20/12/10

ANGELO LIPPOLIS SCRIVE A ROMANIN: "UN PECCATO CHIUDERE IL CASTELLO"


ORIA - Riceviamo dal dottor Angelo Lippolis:

[Egregio Signor Romanin,
ieri avrei voluto visitare il Castello di Oria. Io e i miei figli lo aspettavamo da tempo. Eravamo
fuori il giorno dell’Immacolata e pensavamo di farlo la prima domenica utile per le visite,
ovvero ieri 19 dicembre. Sveglia presto al mattino e pronti per essere i primi. Con nostro sommo dispiacere, il Castello era chiuso.
Sa, ho raccontato tutte le sere, ai miei figli, la Storia di Federico II e con Federico, le mura, la bimba murata ed il Torneo dei Rioni, i miei bimbi si sono addormentati tutte le sere. E’ la Cultura Popolare che permea ogni oritano che, attorno al Castello, forma la sua infanzia. E’ sempre la stessa Cultura che forma quelli un po’ più adulti che si allenano tutto l’anno per essere gli atleti dei diversi rioni che si contenderanno il Palio; e così via fino a diventare anziani. Il Castello è parte degli Oritani, del Castello gli oritani sono fieri, così come sono fieri del loro Rione e del Loro Palio.
Il Castello non è solo Cultura Popolare. Il castello è un Monumento Nazionale soggetto alla tutela del Ministero dei Beni Culturali e delle sue Soprintendenze. La proprietà del Castello, Signor Romanin, è sua, ma la Cultura e la Conoscenza del Castello è anche mia, dei 16 mila oritani, dei 200 mila Brindisi, dei 5 milioni di Pugliesi.
La Cultura, signor Romanin è di tutti, è per questo che alcuni beni sono patrimonio dell’Umanità. Nessuno può dispensare la Cultura secondo il proprio piacimento. La Cultura va messa a disposizione di tutti e le persone Illuminate, agevolano ed hanno il compito di agevolare la diffusione della Cultura.
È per questo che si parla di mecenatismo, è per questo che i moderni mecenati, solitamente imprenditori come Lei, creano Fondazioni e mettono a disposizione del Ministero dei Beni Culturali 25 milioni di euro per restaurare il Colosseo. E prima di questi imprenditori illuminati c’erano i Principi, i Nobili, i proprietari dei castelli come Lei che, in virtù di tale spirito, dettero vita al Rinascimento Italiano.
Adesso, Signor Romanin, me lo lasci dire, Lei interpreta in modo un po’ anomalo la sua figura di ricco Imprenditore e di Principe con il suo Castello. Gli Oritani, i Pugliesi, gli Italiani, non possono essere ostaggio dei suoi problemi amministrativi con le Autorità Competenti a
rilasciarLe una licenza. Gli Oritani e chiunque venga ad Oria, hanno il Diritto di visitare il suo Castello e Lei, penso, abbia il dovere di renderlo fruibile, in alcune delle sue parti, in alcuni giorni dell’anno, in determinati orari, indipendentemente dalle prescrizioni delle competenti Soprintendenze.
E per finire, signor Romanin, non può pretendere che un Monumento Nazionale possa ricevere la stessa Licenza che solitamente ricevono le discoteche e gli stabilimenti balneari.
Non sono il solo a pensare che il Castello di Oria sia un Monumento Nazionale adatto ad ospitare eventi turistico culturali e non Matrimoni e Banchetti, anche se di “Alto Livello”.
Nell’attesa di poter visitare il Suo Castello, spero durante queste feste Natalizie, e magari di vederlo anche ben illuminato la sera, perché spesso mi sembra che qualcuno dimentichi di accendere le luci, auguro a Lei e alla Sua famiglia un Felice Natale, in pace con gli Oritani, i Brindisini, i Pugliesi.
Angelo Lippolis,
Cittadino di Oria, brindisino, pugliese.]

1 commenti:

Parole sagge, senza bisogno di aggiungere altro.
Buon Natale alla famiglia Romanin-Caliandro.

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