13/12/10

E LA FIALS DELL'ORITANO PINO CARBONE DICHIARA GUERRA AI COSTI DELLA CASTA

(di Eliseo Zanzarelli/Franco Arpa)-

ORIA – Il segretario generale della Fials (Federazione italiana autonoma lavoratori sanità) è ormai convinto: i costi e i privilegi della casta parlamentare e politica in genere vanno decisamente abbattuti. Lo fa sapere attraverso il sito (www.petizionefials.it), dove lancia una petizione popolare dal titolo molto indicativo: “Onorevole si dia un taglio”. Da qui Carbone, per tutti Pino, già candidato alle regionali nelle fila de “La Puglia prima di tutto”, illustra le ragioni della protesta sia in forma scritta, grazie a un elenco delle cose che proprio non gli vanno giù, sia in forma orale, attraverso un video che lo vede protagonista e oratore. Premesso che la battaglia di Carbone è in linea di principio giusta e condivisibile, a noi qualche perplessità sui suoi propositi rimane. È noto, infatti, che dalla primavera 2001 ad oggi Carbone è stato molto vicino all’amministrazione oritana. Per alcuni ne avrebbe addirittura rappresentato l’eminenza grigia. Insomma, se ne sarebbe stato in cabina di regia o quantomeno avrebbe funto da consulente privilegiato del sindaco Cosimo Ferretti, in particolare, e di gran parte se non di tutti – almeno fino a un certo punto - i consiglieri di maggioranza, professionalmente e umanamente a vario titolo a lui molto legati. Ecco, proprio per questo, pur condividendone gli intenti espliciti - perché si dice, e spesso e volentieri è stato così, che dietro ogni manovra evidente di Carbone ce ne sia almeno un’altra latente -, facciamo fatica a fidarci e dare pieno credito al segretario generale Fials. Spesso i semplici modi di dire, che arrivano più diretti alla gente comune, spiegano meglio di qualsivoglia perifrasi i concetti: “da che pulpito viene la predica” in questo caso sembra essere quello più adatto. Perché, e Carbone non ce ne voglia, tutto si può dire meno che l’amministrazione Ferretti, da poco caduta grazie o a causa delle dimissioni di undici consiglieri undici, tra cui soprattutto il suo ex fedele Gianfranco Sorrento, sia stata improntata a politiche di auto-austerity. O anche semplicemente ispirata a principi amministrativi basilari quali l’economicità, l’efficienza e l’efficacia. Eppure, con questo popò di idee e la sua innegabile influenza, Carbone avrebbe potuto, eccome, incidere sulle scelte della “sua” amministrazione. Ci comprenda Carbone se, a pochi mesi da una tornata elettorale potenzialmente triplice (comunali, regionali, politiche), che potrebbe vederlo impegnato su tutti i fronti (sic!), queste sue sortite ci lasciano un pò perplessi. Può essere che ci sbagliamo, ché l’infallibilità a questo mondo è prerogativa esclusivamente papale, ma noi nella sua iniziativa subodoriamo quel non sappiamo che di artatamente populistico che solo in campagna elettorale normalmente è dato respirare. Saranno i fatti a dire se avremo avuto ragione o torto, ma proprio non ce lo vediamo Carbone in odor di santità o, addirittura, già con l’aureola. E ce ne scusi.
Qualcuno vuole scommettere che ad aprile, con Carbone candidato o perfino eletto a qualsiasi livello amministrativo, questa petizione sarà già bell’e cascata nel dimenticatoio?
Qualora così non fosse, non ci dispiacerebbe essere smentiti, ce lo meriteremmo uno schiaffo morale. Ce lo dia, segretario. E buona fortuna, per la petizione e, soprattutto, per le elezioni. Ne avrà bisogno.


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