21/05/11

LA MAGGIORANZA PASSA A DIECI?


ORIA - Riportiamo da La Gazzetta del Mezzogiorno, Ed. Brindisi, del 21 maggio 2011, pag. X:

[Il brutto anatroccolo partorito dalle urne il 16 maggio potrebbe presto trasformarsi in cigno. L’Ufficio elettorale centrale, tenendo presente una recente pronuncia del Consiglio di Stato, potrebbe decidere di assegnare a Cosimo Pomarico, neoeletto sindaco, quel premio di maggioranza che gli consentirebbe di governare in tranquillità, con ben quattro consiglieri in più in consiglio comunale. La questione, intanto, è finita addirittura in parlamento grazie all’interessamento dei senatori del Partito Democratico Salvatore Tomaselli, Nicola Latorre e Stefano Ceccanti, che hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno. Qualora ottenesse l’agognato premio, Pomarico disporrebbe di due ulteriori seggi nelle massime assise, passando da una condizione di otto (più il voto del primo cittadino) contro otto a una, decisamente più stabile, di dieci contro sei. In questo caso perderebbero un seggio a testa il Pdl (Tonio Monticelli) e Fli (Egidio Conte), che lascerebbero il posto a Pietro Pasulo (Noi Centro) e Tony Fullone (Udc). Tutto dipenderà da come intenderà orientarsi l’Ufficio elettorale centrale, che dovrà decidere se attenersi alla sentenza numero 03022/2010 del massimo organo giurisdizionale amministrativo o se dare un’interpretazione più classica al disposto normativo (Tuel d.lgs. numero 267/2000). La partita si gioca, quindi, sul filo di lana. È questione di numeri, anzi di calcoli. Il Consiglio di Stato, citato dai parlamentari democratici, prevede che per l’assegnazione del premio debbano calcolarsi tutti i voti validi per l’elezione del sindaco, compresi quelli degli elettori che abbiano votato esclusivamente per i candidati sindaco. L’esempio è quello del Comune di Alba (Piemonte): il Tar prima, il Consiglio di Stato poi, stabilirono che il sindaco eletto, che si trovava nella stessa condizione in cui oggi è Pomarico, dovesse prendere il premio poiché la coalizione più votata al primo turno, diversa da quella che l’aveva sostenuto, con 9.134 non aveva conseguito il 50 per cento più uno dei voti. La cifra, infatti, non andava divisa per 17.705 (totale dei voti validi di lista), ma per 19.478 (totale dei voti validi per la corsa a sindaco, compresi i voti al solo sindaco). Quest’orientamento consentirebbe oggi a Pomarico di ottenere i due consiglieri in più, dato che le liste a sostegno di Pino Carbone non arriverebbero al 50 per cento più uno dei voti totali, avendo raggiunto quota 4.923 (il 50 per cento più uno dei voti validi alle sole liste, che è a quota 9.773) e non 5.071 (la metà più uno di 10.141, il totale dei voti, comprensivo di quelli dati unicamente al sindaco). Qualora l’Ufficio elettorale dovesse decidere diversamente, il centrosinistra sarebbe già pronto a presentare ricorso.

Eliseo Zanzarelli]


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