07/04/11

ORIA, IL PROFUGO? UNA MINIERA D'ORO. TRUFFE E RAGGIRI, FANTASIA SENZA LIMITI


ORIA. La spietatezza non conosce limiti, a volte. Il racket dei “passaggi” dietro lauto compenso ai migranti in fuga – denunciato da La Gazzetta nei giorni scorsi - non è l’unico business illegale dell’emergenza immigrati. La disperazione dei migranti non ferma i truffatori, che scappano con i soldi dopo il prelievo agli sportelli “Western Union”, il circuito internazionale per trasferire in maniera veloce e “sicura” il denaro da un posto all’altro del mondo, di cui i profughi si servono per ricevere sostegno dai parenti all’estero.
Il “gioco” è semplice. Per poter ricevere i contanti, è necessario possedere un documento d’identità valido, che i tunisini spesso non possiedono. Così, diversi cittadini di Oria si offrono di aiutarli, presentando le proprie generalità, carta d’identità o patente di guida per incassare le somme. Lo fanno spesso e onestamente i ragazzi del gruppo di volontariato “Filia Mundi”. Lo fa, purtroppo, anche gente senza scrupoli, che prende il malloppo e, anziché consegnarlo ai nordafricani, fa perdere le proprie tracce. La cosa sarebbe accaduta già svariate volte da quando è sorta la tendopoli lungo la provinciale Oria-Manduria, tanto che presso i carabinieri pendono sempre più denunce di fatti simili. In qualche caso i profittatori avrebbero addirittura fornito il proprio codice Iban per ricevere un bonifico direttamente sul proprio conto corrente. Il problema è che spesso le povere vittime non sono in grado di dire chi siano e dove abitino gli autori del raggiro, destinati a rimanere senza nome e senza volto. Le indagini, comunque, potrebbero consentire di rintracciarli ugualmente ricostruendo il percorso dei trasferimenti economici.
Il fenomeno è ormai noto agli operatori del punto “Western Union” di Oria - dove nell’arco della giornata c’è sempre fila di stranieri - che ora prestano maggiore attenzione a chi si presenta allo sportello per ritirare i soldi. Chi effettua il versamento - i parenti all’estero dei tunisini ospiti del centro d’accoglienza tra Oria e Manduria - ottiene un codice segreto da comunicare ai beneficiari. Il codice, accompagnato da un documento valido nello Stato in cui il trasferimento è destinato, serve per poter incassare i contanti. I migranti ricevono il codice e lo comunicano a quei cittadini italiani – non si tratterebbe solo di oritani – disponibili ad aiutarli, che in qualche occasione non si dimostrano affatto onesti e approfittano della disperazione altrui per riempire indebitamente il proprio portafogli. Si parla di raggiri da poche centinaia fino a 3-5mila euro.

Eliseo Zanzarelli

[da la Gazzetta del Mezzogiorno, edizione nazionale, pagina 5]

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