03/10/10

BENE LE PRIMARIE, MA NE RIMANGO FUORI

ORIA - Chiamato in causa dal precedente intervento di Leonzio Patisso, sento il dovere di precisare la mia posizione perché sia davvero chiara.
Attualmente non sono collocato politicamente né a destra né a sinistra né al centro, ma mi piace osservare dall'esterno l'una, l'altra e l'altra fazione ancora per cercare di capire quale, al di là dei simboli e delle ideologie (a livello locale contano poco, si sa), possa esprimere le premesse migliori per l'agognato "buongoverno" della cosa pubblica.
Qualcuno, di recente, ha accennato a un Comitato di salute pubblica per Oria. Ottima idea, peccato che, almeno per il momento, fatico a individuare il "personale medico" adeguato a guarire questa città dai suoi mali. Quindi, fatico a intravedere, tra quelle (non) proposte da ciascuna parte in gioco, anche la cura per le patologie oritane.
Ho apprezzato sin dalla prima loro proposizione le primarie che, quando non artefatte, costituiscono un pregevolissimo strumento democratico, utile cioè a far emergere per davvero il candidato del popolo. Credo che, in presenza dell'attuale situazione magmatica di centro e centrosinistra, sempre a condizione che non si tramutino in una "furbata", le primarie potrebbero rappresentare il mezzo ideale per uscire dall'impasse.
Tuttavia, ne rimango volentieri fuori perché, almeno per il momento, il mio posto non è in politica. La politica, infatti, la si può fare anche dall'esterno del palazzo, se si vuole, avanzando critiche e proposte, come "Il Controvento", nel suo piccolo, cerca di fare, facendo coesistere informazione e, soprattutto, opinioni.
Qualcuno, quando è nato questo sito, solo qualche mese fa, lo ha indicato come uno strumento politico, politicizzato o comunque utile in vista delle elezioni del prossimo anno. Ebbene no, non si tratta di questo, ma i più avveduti lo avranno certamente compreso. Qui si può anche fare politica, si può anche essere parziali, ma l'unica parte che interessa è costituita dai cittadini, non dai partiti, dai politici e dai politicanti.
Per questo, almeno per ciò che mi riguarda, continuo a preferire starmene fuori dai giochi ufficiali ma, per quanto possibile, ben addentro ai problemi reali della gente e della città. Nella speranza che, contrariamente a quanto avviene oggigiorno, chiunque si troverà ad amministrare il prossimo anno possa allargare gli orizzonti e accogliere critiche, idee e proposte provenienti anche dal cosiddetto mondo esterno, dalla tanto decantata quanto trascurata "società civile". (Eliseo Zanzarelli)

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