25/10/10

ORIA - Il Consiglio Comunale ha detto SI alla nascita della Regione Salento.

Al primo punto dell'ordine del giorno dell'odierno Consiglio Comunale c'era l'istituzione della regione Salento come proposto dal comitato promotore. Sin dall'inizio dei lavori mancavano due consiglieri comunali (rispettivamente uno della maggioranza ed uno dell'opposizione, Almiento e Malva).
Alcuni consiglieri comunali sono intervenuti per motivare il proprio voto favorevole o contrario. Proprio così un voto personale che non era espressione dell'una o dell'altra fazione politica, né espressione unanime dei singoli gruppi consiliari. In verità un pò di confusione ed indecisione traspariva in alcuni consiglieri comunali che erano convinti che si doveva decidere se consentire o meno l'indizione di un referendum popolare. A dissipare questi dubbi è apparso molto chiaro ed esaustivo l'intervento del consigliere Tommaso Carone del PD il quale ha precisato che il Consiglio doveva esprimere un voto favorevole o contrario all'istituzione di una seconda regione in terra di Puglia.
Infatti l'art.132 della Costituzione Italiana così recita: "Si può, con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse."
Al momento della votazione in aula erano rimasti in 16 Consiglieri (10 della maggioranza e 6 dell'opposizione). Il voto ha dato il seguente risultato: 11 favorevoli [di cui 8 della maggioranza (Pasulo, G.Caniglia, Greco, Monticelli, Italiano, Viapiana, Farina, sindaco) e 3 dell'opposizione (i due Marinò e Fullone)]; 5 contrari [di cui 2 della maggioranza (Sorrento e F.sco Caniglia) e 3 dell'opposizione (Conte, Carone, Galeone)].
Pare che all'inizio del Consiglio l'intera opposizione avesse deciso di abbandonare l'aula non ritenendo politicamente opportuno sopperire alla mancanza del numero legale da parte della maggioranza. Per tal motivo i consiglieri di minoranza: Metrangolo, De Nuzzo e D'Ippolito, appena iniziati i lavori sono usciti dall'aula e non sono più rientrati, mentre altri hanno cambiato idea e quindi hanno regolarmente partecipato ai lavori. (ez, fa)

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