famosi carri armati che venivano spostati ad ogni spostamento del Duce prima dell’entrata in guerra.
La seconda riflessione riguarda il Centro di Accoglienza (?) : i principi dell’Accoglienza sono altri (saluto, riconoscimento, accompagnamento, valorizzazione, ascolto….).
A me paiono attualissime le parole di Primo Levi che sotto riporto e che mi fanno rabbrividire se penso alle parole ed agli atteggiamenti di certi leader. Mi chiedevo, mentre camminavo per Oria, cosa penserei se mi trovassi nelle condizioni di queste persone (purtroppo sono affezionato al termine persona e non a qualifiche come migranti, profughi, clandestini o peggio). Non riuscivo a staccare i miei pensieri dagli incontri avutti con tanti bambini di diverse nazionalità incontrati a scuola e mi è saltato alla mente il ragazzino somalo al quale non potevo avvicinarmi alle spalle perché tremava: aveva semplicemente visto ammazzare tutti i suoi compagni ed i genitori sul camion che lo portava via dal villaggio...Cosa sappiamo noi della loro vita e della loro storia?
Cosa sapevano degli italiani arrivati a New York ai primi del 900 i poliziotti statunitensi che li tenevano in quarantena come animali? Appena tornato a casa ho ascoltato la sinfonia dal Nuovo Mondo di Dworak e mentre ascoltavo quella musica profetica rileggevo queste parole :

“ Finalmente si apre un’altra porta...eccoci tutti chiusi...Quando abbiamo finito ciascuno è rimasto nel suo angolo e non abbiamo osato levare gli occhi l’uno sull’altro...
Allora ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per descrivere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo al fondo. Più giù di così non si può andare, condizione umana più misera non è pensabile. Nulla è più nostro...Noi sappiamo che in questo difficilmente saremo compresi, ed è bene che così sia: ma consideri ognuno quanto valore, quanto significato è racchiuso in ciascuna delle più piccole nostre abitudini quotidiane; nei cento oggetti nostri che il più umile dei mendicanti possiede: un fazzoletto, una vecchia lettera, la fotografia di una persona cara. Queste cose sono parte di noi, quasi come membra del nostro corpo, né è pensabile di venirne privati nel nostro mondo, che subito ne troveremmo altri a sostituire i vecchi, altri oggetti che sono nostri in quanto suscitatori e custodi di memorie nostre.
Si immagini, ora, un uomo a cui, oltre alle persone amate, vengano tolte la sua casa, le sue abitudini, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede, sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno senza dignità e discernimento, poichè accade a chi ha perso tutto di perdere anche se stesso; tale, quindi, a tal punto che si potrà decidere, a cuor leggero, della sua vita o morte al di fuori di ogni senso di affinità umana; nel caso più fortunato, in base ad un puro giudizio di utilità. Si comprenderà allora il duplice significato del termine Campo Di Annientamento e sarà chiaro che cosa intendiamo esprimere con questa frase: giacere sul fondo".
(Primo Levi, Se questo è un uomo ed. Einaudi )

Quanto sono attuali oggi?

Un abbraccio e continuiamo a lavorare sul positivo per resistere ed abbattere le barriere della paura e del razzismo

Oria 31 marzo 2011

Salvatore Filotico]



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