14/05/11

AMMINISTRATIVE, L'ORA "X" È PROSSIMA: GENTE MERITEVOLE PER UNA CITTÀ CHE MERITA


ORIA – L’ora “X” è ormai prossima. Lunedì sera, Oria potrebbe già avere un nuovo sindaco o, quantomeno, avrà due contendenti che si sfideranno al ballottaggio, per un’appendice delle amministrative di cui molti farebbero a meno. È giunto il momento di fare silenzio e di pensare, dopo i proclami e le diatribe degli ultimi giorni. La palla passa finalmente ai cittadini-elettori, e le chiacchiere stanno a zero. La libertà e la segretezza del voto sono sacre, almeno in teoria. È finito il tempo delle visite a domicilio, più o meno gradite, dei memorandum, del “giura sulla buonanima di tuo marito che mi voterai perché ti ho fatto quel favore”. È il tempo della verità. È tempo di sapere se gli oritani, giovani o anziani che siano, sapranno o meno esprimere preferenze mature, come tali possibilmente non clientelari o, peggio ancora, estorte. Le elezioni sono una formidabile arma, ma è necessario saperne fare buon uso. Il diritto-dovere di voto non si può comprare, nemmeno con un posto di lavoro – più spesso la falsa promessa di un posto di lavoro – o con una e più cene a sbafo, per quanto magari consumate nei migliori ristoranti o pizzerie del mondo. Il voto non vale 50, 100 o un milione di euro. Il voto è dignità, potere di autodeterminazione, possibilità di riscatto, non per il tornaconto personale, bensì per il bene comune di un’intera collettività. Per questo, a prescindere da quanto è successo nei giorni scorsi, chiunque dovrà approfittare di queste ultime ore rimaste prima dell’apertura delle urne per ponderare bene il da farsi, ponendosi quesiti del tipo: gli ultimi anni di amministrazione, mi sono piaciuti? Quelli precedenti? Pesa più il piatto dell’ideale bilancia che contiene le cose fatte o quello delle cose non fatte? Le cose positive superano quelle negative? I protagonisti delle cose positive e negative degli ultimi cinque, dieci, quindici, venti, trent’anni, dove sono ora? C’è gente di specchiata moralità tra i candidati? Il candidato da me scelto la volta precedente, ha soddisfatto le mie aspettative, c’è ancora, è sparito dopo le elezioni, è candidato nello stesso partito, appoggia lo stesso schieramento? È candidato un mio parente; ma è capace, meritevole, onesto? L’operazione sembra difficile, con quattro candidati sindaco e più di 200 candidati consiglieri, ma rispondendo a questi interrogativi e alla propria coscienza di cittadini esigenti e maturi diventa tutto più facile e limpido, quasi una sciocchezza. L’appello è di andare a votare scegliendo il meglio possibile – o al limite il meno peggio - non soltanto per sé, ma soprattutto per la città che, obiettivamente, merita. Per una città che merita, si scelga gente meritevole.

Eliseo Zanzarelli

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