11/12/10

CONCORSI COMUNE, LO SFOGO DI UNA CANDIDATA

ORIA - Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto via mail lo sfogo di una ragazza che ha partecipato ai due recenti concorsi tenutisi al Comune, quelli per istruttore amministrativo del settore Ragioneria e di quello Attività Produttive. Oggi pubblichiamo qualche stralcio di quello scritto. Uno scritto amaro, quello della candidata che, concentrando l'attenzione sulle Attività Produttive e tralasciando la Ragioneria, si dice mortificata dopo uno dei concorsi più strani ai quali abbia partecipato. Premesso che, se ci fosse pervenuto, avremmo dato spazio anche a un testo in cui si presentasse il concorso in questione come il migliore al mondo, di seguito cerchiamo di riassumere alcune delle recriminazioni della nostra lettrice delusa. La sua mail comincia così: "Salve sono una di quelle che ha partecipato ai due concorsi sperando che il solo studio potesse bastare ad andare avanti. Sono di Oria ma a differenza di tutti quelli del mio paese che ieri erano alla preselezione non sono figlia di...., non conosco qualcuno che lavora al comune e per questo non potrò mai sperare di entrare a far parte di questa amministrazione [...]".
Poi ci sono alcune considerazioni sullo svolgimento della prova che, purtroppo, per motivazioni pressoché ovvie, siamo quasi obbligati a non riportare.
Riportiamo, invece, questo passaggio: "Quando ho finito di rispondere a tutti i quesiti mi sono messa a scrivere le leggi che non conoscevo e che avevo trovato nel quiz per potermi informare a casa, sul foglio delle istruzioni che ci hanno dato (che di solito puoi scarabocchiare e che rimane anche a te). Mi sono sentita gridare [...] che non potevo farlo e che non era legale. Non era legale scrivermi le leggi per poter andare a cercarle a casa con calma? Non mi sembra tanto normale...... ma comunque [...] alla fine ci hanno ritirato anche quei fogli. Davvero uno dei concorsi più ridicoli e insieme irritanti a cui ho partecipato. Non solo, le domande erano per quanto riguarda il concorso per il SUAP, difficilissime e non avevano niente a che fare con le nozioni di cui chiedevano le conoscenze sul bando. Parlavano di licenze per i mercati e di licenze per la vendita di metalli preziosi.... Una cosa impossibile insomma anche per un vigile da sapere [...]. Mi sembra tutto molto strano....".

Pur non potendo prendere per oro colato quello che ha voluto raccontarci, dato che non ci trovavamo in sede assieme a lei, riteniamo che le parole di questa ragazza - rispondenti al vero o meno e comunque corroborate dai pareri di altra gente con esperienze simili - facciano comunque riflettere. (Franco Arpa/Eliseo Zanzarelli)

1 commenti:

Anche io ho partecipato ed ero di Oria e non sono nemmeno io "figlio di" come asserisce questa ragazza autodefinitasi come l'unica oritana a non essere "figlia di ....." Non si tratta di essere figli di qualcuno (lo siamo tutti, a meno che la suddetta non sia orfana e mi scuso e mi dispiaccio). Si tratta di "avere" l'aiuto di qualcuno.Quando si ha voglia di scrivere bisogna anche saper scrivere.

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