21/05/11

AMMINISTRATIVE 2011, OVVERO LA SCONFITTA DELLA POLITICA


ORIA – Le analisi si sprecano a pochi giorni dalla tornata elettorale che, dopo 10 anni di centrodestra, ha consegnato il Comune al centrosinistra con a capo Cosimo Pomarico. Qualora l’orientamento espresso dal Consiglio di Stato fosse seguito dall’Ufficio elettorale centrale, la composizione del nuovo consiglio comunale dimostrerebbe che in questo particolare momento storico la politica subisce un momento di importante crisi. Lo dicono i dati, che decretano l’ingresso in consiglio comunale di gente con poca o nulla esperienza politica alle spalle. Gli unici politici con una certa esperienza sono: il sindaco Cosimo Pomarico (scuola Dc); il candidato sindaco sconfitto di centrodestra Pino Carbone (sempre scuola Dc); il sindaco uscente Cosimo Ferretti; il coordinatore cittadino del Pdl Ermanno Vitto; Emilio Pinto, già giovane assessore ai tempi della Dc; Domenico D’Ippolito, che eredita il consenso del padre Nicola. Gli altri politici sono rimasti tutti fuori: Giuseppe Destradis; Egidio Conte; Tonio Monticelli; Glauco Caniglia; Giovanni Guida; Davide Conte; Lorenza Conte; Pino Re; Giacomino Italiano; Francesco Fistetti, Cosimo Assanti e chi più ne ha, più ne metta.
La restante parte delle massime assise non proviene da una formazione politica vera e propria, da ambienti di partito, ma dalla cosiddetta società civile. I più esperti, la cui attività politica è tutta negli ultimi cinque - dieci anni, non a caso, sono: Gianfranco Sorrento; Antonio Metrangolo, Mauro Marinò; Giancarlo Marinò; Tony Fullone.
Ci sono poi le novità assolute, come Antonio Farina, Lino Spina e Francesco Biasi. Chi ne conosceva le posizioni politiche – a parte i conoscenti stretti, ovviamente - prima che decidessero di candidarsi rispettivamente per Impegno Sociale, La Puglia prima di tutto e Udc?
La crisi dei partiti, di cui si parla anche a livello nazionale - con l’antipolitica che man mano guadagna terreno (si pensi ai grillini) – è sempre più forte anche in sede decentrata. Ciò è ancora più evidente se si considera che, al di là dei candidati, le liste più votate di Oria sono poco più che civiche: Noi Centro e Io Amo Oria. Quando, invece, un tempo non troppo lontano ad andare per la maggiore erano formazioni come Ds (ora Pd), Forza Italia e Alleanza Nazionale (ora Pdl), che adesso, a parte qualche candidato che “tira”, devono accontentarsi degli avanzi.

[e.z.]

1 commenti:

Caro Eliseo,permettimi di essere parzialmente daccordo co la tua valutazione sulla sconfitta della politica.
A mio avviso è stata la sconfitta della POLITICA ,quella vera , quella legata al governo della "POLIS " intesa come comunità che è fatta di valori, bisogni , risorse cultura che formano l'identità e l'appartenenza che sono alla base della CITTADINANZA ATTIVA.
La buona POLITICA è stata sconfitta dalla politica di bassa lega : quella legata ad interessi spiccioli ed a fatue promesse.
Non è responsabilità dei candidati alla poltrona di Sindaco che, sia chiaro, fanno ciò che possono per arginare questo fenomeno.
Il problema è culturale e riguarda tutti noi cittadini quando ci fidiamo di chi ci fa piccoli favori , di chi soddisfa bisogni e richieste immediate piuttosto di chi sa guardare al futuro della Comunità.
Altra grossa parte della responsabilità appartiene a chi ha voluto e costruito un sistema politico ed elettorale in cui c0ontano immagine e comunicazione mediatica. Sulla scheda elettorale, sui manifesti nella pubblicità elettorale non compaiono più simboli che trasmettono un'appartenenza un ritrovarsi attorno a valori ma simboli scritti attorno ad un nome. La domanda e nello stesso tempo l'accusa è "chi è il vostro leader/avete un leader?".
I partiti non sono più luoghi di aggregazione e formazione culturale, luoghi di elaborazione di progetti per lo sviluppo di una comunità ma semplici luoghi in cui si esercita il potere di uno solo sul resto della popolazione chiamata esclusivamente a confermare o disconfermare decisioni prese in alto.
Non possiamo pertanto meravigliarci se poi l'esito è quello che tu metti in evidenza.
Una domanda debbo,invece pormela e porla ai segretari dei partiti di sinistra e segnatamente al segretario di SEL : come evidenzi tu, gli eletti sono in particolare di provenienza di destra o al massimo di centro se si escludono Tommaso Carone e Domenico Dippolito.
Credo che specie SEL qualche domanda dovrà porsela e dovrà fornire delle risposte.
Iniziando proprio dalla domanda chiave : vogliamo una politica e delle scelte che siano di tipo collegiale che nascono dalle esigenze della base e della cittadinanze e partecipazione o vogliamo una rappresentanza politica costruita su vecchie pratiche clientelari e consociative?
Vogliamo una politica senza "politicismi e tatticismi" come sostiene il presidente Vendola oppure una politica costruita su pratiche di scambio di vecchio tipo?
Non m i pare proprio che le scelte di SEL in questa campagna elettorale mirino al rinnovamento , anzi.
Credo che in questa direzione sia la maggioranza che l'opposizione debbano e possano lavorare molto perchè il problema non è la "rottamazione del vecchio" come ipocritamente, sostiene Renzi ma la rottamazione di una politica basata su pratiche consociative e populiste.

Oria 20 maggio 2011 Salvatore Filotico

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