02/12/10

LA DIOCESI: "ORIA HA DETTO SI' ALLA VITA"


ORIA - Riceviamo e pubblichiamo dall'Ufficio liturgico diocesano:

[La Diocesi di Oria ha detto il suo “sì” alla vita: era infatti gremita la Basilica Cattedrale oritana sabato scorso 27 novembre, durante la Veglia per la vita nascente, promossa dal papa Benedetto XVI e realizzata nella nostra Chiesa particolare dal vescovo Vincenzo Pisanello.

L’edificio sacro ha accolto fedeli provenienti da tutti i comuni e da tutte le parrocchie della Diocesi, convenuti per pregare assieme al proprio Pastore e riflettere sui veri significati che la parola “vita” può contenere.

Il vescovo Pisanello rivolgendosi alle diverse centinaia di fedeli ha detto: «Com’è dolce pensare, miei cari, che Dio ha preso la nostra vita, Lui che l’ha donata a noi, ha voluto condividerla con noi. Tra meno di un mese vivremo il Natale del Signore. Che consolazione sapere che la nostra vita, la vita di ogni uomo, è talmente importante che anche Dio ha voluto sperimentarla. E perché questa vita avesse una continuazione nell’eternità, Dio in Gesù ha voluto sperimentare anche la morte. Si, Gesù è morto perché la morte non avesse il sopravvento sulla vita dell’uomo. Noi viviamo perché Gesù è morto. Non vi sembrano questi, miei cari Amici, motivi sufficienti per “difendere e promuovere, venerare e amare la vita”, sapendo che questo “è un compito che Dio affida ad ogni uomo”? Si, ogni uomo ha questo diritto e questo dovere nei confronti della vita, ma c’è un soggetto insostituibile: la famiglia che è “santuario della vita».

Speranza di tutti noi cristiani è che questi forti segnali lanciati in difesa del valore assoluto della vita siano colti dall’intera società civile, al fine di garantire adeguatamente a ciascuno l’essenziale diritto di vivere con dignità.]

1 commenti:

Diritto alla vita e’ anche :
• Diritto ad essere curato adeguatamente in tutti gli Ospedali della Repubblica
• Avere una sanità che funzioni come servizio pubblico e non come fonte di arricchimento per i privati
• Non essere scacciati dagli Ospedali pubblici ( specie al Sud ) perché QUALCUNO ,in nome del Dio Denaro taglia i posti letto
• Consentire ai medici di fare ricerca seriamente attraverso adeguati finanziamente per curare tumori e malattie genetiche
• Finanziare associazioni come Medici senza Frontiere ed Emergency smettendo di chiamare le guerre “ missioni di pace “
• Finanziare la ricerca sulle staminali ricordandosi che anche chi soffre di malattie genetiche e tumori ha diritto a vivere
• Avere una Sanità che funziona come servizio pubblico e non terreno di scontro politico (come sta avvenendo ad esempio, in Puglia)
• Avere strade sgombre dalle montagne di rifiuti ( che non sono esattamente passerelle su cui esibirsi come veline)
• Avere scuole pubbliche sicure e pulite per i nostri figli alle quali vanno dati finanziamenti certi e non premi effimeri ,magari tagliando i congrui finanziamenti alle scuole private che già hanno fior di rette pagate dai figli di chi, spesso e soprattutto volentieri, evade il fisco
• Avere scuole nelle quali si smetta di “Fare parti eguali tra diseguali” ( Don Milani)
• Avere un lavoro ,retribuito dignitosamente, come sancito dalla Costituzione per non morire di fame o sentirsi schiavo o,peggio, dover delinquere
• Andare a lavorare essendo sicuri di tornare a casa vivi ed interi senza che ad alcun ministro della Repubblica possa permettersi di affermare che “ la sicurezza sul lavoro è un lusso che non possiamo permetterci”
• Nascere avendo pari opportunità per sviluppare le proprie potenzialità
• Avere città nelle quali i bambini possano giocare ed essere sicuri
• Avere possibilità di accesso alla cultura pari per tutti i Cittadini ed avere luoghi nei quali poter esercitare liberamente questo diritto senza che a nessun governo venga in mente che la cultura sia una zavorra da mantenere
• AVERE UN FINE ONESTO E GRANDE CHE NON PRESUPPONGA NULL’ALTRO CHE L’ESSERE UONO.CIOE’ CHE VADA BENE PER CREDENTI ED ATEI……………….. IO LO CONOSCO……….. IL FINE GIUSTO E’ DEDICARSI AL PROSSIMO ( SCUOLA DI BARBIANA, LETTERA AD UNA PROFESSORESSA,PAG 94)

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