ORIA. La massima ambizione per i neoconsiglieri di maggioranza più suffragati è di fare il presidente del consiglio comunale. Carica prestigiosa, remunerata (indennità pari a quella di un assessore) ed esente da rischi: il presidente, ancorché destituito, non perde il posto in consiglio comunale, mentre un assessore sì. La contesa, dopo aver appurato che la presidenza spetta a “Noi Centro”, è tra Antonio Metrangolo e Gianfranco Sorrento. Il primo è consigliere anziano del centrosinistra, il secondo lo segue a distanza di una manciata di preferenze ma, soprattutto, è l’artefice della caduta anticipata della passata amministrazione Ferretti e non disdegnerebbe un piccolo attestato di merito o di stima, se si preferisce. Un posto di prestigio, ma confortevole. Le posizioni sono nettamente in contrasto e impensieriscono il sindaco Cosimo Pomarico, che per il momento preferisce non interferire sperando che i contendenti si mettano d’accordo. L’altro giorno, però, c’è stato un acceso scambio di opinioni durante il quale ciascuno invitava l’altro a fare l’assessore, anziché il presidente, per godere della giusta visibilità. Sorrento sostiene di non poter fare l’assessore in quanto impegnato con il lavoro a Francavilla. Metrangolo, a maggior ragione, perché impegnato sempre per motivi di lavoro addirittura a Bari. Come da tradizione, il posto spetterebbe a Metrangolo, il consigliere anziano, le cui preferenze personali, sommate a quelle di lista, non trovano eguali nel centrosinistra. Così fu, nel 2006, per Sorrento, che all’epoca era dall’altra parte e ottenne il maggior numero di preferenze personali da candidato nell’allora primo partito oritano, l’Udc di Pino Carbone e Mimino Ferretti. Sorrento è stato presidente del consiglio fino a quando, nel 2008, non è stato sostituito da Bruno Viapiana. Ora spera di poter tornare sul luogo del “delitto” per ricompensa e in qualità di figura “garante” della tenuta di coalizione. Chissà chi la spunterà.
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